Chapter three.

378 36 0
                                    

Chapter three.

Austin's POV:

E rimasi lì come un coglione, mentre la ragazza bionda si allontanava.

Era così difficile quella ragazza, era timida ma aveva un qualcosa che mi incuriosiva. La cosa più strana, che non riuscivo a capire, è come faceva ad essere così calma una settimana prima, nel bagno della scuola avendomi così vicino.

Per lei ero un estraneo, ma rimase comunque immobile. Nonostante c'era poca distanza tra noi, non mosse un dito, non cercò neanche di andarsene o di scansarsi.

Senza rendermene conto, avevo ancora il mio sguardo fisso su di lei, che in quel momento era seduta su una panchina dalla parte opposta, circondata da due bambini che giocavano.

Si avvicinarono alla bionda e iniziò subito a scherzare con loro. La trovai così buffa, mi fece spuntare un sorriso.

Non conoscevo ancora il suo nome, non avevo la più pallida idea di dove abitasse, sapevo solo che era nella mia stessa scuola, frequentavamo alcuni corsi insieme e lavorava al Green Garden vicino scuola.

Avrei anche potuto chiedere in giro, saperne più, ma a me piaceva fare le cose con comodo. A me piaceva scoprire certe cose da solo.

Scossi la testa liberandola dai pensieri che occupavano la mia mente in quel momento appena notai che il suo sguardo era rivolto verso di me. Continuai a fissarla, non gli staccai gli occhi di dosso e lo stesso fece anche lei.

Avete presente quando due persone si guardano? 

Non intendo guardano e basta, intendo quando si guardano dritto negli occhi, intensamente, quando entrambe le iridi si uniscono, si mescolano tra loro.

Eravamo distanti, ma riuscivo a percepire la freschezza e la castità che emanavano i suoi bellissimi occhi cielo.
Erano di un colore quasi paragonabile al ghiccio.

Sorrise.

Mi voltai per vedere se c'era qualcuno dietro di me. Guardai prima a destra poi a sinistra.
C'ero solo io.
Stava sorridendo a me.

Senza che me ne rendessi conto, se ne era andata. Pensai che il suo sorriso era come una specie di saluto, chi lo sà.

Kathryn's POV:

Lo sguardo di quel ragazzo su di me, mi faceva venire i brividi. Ogni volta che mi guardava, o meglio, fissava, sentivo il suo peso sul mio corpo.

Il suo non era uno sguardo malizioso, non ci vedevo nulla di cattivo in quel ragazzo, ma la pelle d'oca si faceva spazio in tutto il mio corpo quando nel mio contatto visivo c'era lui.

Entrai in casa, trovando Allison distesa sul divano.

-“Kat, mi ha chiamata Bill, mi ha detto che questa sera devo lavorare.”-Piagnucolò guardandomi.
-“Ti ha detto qualcosa riguardo me?”-Pregai mentalmente di non essere anch'io di turno quella sera.

Non mi andava di lavorare quel giorno, volevo una pausa. In tutto.

-“Solo che domani devi essere al bar dopo scuola al solito orario, e puntuale.”-Disse sgranocchiando delle patatine.
-“Io sono sempre puntuale, a differenza tua.”-

Mi chinai verso di lei schioccandogli un bacio sulla guancia, per poi prendere un paio di patatine dal pacchetto. Mi sedetti anch'io sul divano, iniziando a cambiare canale senza fermarmi.

Replay||a.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora