Capitolo 16 [ultimo capitolo]

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-No!- dico correndo verso il tavolo. Nessuno parla. Fissiamo tutti il mostruoso scenario sul tavolo. Mi sembra di essere in un film horror. In realtà tutta la mia vita lo sta diventando.
-No!- ripeto mentre le lacrime iniziano a scendere. Sempre di più. Mi sento in colpa. Sono arrabbiata. Mi odio. Ho reso un casino la vita di tutti. Sferro un pugno alla parete. Mi faccio così male che la mano inizia a sanguinare. Devo farmi male. Così male da morire. Sarebbe stato meglio morire quando ero in ospedale piuttosto che morire in questo modo. Chiunque lo aveva fatto non aveva avuto scrupoli. Qualcuno dei nostri nemici? Forse la cosa più ovvia. Sferro un altro pugno. Ancora più sangue. Ancora più lacrime. Ancora ferite. Ancora morte. Sto per tirare un altro pugno. Con questo è possibile che mi rompa le ossa della mano. John mi prende per la vita e mi trascina via dalla parete. Io mi giro e nascondo la mia faccia nella sua giacca nera. Inizio a singhiozzare. Il sangue continua a scendere. Sono io l'anello debole. Perché Harold? Logico era quello che tirava avanti tutto. Gli ho buttati tutti in una situazione omicida. E Harold ne ha pagato le conseguenze.
-Sono un mostro- dico tra le lacrime e i singhiozzi. -Sono un mostro.- John non parla. Lo so che lo pensa. Che lo pensano tutti. Io sono colpevole e un innocente ne ha pagato le conseguenze. Mi stacco da John e lo guardo negli occhi. Odio. Mi odiano tutti. Anche il cane. O sono io che sto interpretando male? Esco di casa lasciando la porta aperta. Mi sento vuota ed inutile. Deve finire tutto. Devo finire io. Mi levo la giacca e tutte le cose che mi tengono al caldo. Ora ho freddo. Spero solo di morire per ipotermia. Ho i brividi e sento la tentazione di mettere la giacca sussurrarmi all'orecchio. Ma poi ripenso a quello che ho visto in cucina. No. Devo morire. Oggi. La puzza di sangue minaccia il mio naso. Non so se è il mio o quello di Harold. Sempre più freddo. Nessun soccorso. Allora è vero, mi odiano. Ancora lacrime. Come ho potuto farlo? Come ho potuto farli ritrovare per separarli ancora? Chi sono io? Un mostro. Una persona orribile. I giochi mi hanno consumata. No. Sono nata così e basta. Malvagia e senza scrupoli. Imprudente. Il sole fa capolino riscaldandomi. Lo mando a quel paese perché anche lui dovrebbe odiarmi.
[Casa in periferia, 20.00]
È sera. La temperatura si è abbassata. Non ho toccato né cibo né acqua. Morirò per ipotermia o per disidratazione? Fanno a gara a chi mi ammazza prima. E sinceramente non mi lamento. Tanto è quello che vogliono tutti, che muoia. Anche tu che stai leggendo vuoi che io muoia. Anche se non sai ancora bene per cosa. Mi stendo sull'erba. Qpguardo le nuvole. Piove. E a me va benissimo perché mi farà ulteriormente freddo.
*cosa succede dentro casa*
-È ancora fuori?- chiede Root.
-Sì. Che cerca di fare?- domanda ulteriormente John.
-Di morire- commenta infine Shaw. -Sai quante volte l'ho visto fare alle persone?-
-Tante?- chiede Fusco.
-Esattamente. E sai perché nessuno la sta aiutando?-
-No.-
-Perché inconsciamente sappiamo che spera che nessuno lo faccia.-
Silenzio.
-Ma perché vuole morire?- chiede Root.
-Sensi di colpa. Non l'hai sentita prima?-
-Sì. Diceva di essere un mostro.-
Ancora silenzio.
-Non è colpa sua- dice infine Shaw alzandosi.
*fuori in giardino*
Ancora nessun soccorso. Hanno capito cosa ho intenzione di fare? Oppure già lo sapevano e sperano che torni dentro? Ancora più pioggia. Ancora più lacrime.
-Hai deciso di morire per ipotermia?- chiede una voce alle mie spalle. Non rispondo. Mi siedo e fisso il vuoto.
-Non si risolvono così i problemi. Ma guarda che ti sei combinata alla mano- commenta Shaw alzandomi il braccio.
Ancora non rispondo.
-Perché non mi avete sparato?- chiedo alla fine. Lei mi guarda stranita.
-Perché avremmo dovuto spararti?-
-Per Harold.-
-Oh andiamo non sappiamo nemmeno se quel sangue è suo.- Rabbrividisco al pensiero di tutto quel sangue.
-E se fosse il suo? E se lo avessero ammazzato?- dico ipotizzando il peggio.
-Se non c'è un corpo non c'è niente di confermato, Skylar. E poi nessuno lì dentro ti odia.-
-Invece sì. L'ho visto negli occhi di John.-
-È stato il primo che voleva venire a parlarti. L'abbiamo fermato dicendo che tanto saresti entrata dentro. Poi ho constatato che non era così. Quindi sono venuta.-
-Ho sbagliato a farvi riunire.-
-Sbagliato un corno. Secondo te Harold è morto?- mi rimprovera Shaw.
-No.-
-Come puoi esserne sicura?-
-Perché ogni volta che perdo qualcuno non mi riservo lunghe agonie. Quando sono morti i miei genitori mi sono accoltellata.- Shaw mi guarda con gli occhi sgranati.
-Tu sei strana ragazzina. Tu muori con le persone. Ma, sai, è un ragionamento abbastanza egoista. Te ne vai senza pensare a chi resta.- Abbasso la testa. Sono un'idiota. Shaw si alza e mi porge la mano. -Beh allora vieni?- chiede. La fisso. È vero. Non è arrabbiata con me. Afferro la sua mano e mi tira su. Entriamo dentro casa. Mi sento un'idiota ancora più di prima. Root mi si piazza davanti. Poi mi tira un sonoro ceffone.
-CHE CAVOLO TI SALTA IN MENTE?!- sbraita. Abbasso lo sguardo. John mi fissa con la stessa intensità. Fusco è impegnato in telefonate. Non rispondo. Root si ricompone.
-Non è il modo di risolvere le cose- ribadisce John.
-Okay. Root il ceffone ci stava e John alla ramanzina ci ho pensato io, tranquillo. E tu vieni fasciamo questo schifo di ferita- mi soccorre Shaw. La seguo. Mi disinfetta la ferita e me la benda. Torno a fissare il tavolo. Torno a fissare la scritta col sangue.
"È stato bello conoscere il tuo amichetto, Connor. Spero che il sangue si tolga facilmente e che non sia un pile a farlo. Pensavo di averti già ammazzato. Ma magari così è più efficace.
P.s. Kim era dolcissima non volevo farlo. E tua figlia era molto bella. Le assomigliava molto.
Il tuo amico Chris."
Che c'entrava mia madre? E che c'entravo io? Non avevo una figlia. Ho un'idea che mi frulla in testa.
-Scoperto niente?- mi chiede Fusco.
-Ho un'ipotesi.-
-Quale?- interviene immediatamente John.
-Io non ho una figlia, in primis. E poi che c'entra mia madre?-
-Credi...?- arriva Root.
-Che l'assassino dei miei genitori sia tornato. E che pensi che mio padre sia ancora vivo.-
-Quindi tecnicamente ha ferito Harold, l'ha portato via e ora minaccia di ammazzarlo.-
-Precisamente.-
-Troviamolo. E quando lo troveremo lo squoio vivo- dice deciso John.
Che la caccia ad Harold abbia inizio. Possa la buona sorte essere sempre a nostro favore.
*spazio tag*
_saraaa_
*spazio autrice*
Tranquilli ragazzi da domani New book of the saga. Restate connessi.

Person Of Interest-Skylar Connor [In correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora