Capitolo 3

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(Baita in montagna, 8:30)
La musica si accende a palla nelle mie orecchie. Mi alzo di scatto. Ho gli auricolari nelle orecchie e vedo Reese, Finch, Shaw e Root che ridono. Levo le cuffiette e li guardo con sguardo assassino. Poi prendo tutta l'aria che ho nei polmoni e grido: «MA CHE VI SIETE BEVUTI IL CERVELLO? IO PER POCO NON MORIVO DI INFARTO! STAVO PER DIVENTARE SORDA!» Ridono ancora di più. «SIETE UN BRANCO DI... DI...» non termino la frase che mi levo le coperte di dosso e scendo dal letto. Mi dirigo in bagno e sbatto la porta. Diamine! Avevo passato una notte da schifo, tra incubi e scene di morte. Non capisco perché avevo fatto quegl'incubi.
«Skylar» mi chiama Shaw, «stai bene?»
«Si» dico accorgendomi troppo tardi di avere la voce rotta dal pianto.
«Stai affogando nel lavandino?» interviene Reese.
«No idiota» gli rispondo guardando nello specchio il riflesso del mio viso: i capelli scompigliati, gli occhi verdi così chiari da sembrare grigi, la bocca sottile e quel naso ben proporzionato al resto del volto. Ma da quanto è che non mi guardo allo specchio? Un sacco di tempo credo. Non so che fare perciò decido di farmi una doccia e ricordandomi che fortunatamente la casa era tutta in ordine e che tutto era al suo posto. Apro l'acqua e mi ci metto sotto (ovviamente non ho i vestiti). Quando esco dal bagno vedo Reese poggiato allo stipite della porta, che mi fissa.
«Ti serve il bagno?» gli chiedo.
«No.»
«Allora che c'è?»
«Stanotte di ho sentito urlare.»
«Solo un brutto sogno» lo rassicuro.
«Che si divideva in varie fasi?» Abbasso lo sguardo.
«Devo vestirmi» dico dirigendomi verso la stanza dentro cui entro e mi vesto. Ho addosso un maglia-felpa non molto ingombrante ma lunga e nera con su scritto "This is a bad day", un jeans a sigaretta però pesante e un paio di anfibi neri ornati con catenine. Sembravo una CAS, termine che con chi conoscevo significava "cosa alquanto strana". Il mio abbigliamento non si addice ai miei colori. Forse solo gli occhi risaltano di più. I capelli biondo cenere sembrano ancora più spenti. Lascio che prendano il volume che a volte tenevo a bada con la piastra e la dovuta lunghezza. Sono ondulati e lunghi fino a metà schiena. Esco dalla camera e mi dirigo in cucina dove non c'è segno di qualcosa da mangiare. Capisco che mi tocca cucinare.
«CHI HA FAME?» grido.
Un "IO" si solleva all'unisono per tutta la casa così metto a riscaldare il latte in una pentola (so che esiste il microonde ma non c'è) e cerco un po' in giro. Trovo del caffè e lo metto a fare. Mi procuro cinque tazze e ordino cinque cornetti. Mi informo e alla fine i cornetti sono: due alla crema per me e per Harold, uno al cioccolato per Reese, uno alla marmellata per Root e per Shaw uno vuoto. Dice che lo farcisce lei dopo. A me va bene ma mi chiedo con cosa vuole mangiarlo. Poi con la bocca mi mima "Nutella e panna". E io che pensavo che fosse quella che mangia più leggero. Ah ah ma di che mi illudo? E poi la Nutella è la Nutella.
«Sei davvero colorata» mi fa notare Root sedendosi a tavola mentre io verso il latte nelle tazze e alzò gli occhi al cielo.
«È possibile che debba cucinare io?» dico.
«Sì» mi risponde lei. La guardo e capisco che significa "sì, ma solo perché oggi non mi va" quindi sorrido.
«JOHN VAI AD APRIRE!» grido a Reese.
«Non potevi chiederlo a Root?» mi chiede Shaw.
«Sì. Ma mi andava di farli correre.» E poi aggiungo: «MUOVITI O DIVENTANO FRDDI COME FUORI!» Lo vedo sfrecciare verso la porta che apre ma non trova nessuno.
«Ma...»
«Non chiudere.»
«Ma...»
«Non chiudere ora arriva.» E infatti arriva. Il fattorino è un po' spiazzato vedendo già la porta aperta. John prende il vassoio incartato, da la mancia e chiude la porta. Root gli sfila il vassoio di mano e lo poggia sul tavolo.
«Chiamo Harold» dice mentre si incammina. Io guardo Shaw che annuisce e si porta le mani alla bocca.
«HAROLD!» gridiamo all'unisono. Root si gira come per dire "ma siete sceme o cosa?" mentre Finch sbuca dalla sua stanza. Porgo a tutti la propria tazza e apro i croissant. Un fragrante profumo si diffonde nell'aria. Tolgo la carta e ognuno prende il suo cornetto. Rimane solo quello di Shaw che mi da un colpetto sulla spalla. Io mi alzo e le prendo quello che cerca: la Nutella. Le porgo il barattolo e un coltello ma di panna non c'è segno. Lei lo capisce e alza le spalle. La guardiamo tutti che spalma la Nutella nel croissant che, dopo averlo chiuso, inzuppa nel latte. Lascia sgocciolare il latte nella tazza e poi tira un morso gigantesco alla povera brioche. Io inizio a bere il mio latte e caffè e vengo seguita dai due uomini che fanno la stessa cosa. Mi viene da ridere: sembrava così strano veder mangiare una persona? No. Bah. Comunque sono la prima a finire e tolgo la Nutella dalle grinfie di Shaw. Giuro che ho paura che se la finisca tutta. Non sembra il tipo da dolcetti e cioccolata ma l'apparenza inganna. Pensavo di conoscere tutti alla perfezione ma mi sbagliavo. Le persone ti sorprendono quando meno te lo aspetti. Fuori Bear sta abbaiando così metto la mia super giacca che super riscalda ed esco. Invito tutti a fare la stessa cosa: fuori è bellissimo. Bear è in vena di giocare così faccio una pallina di neve e gliela tiro. Lei corre ma quando cerca mi stringerla in bocca la neve si scioglie. Intanto si accorge che sono dietro di lei e quando faccio per buttarmi lei scappa, facendo i atterrare sulla neve. Mi rialzo e il gioco continua: io la rincorro lei scappa. So che tutti mi fissano ridendo. Lo so perché Finch ha una cimice nella giacca. Sento John che dice «Molto matura» e Root che, per la prima volta, mi difende dicendo «Lasciala stare si sta divertendo. Come il tuo cane del resto.» Una palla di neve mi atterra in testa. Mi giro e vedo Root che inarca le sopracciglia. Allora mi avvicino, la prendo in braccio per la vita e la butto per terra. Mi strofino le mani per riscaldarmi, soddisfatta.
«E poi io ti difendo...» dice.
«Mi hai fatto male!» protesto. Poi prendo un sassolino e lo lancio in un punto preciso del tetto.
«Bella mira» mi dice John. Io gli sorrido beffarda è solo quando la neve gli crolla addosso capisce il perché.
«SHAW!» grido.
«Ehi Skylar!» mi chiama. Mi giro e lei mi tira una palla di neve in faccia. Una grossa palla di neve in faccia. Mi fa male tutto il naso, tra il freddo e la botta.
«Era troppo solida Shaw!»
«Lo so bene!» Alzo gli occhi al cielo e aiuto Root a rialzarsi.
(Baita in montagna, 15:42)
«Al lavoro» esulto. Sono contenta di mettere mano sul computer. Accendo il Wi-Fi e metto la password al PC. Non so bene cosa fare ma Root mi si avvicina.
«Puoi metterti in comunicazione con la Macchina?»
«Sì, credo di poterci riuscire.» E invece passa un'ora e ancora niente. Passa un'altra ora. Forse ho qualcosa.
«Root» la chiama Finch.
«Dimmi Harold» risponde avvicinandosi. Poi aggiunge: «Ma come ha fatto?»
«Signorina Connor?»
«Sssssh» lo zittisco. Digito ancora qualche numero e lettera e poi BOOM ce l'ho fatta!
«Sono dentro? Sono dentro. SONO. DENTRO!» grido saltando giù dalla sedia e iniziando a strattonare Finch. In contemporanea arrivano Reese e Shaw.
«Ah-Ah! Oh sì! Beh Reese? Sono ancora solo una ragazzina? EH?» gli dico dandogli un pugno sul braccio. Poi mi calmo e vado a sedermi. E ora di scoprire i numeri irrilevanti. Ma non è ancora il momento di agire. Per uno di noi, intendo. E non sono io che in questo momento ho un sorriso a trentadue denti. Spero che vada tutto a gonfie vele. Che il mio piano abbia inizio!

*spazio autrice*
Hi guys! Sono felicissima per le numerose visualizzazioni ricevute in così poco tempo! Vorrei qualche voto e commento ma chi se ne frega? Almeno lo leggete (spero)! Grazie grazie grazie!
Eleonora

Person Of Interest-Skylar Connor [In correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora