24.

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Il giorno dopo mi sveglio prima di Seba, lo guardo per qualche minuto, bellissimo nascosto dalle coperte con il volto schiacciato sul cuscino. Gli accarezzo i capelli delicatamente, penso a quanto sia fortunata ad averlo accanto a me. Quanto sia cresciuta da quando lo conosco, quante esperienze fatte grazie e con lui. Lui mugugna un po' a causa delle mie carezze, io sorrido e poi mi alzo dal letto lasciandolo riposare. E' stato stretto a me tutta la notte, ma non deve aver avuto sonni tranquilli dato che si muoveva in continuazione.

Oggi rientriamo a Roma ed io sono un po' tesa perché questo significa solo una cosa, serale. Quando arrivo in cucina trovo la colazione già pronta per noi ed un biglietto di Luca in cui si scusa ma era dovuto scappare a lavoro. Sorrido e poi gli scrivo un messaggio per ringraziarlo.

Faccio colazione sola, poi preparo di nuovo del caffè, prendo un cornetto e un po' di frutta e decido di portarli in camera da Seba. Ricambio il favore del giorno precedente, mi piace questo essere domestici. Mi ci vedo a vivere insieme, fare colazione a letto la domenica. Potrei abituarmici. Sorrido tra me e me mentre scendo giù in camera sua, apro lentamente la porta e poi cerco di richiuderla senza fare rumore. Anche se siamo soli preferisco così lo stesso. Appoggio il vassoio sul comodino e poi mi piego dal suo lato per svegliarlo dolcemente. Mugugna strofinandosi gli occhi, prima di voltarsi verso di me e darmi un bacio.

-Ma che ore sono? -, mi dice con la voce roca dal sonno

-Le 9:30 -, rispondo io, - la colazione è pronta! -, gli indico il vassoio e lui sorride buttando la testa sul cuscino.

-Hai avvisato i tuoi per la cena? -, mi chiede

-Tu vuoi davvero venire a cena da me? -

-Certo -, dice come se fosse ovvio mentre addenta il cornetto, - e vorrei anche che tu venissi a dormire da me stasera -, mi guarda serio, - e domani sera -, termina.

-Mio padre sarà felicissimo di questa cosa! -, rido e lui si unisce a me un secondo dopo.

Mentre finisce di fare colazione io faccio una doccia veloce e mi vesto con le cose più comode che ho prima di ritornare in camera a chiudere il mio trolley. Mi dispiace lasciare Vigevano, sono stati due giorni stupendi e Sebastian è stato perfetto. Un'ora dopo, dopo aver lasciato due biglietti, uno per la mamma di Seba ed uno scritto da me per Luca, lasciamo casa del ragazzo e ci immettiamo nel traffico mattutino in direzione Roma. Sebastian guida benissimo, è un piacere per gli occhi da guardare. È sicuro, attento, bellissimo. Ed io sono davvero una ragazzina alla sua prima cotta.

-Mamma ha chiesto se segui qualche dieta strana per ballerini professionisti -, gli dico ad un certo punto ridendo, - ma io le ho risposto che solitamente mangi per due -

-Ehi -, dice lui fintamente offeso, - come farei a sostenerti altrimenti? -

- Come ti permetti? -, incrocio le braccia al petto sbuffando e lui scoppia a ridere.

Poco dopo, ci fermiamo in un autogrill per pranzo ed io compro un po' di schifezze da sgranocchiare durante il viaggio

-Dicevamo? -, scherza lui indicando la cioccolata che ho comprato.

-Per il cibo potrei anche lasciarti -, gli dico

Seba ride tirandomi verso di lui e baciandomi, -davvero? -, mi sussurra sulle labbra

-Si -, gli rispondo ridendo mentre lo bacio di nuovo.

Ci rimettiamo in viaggio e a metà pomeriggio siamo a Roma. Io mi devo sicuramente essere addormentata durante il viaggio perché quando mi sveglio sono già davanti casa. Sbuffo nel guardare il mio cancello e lui sorride

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