Capitolo 10

117 8 2
                                    

Dopo un'altra sfrecciata e l'arrivo a casa vedo uno scenario schifoso. Vomito. Ovunque.
«L'ho detto io che lo avrebbe fatto» dico.
«Chiudi il bec...» dice Shaw venendo interroga da altri conati.
«Ma quanto a bevuto?» mi chiede Finch.
«Una birra» rispondo. Lui mi guarda serio.
«Davvvero! Quel vomito è il risultato della strada percorsa fino al circuito a centonovanta, al giro di pista fatto a duecento, all'andata fino al bar a centottanta e al ritorno a casa a duecentoventi dopo il suo squisito panino. Anche se sembra che stia vomitando un intero elefante» gli dico.
«Uno sarebbe poco» dice Root.
«Non siete del massimo con...» ancora vomito.
«Conforto» termina John.
«Cielo Sam. Ora riempi tutta la cucina» esclama Root con faccia disgustata. Nel frattempo il tanfo di vomito si diffonde nell'aria. Credo che mi aggiungerò anch'io. Apro una finestra e prendo un secchio. Shaw fa per alzarsi ma faccio appena in tempo a metterle il secchio sotto la faccia prima che vomiti ancora. Spuntino, cena e merenda. Ecco cosa ha vomitato. Bleah. Prendo una pezza e, in qualche modo a me sconosciuto, pulisco. Root e John portano Shaw in soggiorno, Harold li segue. Io prendo un bicchiere e una brocca d'acqua e mi avvio in soggiorno. Vedo John correre a prendere un altro secchio. E poi, appena arrivata in sala, vedo quel mostruoso spettacolo: due macchine sputa vomito. John mi ri-sfreccia affianco e si mette vicino a Root che, come Shaw, sta vomitando. Inizio ad avere dei dubbi: io e Root abbiamo finito la birra insieme. Shaw prima di noi. Shaw sta vomitando da una decina di minuti, Root da appena due. Poi capisco che è meglio se mi avvio verso il bagno, prima di vomitare sul pavimento.
«Tieni. Falle...» dico mentre iniziano i conati. Mi sforzo di continuare: «...restare idratate, Harold. Tieni.» E sento tutto arrivarmi su per lo stomaco. Ho un minuto prima di iniziare a vomitare, tre al massimo. Vado in bagno correndo, mi chino sul gabinetto e sento il denso acido arrivare. Vomito ancora, ancora, ancora e ancora. Che schifo. Harold arriva.
«E...» vomito «...sci.»
«No, resto con lei.» Ancora vomito. Mi porge un secchio. Mi asciugo la bocca con la carta igienica e cambio velocemente la mia postazione. Harold mi conduce in sala e mi fa sedere sulla poltrona. Sto vomitando troppo. Sento che tra un po' sputerò anche lo stomaco.
Sento dei suoni confusi. Voci. Tante voci. Poi metto a fuoco. Sono tutti su di me.
«Si è ripresa» dice Reese. Ho qualcosa di umido sulla fronte, sul collo e sul petto. Impacchi.
«Skylar sta giù» dice Shaw spingendomi verso il basso. Sono nel mio letto senza lenzuola. Inizio a sentire freddo. Mi guardo: ho solo una canottiera e un paio di comodi shorts. Sinceramente non ho voglio e coraggio di pensare a chi mi ha spogliato e cambiato.
«Ho freddo» dico.
«Non lo avresti se sapessi quanto scotti» mi rimprovera Root.
«Hai la febbre» traduce Finch.
«Che è successo?» chiedo.
«Pensiamo ci fosse qualcosa nella bevanda che avete bevuto. Solo che su te ha avuto l'effetto peggiore» chiarisce Root.
«È perché sei più piccola di noi due. Stai tranquilla dopo gli impacchi dovresti stare meglio» mi dice Shaw.
«Amo quando giochi a fare il dottore, Shaw» dico recuperando una battuta di Root che mi guarda complice. Shaw non ha nemmeno il coraggio di ribattere anzi, sorride.
«Resto io con lei» dice Shaw agli altri «voi andate a dormire.»
«No io resto» dice Root.
«No voi andate a dormire. Siete state male» dice John.
«Appunto per questo, siamo quelle a meno rischio di contagio» controbatte Shaw facendo capire a Root che può restare.
«Voi due andate a dormire, Shaw ha ragione» la sostengo. E continuo: «E poi domani lei non ha il turno di lavoro, voi sì.»
Alla fine ci mettiamo d'accordo e Reese e Finch vanno a dormire, Shaw e Root restano con me. La prima continua a farmi gli impacchi la seconda mi carezza la testa. Quella maledetta sensazione di imbarazzo mi invade. Ma mi costringo a respingerla: stanno facendo il possibile per farmi stare bene. Per farmi avere una famiglia. Così mi abbandono a quelle "carezze" e chiudo gli occhi.


*spazio autrice*
Awawawawaawwww che tenere. Non so perché mi meraviglio così tanto di quello che scrivo. Opera il subconscioooooo. Mah. Sto male. Ora finisco di studiare geography.
Tanto lovvo
Eleonora.

Person Of Interest-Skylar Connor [In correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora