Capitolo 11

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"Ho appena visto una stella cadente."
Harry e Louis erano sdraiati sul pavimento vicino alla finestra in una notte d'autunno. Ormai era più di un mese che Louis non lavora all'ospedale, ma questo non aveva allontanato i due ragazzi. Tutte le notti Louis entrava dalla finestra e stava con Harry fino all'alba. L'infermiera se ne era accorta, ma era disposta a coprirli in cambio di tutti i minimi dettagli della loro storia d'amore. Così Harry passava le sue giornate : la notte sveglio con Louis e il giorno a raccontare all'infermiera della notte precedente. Intanto però aveva dovuto continuare la lezioni per ciechi. Il suo nuovo mentore era noioso e svogliato, motivo per cui Harry spesso si fingeva malato e restava tutto il giorno a letto.

"Hai espresso un desiderio?" Chiese Harry.
"Si, ma ho paura che sia troppo grande per una stella sola. Sai, non si può far cadere una stella se il desiderio è più grande di essa."
Harry rabbrividì a quelle parole. Strinse ancor più forte Louis tra le sue braccia.
"Posso saperlo?"
"Non ti farebbe piacerebbe."
"Provaci."
Louis si girò verso Harry in modo da poter vedere i suoi occhi.
"Harry ho paura che non capiresti."
"Provaci."
Louis fece un sospiro profondo pieno di paura.
"Okay, ma promettimi che mi ascolterai fino alla fine."
Harry annuì.
"Quando ho iniziato gli studi di medicina all'università ho conosciuto Eleanor. Una ragazza bellissima, gentile, disponibile e comprensiva. Subito entrammo in sintonia. Passavano tutte le lezioni assieme e tutti i pomeriggi a studiare in biblioteca. Presto ci mettemmo assieme, perché anche senza dircelo era come se lo fossimo stati dal primo secondo in cui ci eravamo visti. Lei piaceva alla mia famiglia ed io piacevo alla sua. Così dopo cinque anni di università decidemmo di vivere assieme . Comprammo una casa. Era fantastico stare con lei 24 ore su 24. Poi io ho iniziato a lavorare qui. Ci vedevamo meno, ma eravamo così innamorati che non avevamo bisogno di vederci sempre, ci godevamo i poiché momenti insieme. Decidemmo di sposarci. Eravamo pronti. Poi..."
Louis si fermò. Appoggiò delicatamente il mano sulla guancia di Harry.
"Poi?"
"Poi... Beh... Sei arrivato tu."
"Cosa c'entro?"
"C'entri in tutto. Da quando sei arrivato io non volevo altro che stare al tuo fianco. Quando alla sera tornavo a casa da Eleanor sentivo freddo, mi mancavi già dopo cinque minuti che non ti vedevo. Così mi sono allontanato sempre di più da Eleanor."
Harry non capiva.
"e lei?"
"Lei insiste per fissare la data del matrimonio. Da quando ha notato che io non la desidero più come prima, insiste sul sospirarci perché non vuole che io me ne vada."
Harry scoppio in lacrime.
" perché non me lo hai detto prima? Io non volevo questo! Io non voglio questo! Io non voglio rovinare la tua vita, io voglio che tu sia felice. Perché non me lo hai detto? Me ne sarei andato."
"Harry vedi che non hai capito niente. Il problema non sei tu. Il problema non siamo noi. Il problema sono solo io. Io ho nascosto questo a lei. Lo sto nascondendo ancora. E non so perché. Io voglio solo te Harry. E tu non te ne devi andare da me."
Disse mentre le lacrime iniziavano a scorrere dal suo viso.
"Harry io ti amo."
"È quello che dici anche a lei? Baci anche lei come baci me? Parli con lei come parli con me? Louis perché stai facendo questo?perché sei ancora qui?"
Mentre diceva queste cose, Harry si sciolse dalla abbraccio, e si allontanò da Louis.
Rimasero in silenzio per un ora, forse due. Harry non era arrabbiato, non odiava Louis, era solo triste che Louis gli avesse nascosto una cosa del genere. Louis era invaso dai sensi di colpa, voleva solo che Harry capisse quanto lo amasse. Non si dissero niente. A parlare però erano le lacrime. Erano sdraiati con trenta centimetri di distanza. Ad entrambi mancava il calore dell'altro. Ad entrambi la pancia sprofondava in un vortice di voglia dell'altro. In un solo secondo dentro i cuori di entrambi la situazione crollò. Avevano bisogno di un abbraccio per non cadere a pezzi. Una magica intesa li legò. Senza bisogno di parole si guardarono. Louis vide Harry. I suoi occhi verdi inondati di lacrime, come un mare in tempesta. Lacrime che lo supplicavano d'aiuto. Harry vide due deboli luci azzurre sfuocate dalle lacrime. Capì attraverso quelle luci che avrebbe Louis aveva paura di perderlo. Non resistettero più. Non potevano più vedere l'altro piangere. Non poterono più stare lontano d'altro. Ancora sbadati, si avvicinarono. Le braccia di Harry incontrarono la vita di Louis, e le braccio a di Louis le spalle di Harry. Piansero assieme. Ognuno sulla spalla dell'altro. Quelle lacrime servirono ai due come ad un fiore sempre l'acqua crescere, germogliare e in fine mostrare al mondo la sua piccola ma immensa bellezza. I loro fiori crescevano assieme. Con lo stesso gambo. Convincendomi lacrima dopo lacrima che se si fossero separati sarebbero morti appassiti.

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