Chapter thirteen.

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Chapter thirteen.

Kathryn's POV:

Quel profumo.

Perché continuavo a sentirlo?

Perché lo sentivo anche in quel momento mentre stavo dormendo?

Aprii gli occhi, sbadigliando.
Mi stiracchiai un po' e mi strinsi fra la felpa che avevo addosso.

Mi accigliai.

Prima di addormentarmi non avevo una felpa.

Mi sedetti fra l'erba a gambe incrociate, squadrando per bene quella felpa. Ecco da dove proveniva il profumo di Austin.

Ma perché avevo la sua felpa?

-"Buongiorno."-Spuntò sorridente il moro.

Quando alzai la testa quasi mi prendeva un infarto.

-"Perché diavolo sei nudo con la maglia intorno ai fianchi?"-Inarcai un sopracciglio.-"C'è un nuovo Tarzan in giro?"-Risi.
-"Ha ha ha, spiritosa."-Mi prese in giro, come al solito.-"Sono andato a farmi un bagno."-Si sedette accanto a me.

Dalla maglia che aveva in vita, si intravedeva benissimo il suo membro.

-"Come mai sei tornato indietro?"-Cercai di non balbettare, presa dall'imbarazzo.
-"Sinceramente non lo so. Non ne ho la più pallida idea."-Chinò il capo, per poi rialzarlo e inchiodare le sue iridi nelle mie.-"Forse perché mi sentivo in colpa."-Mormorò.

Sorrisi, non sapendo cosa rispondere.

Mi guardai intorno alla ricerca del mio zaino, che trovai poco dopo accanto a me. Cercai all'interno il cellulare ma, come pensavo, non c'era campo.

Sbuffai sonoramente, intravedendo Austin alzarsi, incamminandosi verso una parte a me sconosciuta.

-"Dove vai?"-Alzai la voce quanto bastava per farmi sentire a quella distanza, seguendolo con gli occhi.
-"Cerco un posto per vestirmi."-

Annuii, pur consapevole che non mi avrebbe vista.

[...]

La paura iniziava a crescere dentro me. Erano due giorni che mancavamo e nessuno era venuto a cercarci. Pensai che probabilmente Allison si fosse resa conto della mia assenza, come anche Alex, o Robert e Zach, ma fino ad allora nessuna traccia di loro.

Forse ero io che pensavo in modo sbagliato, che stavo fraintendendo tutto e che ci stavano cercando, ma senza risultati.

-"A cosa stai pensando?"-Si sedette accanto a me.

Guardavo il panorama, in cerca di tantissime risposte a domande che si formulavano nella mia mente in continuazione.
Mi piaceva stare seduta lì, magari per ore; era rilassante e, in qualche modo, mi tranquillizzava.

-"Secondo te ci stanno cercando?"-Lo risposi con un'altra domanda.
-"Non so cosa pensare."-Sospirò.-"Forse si, forse no."-Guardò dinanzi a sè.

Mi passai una mano tra i capelli, per poi osservare il ragazzo che mi affiancava.

Poggiò le braccia sulle ginocchia, mentre in mano aveva un fiore bianco.
Lo passava tra le mani, dandogli un'occhiata ogni tanto.

Il sole stava tramontando, trasformando il paesaggio ancora più bello di quanto già fosse di suo.

Notai come i lineamenti del viso di Austin erano rilassati, con quel poco di bagliore che li valorizzava, e a quanto i suoi occhi brillavano con la luce del sole che, pian piano, stava calando.

Improvvisamente, si voltò nella mia direzione.
Mi guardava impassibile, non facendo nessuna espressione, senza trasmettere nulla.

Però, lo ammetto, quello sguardo, mi uccideva sempre. Mi faceva mancare l'aria ogni volta.

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