"Harry svegliati, tra 20 minuti dobbiamo partire." La voce di Louis interruppe i sogni di Harry.
"Dove andiamo?"
"Dobbiamo tornare all'ospedale."
Harry sbuffò rigirandosi nel letto. Sentiva sul cuscino l'odore di Louis.
"Perché per venti minuti non vieni qui?"
Louis si avvicinò al letto e per un attimo Harry pensò che avrebbe fatto quello che aveva chiesto. Si sedette di fianco ad Harry. Si chinò. Spostò un ciuffo di capelli che ricadeva sulla guancia di Harry. Con un bacio sfiorò le sue guance.
"Lo sai che ti porterei ovunque. Ma se perdo il mio lavoro non potrò più essere i tuoi occhi."
Harry capì Louis e glielo fece capire con un bacio che di pudore non aveva nemmeno il nome. Il bacio mise a pura prova Louis: avrebbe tanto voluto buttarsi su Harry. Resistette. Ma quando Harry si morse il labbro, segno che aveva le stesse voglie, Louis non poté più aspettare. Iniziò a baciarlo. Si rotolarono in abbracci pieni d'amore. Si intrecciarono sotto le coperte ancora piene di piaceri della notte prima. Così i venti minuti si trasformarono in 2 ore."Se ci chiedono perché siamo tardi cosa diciamo?"
I due erano in viaggio lungo l'autostrada.
"Harry non lo so. Sono parecchio in ansia."
"Lou, se ti licenziano io vengo con te."
Louis si rese conto di non aver mai detto ad Harry di Eleanor. Un senso di colpa lo travolse.
"Non potrei."
"Cosa?"
"Tenerti con me."
"Come mai? Dove vivi scusa?"
"Vivo in una casa ime ogni persona portale."
"Scusa non volevo scocciarti. Ma a me sembra una domanda banale. Non capisco perché ti devi arritare."
"Harry va bene tutto ma ho bisogno dei miei spazi."
"Ma se verrai licenziato?! Non ci vedremmo più. Io ho bisogno di te."
"Lo so."
Rispose Louis. Aveva la voce piena di senso di colpa. Anche lui aveva bisogno di Harry, ma come glielo avrebbe detto? Come avrebbe reagito? Si limito al silenzio.
Quando arrivarono all'ospedale andarono diretti nella stanza di Harry, sperando che poter fingere di essere in quella stanza dal ore. Ma appena aprirono la porta una voce bloccò il loro piano.
"Dovevate rientrare tre ore fà! Tomlinson il ragazzo da tre ore non era più sotto tua responsabilità. Se qualcosa gli succedeva era colpa nostra!" Urlò il dottor Antonof
"C'era traffico." Interruppe Harry.
"Dimmi dove caro Harry, perché per tre ore di ritardo ci deve essere stato un evento mondiale o un incidente epico." Chiese con area sarcastica il dottore.
"Non c'era nemmeno un po' di traffico. Semplicemente non volevamo tornare in questa merda. Non ci riuscivamo così ci siamo presi la libertà di concederci un paio di ore di sesso violento. Sa, dovrebbe farlo qualche volta, aiuta. E sa cos'altro le dico? Che non aspetterò che lei mi licenzi, non voglio farle questa soddisfazione. Tolgo il disturbo da solo. Arrivederci." Disse Louis incazzato per come il dottore aveva attaccato Harry. Poi si girò verso il ragazzo che amava. Lo abbracciò.
"Non avere paura, ti chiedo solo di tenere la finestra aperta tutte le notti. Io sono qui sempre con te." Gli sussurrò in modo tale che il dottore non sentisse. "Ti amo." Aggiunse.
Poi lasciò le braccia di Harry uscendo dalla stanza.
Harry non poteva credere a quello che stava succedendo.
"Harry, non perdi nulla. Louis era proprio una pessimo persona. Ti troveremo qualcuno di migliore per seguirti." Detto questo anche il dottore uscì scosso da quella stanza.
Harry non riuscì a ragionare. Sentì pian piano una fitta crescere nello stomaco. Cerco con le mai il letto. Si sdraiò. La fitta cresceva sempre più profonda, come cresceva la consapevolezza che avrebbe dovuto sostituito Louis. Qualcun altro avrebbe dovuto fargli vedere il mondo. Ma lui non voleva. Lui non poteva. Perché se ne era andato? Magari il dottore non lo avrebbe licenziato. Magari era solo stanco di quel posto. Ma come poteva averlo lasciato lì da solo? Louis sapeva che Harry senza lui non ci riusciva a vivere. 'Non avere paura, ti chiedo solo di tenere la finestra aperta tutte le notti. Io sono qui sempre con te' queste parole iniziarono a rimbombare dentro Harry. Quindi Louis sarebbe venuto tutte le sere? Sarebbe venuto sempre a trovarlo?
La confusione fece piangere Harry. Gli mancava il semplice calore della mano di Louis nella sua. Gli mancava la sua voce. Gli mancava sua dolcezza. Gli mancava l'azzurro dei suoi occhi. Si era perso. Solo buio. Buio che non voleva nemmeno più sconfiggere perché sapeva che non avrebbe vidi Louis davanti ai sui occhi. Pianse. Pianse tanto. Pianse anche per il rifiuto di Louis di tenerlo con lui. Pianse perché non capiva cosa stesse succedeva. Gli mancavano delle parti della storia di Louis per capire quel rifiuto e temeva quelle parti. Sapeva che non sarebbero state positive. Ma sapeva che anche lui non aveva mai detto nulla del suo passato. Ma sapeva anche che non aveva mai detto nulla perché era cambiato. Non era più quello di prima da quando aveva conosciuto Louis. Quindi non importava nulla."Harry, ho la tua cena. Hai bisogno che ti aiuto a mangiare dato che non c'è più Louis?" Chiese l'infermiera entrando nella stanza con un vassoio con sopra la cena di Harry.
"No. Non mi serve che mi aiuti."
L'infermiera stupita lasciò il piatto sull'armadietto di Harry.
"Tutti bene?" Chiese con gentilezza.
"Si ho solo caldo. Puoi aprirmi la finestra?"
"Sei sicuro Harry? Non è meglio che ti accendo il condizionatore?"
"No le finestre. E sta notte non voglio visite. Sono stanco."
L'infermiera obbedì e lascio la stanza augurandogli una buona notte.Harry non magiò: aspettava Louis per essere impiccato.
Harry non dormì: aspettava che Louis arrivasse per dormire con lui.
Harry ebbe freddo: aspettava che Louis chiudesse la finestra e lo scaldasse con un abbraccio.
Harry ebbe paura del buio: aspettava che Louis lo abbagliasse con l'azzurro dei suoi occhi.
Harry ebbe paura del silenzio: aspettava che Louis gli parlasse con la sua dolce voce.
Harry pianse.
Pianse solo.
Solo senza Louis."Amore sono qui." Harry si sedette di scatto sul letto.
Senti la finestra sbattere contro la parete. Due piedi che saltavano dentro la stanza. La finestra chiudersi. Dei passi verso il letto. Una mano fredda che accarezzava la sua giancia. Un bacio freddo ma pieno di felicità.
"Lou?"
"Si Harry?"
"Cosa è successo? Non capisco più nulla. Te ne sei andato. Non riuscito a fare nulla. Perché lo hai fatto?"
"La finestra la hai aperta, quindi qualcosa hai fatto."
"Lou ti prego spiegami."
"Non c'è nulla da spiegare. Mi ero stancato di questo posto. Tutti mi dicono cosa fare. Così me ne sono andato."
"Lasciandomi qui solo? Perché non mi hai portato con te?"
"Io non ti ho lasciato solo! Io sono qui. E verrò sempre."
"Perché non mi hai portato via con te?"
"Perché Harry ci sono cose che non si possono cambiare. Ma non importa. Io sono qui. E qui rimango. Harry non ti abbandono anche perché come tu non puoi stare senza me anche io non vivo senza te. Così è e così rimane."
Harry avrebbe voluto spiegazioni ma quando Louis era con lui, quando quei occhi azzurri si accendevano, quando sentiva la sua voce, nulla, veramente nulla gli importava.
"Posso baciarti?" Chiese Louis vedendo l'espressione persa di Harry.
"Devi."
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You were my eyes
Fanfiction"sapevo che il tuo desiderio era troppo grande perchè un stella cadendo lo esaudisse. Così ho deciso di essere io la stella, ho deciso di cadere io per te."