Capitolo 15

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Siamo a casa. Con il numero è andato tutto bene, per fortuna.
*flashback*
Non so perché ho questo vuoto dentro me. Sta andando tutto bene no? No? Salgo sulla moto. Sono particolarmente triste. Che sia un brutto presentimento? Forse. È come se questo numero porti sfortuna. Di solito provo queste cose quando mi avvicino al pericolo. Mi scatta il sesto senso, insomma.
Guido meccanicamente dietro Shaw e John, che usano la stessa moto; è assurdo come mi vedo bene loro insieme. Sono molto simili caratterialmente. Ma hanno quel briciolo di diversità che sembra renderli perfetti l'uno per l'altro. Solo che John non ci proverebbe dopo quello che è successo a Carter e Sameen non è proprio la tipa da relazioni sentimentali.
-Skylar?
-Eh? Dimmi John.
-Ti ho chiesto: contenta di conoscere Fusco?
-Bah. Se non inizierà anche lui con i soprannomi sì.
-Perché io te ne ho mai dati?
-Mi chiami sempre ragazzina.
-E poi?
-Root mi chiama Skylair.
-E Shaw?
-Forse è l'unica che ha capito. Harold mi chiama signorina Connor- dico anticipando la sua domanda.
-Fusco non è il tipo da grani soprannomi.
-Meglio così- concludo. Che diamine mi succede? Tutta questa conversazione è avvenuta in maniera fredda, non nel solito modo scherzoso. Siamo tutti tesi, è vero, ma il mio pessimismo è altissimo.
[Centrale polizia, 11:15]
-Non dovremmo farci vedere in ambienti pubblici...- inizia Shaw.
-Tranquilla, Sam. Siamo ancora protetti- la rassicura Root.
-Me ne occupo io- dico. Mi avvicino e chiedo di Fusco che, quando arriva, ci fissa.
-E tu chi diamine sei?- mi chiede.
-Piacere mio- dico. John si avvicina.
-Lionel, lei è Skylar. E comunque...- mi presenta avvicinandogli una cartella. Il numero. Fusco lo guarda.
-Vedo cosa posso fare e vi faccio sapere.-
-Ah detective!- dico. Si gira e gli porgo un telefono connesso alla nostra rete privata. -Le informazioni sono nella cartella- lo informo.
-Quindi ora iniziamo a stolkerare la ragazzina?- chiedo.
-Precisamente. Sei la persona più vicina alla sua età.-
-Che intendi dire Shaw?-
-Che devi osservarla più da vicino. Non sospetterebbe di te.
-Okay.-
[Per strada (stolkerando la ragazzina) 11:25]
-Sospetta qualcosa?- mi chiede John.
-Negativo- rispondo. La vedo entrare in un bar e sedersi al tavolo con un ragazzo.
-Si è seduta con un ragazzo- dico continuandolo a fissare. Quei lineamenti, quegli occhi, i suoi movimenti...
-Ehi ma io il biondino lo conosco!- esclamo sedendomi ad un tavolo non troppo vicino. Root viene verso di me.
-Versione cameriera, Testa Matta?- chiedo. Le mi lancia uno sguardo assassino. -Se ti da fastidio lo posso sempre cambiare.-
-Immagino che tu non voglia più essere chiamata col nome sbagliato.-
-Precisamente- dico sorridendo. -Tieni metti questo nei fiori sul tavolo.- Le porgo una cimice che accidentalmente finisce nel vaso di fiori. Metto gli auricolari e ascolto.
Lui: -Fidati di me, Cloe. Sei un genio. Insieme vinceremo.-
Lei: -No, Jason. Tutto questo mi sembra assurdo. Ammazzare le persone intendo. Per cosa poi?-
Lui: -Per vincere! Vinciamo e non avremo più problemi.-
Lei: -Sei mio fratello e ti voglio bene, ma non posso.-
Ecco perché il viso di lei mi sembrava famigliare. Cerco di ricollegare il suo nome ai miei ricordi. Cloe, Cloe, Cloe. Jason. Jason e Cloe, Cloe e Jason. Jason! Quel verme che...
-Ragazzi sono fratelli. Il biondo è quello che mi ha ficcato nei giochi- dico cupa. Ecco il pessimo presentimento da dove usciva fuori. Qualsiasi cosa legata alla mia infanzia (se la possiamo chiamare così) mi faceva questi effetti. Comincia a venirmi la nausea. Il mal di testa. Devo uscire. Mi alzo.
-Skylar che diamine fai?- mi chiede John.
-Non mi sento bene John- gli rispondo trattenendo la voglia di morire. Devo salvare Cloe. Prima che faccia il mio stesso sbaglio. Respiro l'aria fresca. Si stanno allontanando. Comincio a camminare con loro sul lato opposto della strada. Girano a destra. E poi a sinistra. E poi di nuovo a destra. Se so dove stanno andando? Sì. Stanno andando a giocare. Affrettò il passo è metto il cappuccio. Stanno per avvicinarsi ma spintono Jason indietro.
-Ehi ma che ti prende?- mi chiede sbraitando. Mi levo il cappuccio. Cloe ha gli occhi ingigantiti dalla paura. Nei miei invece si riflette la rabbia. -Skylar?- riesce a dire lui.
-Io mi chiedo come tu faccia, Jason,- dico con sprezzo -a commettere due volte lo stesso errore.- Mi giro verso Cloe.
-Quanti anni hai?- le chiedo.
-Tredici- risponde. La guardo. È così indifesa. Che diamine gli salta in mente a quel demente?
-Che vuoi?- mi domanda Jason.
-Salvare Cloe. Non ti permetterò di trascinare qualcun'altra in un gioco assassino, Jason.-
-Io voglio giocare!- protesta Cloe. La fisso. Non c'è rabbia. È la stessa reazione che ebbi io.
-Ah sì? Vuoi giocare? Vuoi ammazzare persone rischiando di essere uccisa a tua volta? Cloe questa cosa è troppo grande per tutti. A tuo fratello non importa chi sacrificare. Tu, Logan, Michael e... me. Avevo sette anni. Mi ha riempito la testa di convinzioni. Mi ha privato di una vita. Non sai che mostri sono le persone che giocano. A lui importa vincere. Ma non si vince mai...- non riesco a finire il mio concetto. Jason mi si scaraventa addosso. Le mani serrate sul mio collo.
-Tu mi hai abbandonato! Hai preferito i ribelli a me!- dice
-Jason!- grida Cloe. Cerco di liberarmi. Mi divincolò, non respiro. Qualcuno mi stacca Jason da collo. Root mi aiuta ad alzarmi. Vedo John e Shaw alle prese con Jason. Ringrazio Root e mi avvicino a Cloe, che piange. Le metto le mani sulle spalle e mi inginocchio davanti a lei, fissandola negli occhi.
-Non puoi giocare, Cloe. Ti conosco da quando sei nata. Jason era un fratello per me. Ho passato un sacco di casini, sono stata messa sotto tortura. Avevo solo nove anni quando mi hanno preso e torturato. A nessuno frega di quanti anni hai. Se ti prendono ti ammazzano. Se non lo vuoi fare per i tuoi genitori almeno fallo per te stessa. Non cacciarti in cose troppo grandi.-
-M-ma Jason non mi vorrà più bene!-
-Jason ti vorrebbe bene sempre e comunque. È un pezzo di cretino, è vero, ma pur sempre tuo fratello. Ti vuole bene Cloe. Devi fare quello che è meglio per te. Hai un cuore grande ma abbi cura di te stessa- le dico dandole un bacio sulla fronte. Poi John mi tocca la spalla e capisco che dobbiamo andarcene. Prima di salire in macchina (la moto è alla centrale) mi giro verso Jason. Ha uno sguardo triste e ferito.
-Cerca di avere cura di lei Bayer- gli dico.
-Cosa sono diventato?- mi chiede.
-Qualcosa che non sei. Un mostro- rispondo. A quelle parole gli occhi gli si riempiono di lacrime.
-Prima di andartene- mi ferma -perdonami. Ti prego.-
-Io ti ho già perdonato. E comunque dovresti chiedere scusa a tua sorella. La stavi cacciano in un gran casino- gli dico e poi salgo in macchina. Appoggio la testa al sedile e chiudo gli occhi. Ora sì che non sto bene.
-Non ce la faccio a guidare la moto- li avverto. Aspettate. -Da dove viene la macchina?-
-Fusco. Prendo io la tua moto lui ti accompagna con la macchina, okay?- dice Shaw.
-Okay.- Davanti alla centrale c'è Fusco che ci aspetta. Io do le chiavi a Shaw e il primo sale in macchina al posto del guidatore. Ognuno si posiziona sulle moto.
-E quindi sei la nuova del team?- mi chiede.
-Beh, sì- rispondo.
-John dice che sei tu che gli hai fatti ritornare ad essere una squadra.- Sorrido.
-C'è voluto un po' di tempo.-
-Immagino. Sono tutti testardi.-
Non resisto a fargli una domanda.
-A te piace Root?- Lui resta in silenzio.
-Ma da dove ti saltano fuori certe idee?-
-Non affermi ma non neghi- dico.
-Scommetto che tu e Shaw andate molto d'accordo.-
-Scommetti bene. Ah e per caso...?-
-Sì, ho mandato una pattuglia. Riporteranno a casa i Bayer.- Sospiro di sollievo.
-Ti piace fare il detective?-
-Sì. Anche se era meglio quando c'era Carter.-
-Lo so. Era meglio per tutti.- E con questo si conclude la nostra discussione.
Arriviamo a casa e apriamo la porta.
*fine flashback*
-Harold?- chiamo. Niente. -Harold?- Ancora niente. Deglutisco. Vado verso la cucina e non trovo nessuno. Camera sua. Nessuno. Busso al bagno. Nessuno.
-HAROLD?- grido. Poi Root mi chiama da sotto. Scendo quasi volando. Trovo tutti in cucina attorno al tavolo dove l'avevamo lasciato. Ho gli occhi lucidi. Non posso credere a ciò che vedo. Non può essere vero.

*my space*
...
*spazio tag*
_saraaa_

Person Of Interest-Skylar Connor [In correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora