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Chuuya alzò lo sguardo.

"Atsushi, che ci fai qui? Non dovresti essere dal tuo ragazzo?"

"Sono preoccupato per te. Che ti è successo? E' tutto il giorno che ti vedo triste."
"Non è nulla di che, davvero...solo..."
"Solo?" Chiese l'amico, sedendosi vicino a lui.
"Penso che mi abbiano appena spezzato il cuore."
"Fammi indovinare. E' stato Dazai-San? Quindi lo ami per davvero?"
Chuuya fece di "sì" con il capo. Appoggiò la testa sulla spalla di Nakajima, cosa alquanto rara.

Ma, si sa, i migliori amici sono i primi a consolarti. E per quanto Chuuya non mostrasse i suoi sentimenti a nessuno, Atsushi era uno dei pochi "privilegiati". Quest'ultimo lo abbracciò. Iniziò a consolarlo. Sentiva le calde lacrime che scendevano da quegli occhi azzurri. Occhi che di solito mostravano rabbia, disgusto e indifferenza. Spesso gli occhi di Chuuya non lacrimavano mai.

Ma quella volta si lasciò andare, piangendo per qualche minuto tra le braccia dell'amico.

"Mi odio." Diceva.

"Faccio schifo." Affermava.

"Nessuno ci tiene a me." Ripeteva.

Si sentiva sbagliato. Si sentiva non capito da nessuno, nemmeno dai suoi genitori.

L'unico che gli era sempre rimasto accanto per tutto questo tempo, era proprio lui, Atsushi Nakajima. I due avevano una grande confidenza tra di loro. Si fidavano ciecamente l'uno dell'altro. Si consolavano a vicenda, quando era necessario. Si ubriacavano insieme, se stavano male. Quando qualcuno feriva uno dei due, l'altro lo proteggeva, stringendolo forte fra le sue braccia. Era questa l'amicizia tra i due. Erano entrambi gelosi, iperprotettivi, perché entrambi ci tenevano troppo al proprio migliore amico. E nel mentre che i due migliori amici sin dal liceo si consolavano a vicenda, i due amici d'infanzia ora parlavano delle loro relazioni passate.

"Tutto ok, Osamu?"

"Sì. Sto bene, ti ringrazio."

"Non mi sembri molto in forma. Aspetta, hai per caso litigato con Chuuya?" Chiese l'amico, preoccupato per lui. Dazai era solito a litigare con persone che avevano un carattere difficile o comunque diverso dal suo, quindi non si sarebbe stupito.

"No. Più che altro, lui non mi parla da stamattina. Sono un po' preoccupato."
"Per cosa?"
"Ho paura che abbia visto me e Oda, ieri sera."
Akutagawa era sconvolto. Sbiancò, di punto e in bianco, e iniziò ad urlare addosso a Osamu:
"Ti sei scopato il tuo ex?!"
"E' stato solo per divertimento!"
"Oh Dio, Osamu, sei un caso disperato!"

"Non è vero!"

"Ah no?! Perchè hai appena detto che ti sei scopato il tuo ex!"
"Sei tu che l'hai detto!"
"E tu hai confermato!" Akutagawa prese un respiro profondo, cercando di calmarsi, o avrebbe davvero ammazzato Dazai quel giorno, in quell'istante, con le sue stesse mani.
"Davvero. Perché l'hai fatto."
"Te lo ripeto, è stato per divertimento! Non ho resistito al suo cazzo!"

Ryūnosuke si alzò di scatto, e prese per la maglia il suo migliore amico, minacciandolo, con i suoi spaventosi occhi che, a differenza degli altri giorni, che non mostravano alcuna emozione, stavolta minacciavano di morte istantanea l'editore.

"Ascoltami bene, merdina, te lo dirò solo una volta, ok?"
Dazai deglutì. Vedere il suo migliore amico incazzato gli faceva paura.

"S-Sì...dimmi pure." 

"Noi due abbiamo la stessa età, giusto?"
"E-Eh?!"
"Giusto?!"
"S-Sì..."
Ora Ryūnosuke iniziava davvero a minacciare la sua "vittima".

Il suo tono, ad ogni frase, si faceva sempre più cupo ed inquietante.

Our Days, Our Dreams| [by: @ieahboih]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora