Capitolo 14

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Mi sveglio fradicia di paura. Stavolta non sono stata io a gridare. Mi sfilo le coperte ed esco dalla stanza. Apro piano la porta della stanza di Root.
-Ehi, tutto okay?- chiedo.
-Sì. Torna a dormire.
-Che cosa ti è preso?
-Niente Skylar.- Vado a sedermi vicino a lei e la fisso negli occhi.
-Hai sognato la morte di qualcuno.
Silenzio.
-Qualcuno che conosci.
Silenzio.
-Hai sognato di morire.
Piccolo movimento della testa. Sì.
-Guarda che con me puoi parlare. E poi quelle grida le conosco meglio di tutti, Root.
La tiro fuori dal letto e ci dirigiamo verso l'ingresso. Infiliamo le scarpe e indossiamo delle giacche abbastanza pesanti.
-La sveglio?
-Sì.
-Okay, aspettami lì.
Mi dirigo verso la stanza di Shaw con passo felpato.
-Ehi divoratrice suprema.
-Mmh?
-Ci facciamo un giro in moto. Vieni con noi?
Shaw si tira su.
-Ma sì, tanto oggi non rischiavamo di morire, no?
-Esatto.
-Altro brutto sogno?
-Sì, ma non mio.
-Root?
-L'unica ed inimitabile.
Shaw si sfila le coperte, indossa un paio di scarpe e io le passo la giacca.
-Ma questa non è tua- mi fa notare.
-No. Era di mio padre prima che...- abbasso la testa senza riuscire a finire la frase.
-Quante persone hai perso?
-Troppe, Shaw. Troppe.
Vicino alla porta troviamo Root che ci aspetta.
-Wonder Woman si è svegliata- dice con un sorriso.
-Non c'è soprannome migliore- dice lei. Scuoto la testa e prendo le chiavi della mia moto.
-In tre non ci stiamo- fa notare Shaw.
-No, infatti. Ma Root ha la sua, io la mia e tu quella di John.
-Le chiavi non le lascia qui.
-Ehi, Shaw, dimentichi che a nove anni facevo un gioco assassino? Prendere in prestito le sue chiavi non è costato nulla visto che gli ho fregato la pistola e il cellulare davanti ai suoi occhi- le faccio notare facendo l'occhiolino. Ci infiliamo gli auricolari e usciamo. Ognuno si posiziona sulla propria (o quasi, nel caso di Shaw) moto e accendiamo i motori. Parto per prima poi Shaw e Root mi seguono verso il circuito.
-Allora, che si fa?- chiede la seconda.
-Gareggiamo, Testa Matta- le risponde la prima.
-Tre, due, uno... Via!- dico. Partiamo e accelero.
-Vi siete arrugginite?- chiedo.
-Sta zitta ragazzina- dice Shaw superandomi.
-Ho rallentato!- dico per discolparmi.
-Già, un po' troppo direi- commenta Root.
Dopo un giro di pista Root arriva prima, io e Shaw insieme.
-Gemelle diverse?- chiede Root per ironizzare sul nostro arrivo sincronizzato.
-Sei gelosa, mamma?- dice Shaw.
-Non pensavo che qualcuno potesse rimanere incinta a soli tre anni, mamma- commento. Io e Shaw ci scambiamo sorrisi complici, poi il telefono squilla.
-Chi?- chiede Root.
-Il tuo spasimante- le rispondo aprendo la chiamata.
-Smettila di fregarmi gli effetti personali- dice Mr Babysitter. Metto in vivavoce.
-Ehi, babbo, non devi essere così cattivo con la tua figlioletta- dico. Manteniamo le risate.
-Hai la tua moto, che hai preso a fare la mia?
-E se avessi portato la mamma e mia cugina a fare un giro?- domando retoricamente.
-Brutto sogno?
-Sì. Non mio 'sta volta. Dovresti baciare Root più spesso.
-Smettila con questa storia.
-Non vuoi ammettere davanti a Shaw che tu e Root vi sbaciucchiate di nascosto?
Root mi guarda in maniera feroce.
-Ehm... io... io credo di dover andare, ciao!- chiudo la chiamata e guardo Root.
-Smettila di guardarmi così, non mi fai paura- le dico.
-Vorrei spararti un colpo in testa, Skylair.
-Okay okay... Ho capito che preferisci baciare...- stavo per dire Shaw solo che ho ancora molti anni da vivere -Fusco- concludo.
-Skylar Connor. Hai. Tre. Secondi. Per correre- dice Root. Guardo Shaw che ride di gusto.
-Non mi faresti mai del male- dico sfoderando un sorriso da cucciolo indifeso.
-Smettila con quella faccia.
-Ah ma allora ti faccio tenerezza- dico con voce da awwww.
-Assomigli al cane- dice Shaw.
-Allora mi AMI- dico. Se Shaw avesse un inceneritore a portata di mano lo userebbe senza pensarci due volte. Mi sono messa a morte.
-Root sei libera di picchiarla.- Root mi sferra un ceffone. Ahi.
-Ahia! Guarda che lo dico al cane!- Nello stesso momento mi arriva un altro ceffone da Shaw. -Ehi! Non sono un sacco da boxe!-
-Sicura?- dice Root.
-Ti arresteranno per maltrattamenti su tua figlia, Root.- Fa per menarmi un'altro schiaffo e mi prende in piena faccia.
-Shaw non ti compro più la pizza!- Shaw torna seria. Ah-ah. Cioè sono FANTASTICA.
-Che fai?- mi chiede.
-Allora vediamo: mi sto massaggiando la mascella perché me l'avete praticamente staccata, salgo sulla moto e ce ne torniamo a casa. Soddisfatta?
-Sì. Se vuoi ti tiro un pugno così la mascella si riattacca.
-Ah ah ah ma che simpatica.
-Lo so, modestamente.- La guardo seria con le sopracciglia aggrottate. Poi scuoto la testa e metto il casco.

Apro la porta piano per non fare rumore. No, scherzo. Apro la porta facendo più rumore possibile. Gli uomini di casa escono dalle rispettive stanze.
-Tutto apposto, ragazzina?- chiede John.
-Sì! Eccetto la faccia, sì- rispondo. John mi guarda la faccia arrossata e anche Harold sembra accorgersene.
-Tutto bene signorina Connor?-
-Chiedilo alle due psicopatiche, magari mentre te lo raccontano ridono- dico seccata.
-Shaw, Root?- dice Reese.
-Ha iniziato a fare troppe battute. Si è beccata tre ceffoni- spiega Root. John mi guarda sorridendo.
-Ti facevo più sveglia- dice.
-Io sono sveglia, John. A differenza tua, che hai i riflessi arrugginiti- dico beffarda.
-Non è ve...- Slap! Gli tiro uno schiaffo così forte che rimbomba in tutta la stanza.
-Ma ti sei bevuta il cervello?- mi dice.
-No. È la dimostrazione pratica di quello che è successo, John.- Root sorride. -Se fossi in te non lo farei. Me ne hai tirati due e la mia vendetta arriverà, Testa Matta.- Le tiro un cuscino addosso e fischio. Bear arriva e mi si affianca.
-Vieni con me?- gli chiedo. Emette un mugolio e capisco che acconsente. Salgo di sopra e il cane si accuccia sul mio letto. Lo affianco e lo accarezzo sulla testa. Lui la appoggia sulle mie gambe incrociate e mi lecca la mano.
-Almeno tu non mi schiaffeggi- dico distrattamente. Non me la sono presa. Anzi. Sono solo stanca. E quando sono stanca divento nervosa. Bear continua a leccarmi la mano. Mi stendo accanto al mio amico e chiudo gli occhi. Lui mi proteggerà da qualsiasi incubo, ne sono sicura. Struscia il muso sulla mia faccia come per rassicurarmi e io gli credo. Così lascio il mio cervello libero di addormentarsi.

[Casa in periferia, 10:30]
Ho la faccia umida e qualcosa sfrega la mia faccia; apro gli occhi e mi tiro su. Avevo ragione: niente incubi. Bear mi ha protetta e mi stava lavando la faccia.
-Scendiamo di sotto, eh?- gli dico. Lo accarezzo sotto il muso e mi alzo. Mi sciacquo la faccia e le mani, poi scendo di sotto dove gli altri stanno facendo colazione.
-Giorno. Niente incubi?- mi chiede Reese. Noto che ha ancora il segno del mio schiaffo.
-Sì, niente incubi. Scusa per quello- gli rispondo accennando alla sua guancia.
-Pff, figurati. Ho avuto cose peggiori. Piuttosto siediti a fare colazione.
-Non me lo faccio ripetere.- mi siedo e Bear fa lo stesso ai miei piedi.
-Credo che le stia simpatica, signorina Connor.-
-Anche lui mi sta simpatico. Mi sa che lo faccio dormire con me anche stanotte- dico mangiando un biscotto inzuppato nel latte. -Che c'è?- chiedo notando che tutti mi fissano ansiosi di dirmi qualcosa.
-Abbiamo ricevuto un numero nuovo- mi dice Harold. Per poco non mi strozzo con il biscotto.
-Interveniamo, vero? Vero?-
-Sì che interveniamo.- Per poco non urlo dalla felicità.
-Altra buona notizia- dice Harry schiarendosi la voce. Alzo le sopracciglia per dirgli di continuare.
-Io e la signorina Groves abbiamo ideato un programma per avere una rete privata. Dovrebbe...
-Fa' vedere.- Root mi porge il computer e una piccola scatoletta collegata. Controllo sullo schermo.
-Possiamo espanderla a tutta New York- dico.
-Tutta New York?
-Sì, Harold. Tutta. È il modo perfetto per far diventare ceco Samritan. Possiamo costruirne tante quanti gli Stati. Possiamo farla adottare a chiunque. Se tutti accettano Samaritan perde e la Macchina torna a proteggerci senza problemi.
-Quanto tempo ci vorrebbe?- domanda Shaw.
-Uhm... un cinque mesi forse. Anche di meno se troviamo dei collaboratori.
-Ci sarebbe un modo di costruirne meno ampliando l'estensione?- si informa Root.
-Oh sì, certo.
-Adottando questo sistema quanto tempo ci vorrebbe?
-Tre mesi. Va programmato cercando di eliminare eventuali pericoli. Insomma chiudendo l'entrata ad eventuali virus mandati dal nostro "amichetto".
-Lo puoi fare?
-Harold. La Macchina, Samaritan, i computer, i cellulari gli ha creati l'uomo. Anche se possono vedere tutto non significa che siano più intelligenti di noi. La scienza ha provato che l'uomo è una macchina perfetta ed inimitabile. Samaritan non va sottovalutato ma nemmeno noi. Siamo sei, sette con il cane. E allora. Un capo cieco non può dare ordini funzionanti. Dobbiamo arruolare risorse come fa il nemico. A volte le recluta altre le uccide. Ovviamente noi non ammazziamo nessuno.
-Non stai sottovalutando la Macchina?
-No. Sto esponendo la realtà dei fatti. Dobbiamo sforzarci di usare più intuito. Non solo il 10% del cervello. Da oggi ci mettiamo sotto.
-In pratica dovremmo... diventare più intelligenti- dice Shaw.
-Affermativo. Dobbiamo ragionare come il nemico, prevedere le sue mosse. E la Macchina ci deve aiutare.
Digito qualcosa sul computer e attivo la rete. -La estendo dopo che torniamo- rassicuro Harold.
-Siate prudenti- dice lui. Gli faccio l'occhiolino ed esco di casa inforcando la giacca. Ecco che tutto sembra andare finalmente per il verso giusto.

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_saraaa_

Person Of Interest-Skylar Connor [In correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora