Chapter seven.

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Chapter seven.

Kathryn's POV:

Era più di venti minuti che aspettavo e speravo che Austin uscisse dal bagno.

-"Coglione, potresti uscire da questo fottuto bagno?"-Presi a pugni la porta.-"Sai, non ci sei solo tu in questa stanza. Anch'io devo farmi la doccia!"-Alzai la voce subito dopo non aver ricevuto risposta.

Ad un tratto non sentii più il rumore dell'acqua scorrere, ma sentii dei passi venire dalla parte della porta.

-"Ti dispiace lasciarmi fare una doccia in santa pace?"-Alzò anche lui la voce.
-"Ma se sei lì dentro da quasi mezz'ora!"-Corrugai la fronte sempre con lo stesso tono.-"Non ti lavi da un mese, per caso?"-Alzai le mani al cielo.
-"A me piace rilassarmi sotto la doccia."-

Forse ero troppo impegnata ad urlare ed incazzarmi per accorgermi che era coperto con solo un asciugamano che gli cingeva la vita.

Non lo avevo mai visto a petto nudo e, devo ammettere che era proprio attraente. Avevo un fisico non troppo scolpito, ma mi piaceva.

Probabilmente ero rimasta troppo tempo a fissarlo, ne ebbi la certezza quando mi guardò con aria interrogativa.
Abbassò la testa cercando se c'era qualcosa che non andava, ma Dio, non c'era niente che non andava nel suo fisico.

Sorrise quando capì.
Si avvicinò lentamente a me, per poi avvicinarsi al mio orecchio.

-"So che non puoi resistermi, però placa gli ormoni."-Sussurrò per poi sorpassarmi ed andare verso la sua valigia.
-"Ma per favore."-Sbuffai roteando gli occhi al cielo.

Entrai in bagno sentendo la sua risata, ma lasciai perdere.
Sarei diventata davvero pazza in quei quindici giorni con quel ragazzo.

[...]

Non nego che impiegai più di tempo di Austin per farmi la doccia, infatti quando uscii trovai il moro steso sul suo letto mentre dormiva.

Era così bello, eppure aveva quel carattere che mi faceva bestemmiare ogni volta mentalmente.

Dormiva a sonno pieno, pensai che se mi sarei avvicinata non si sarebbe svegliato, infatti così fu.

Mi sedetti lentamente sul letto, e iniziai ad osservarlo.
Aveva dei lineamenti perfetti, per non parlare delle labbra.

Con l'indice lo accarezzai dolcemente, sperando che non avrebbe aperto gli occhi.
Per qualche secondo iniziò a respirare in modo più pesante, e lo accarezzai ancora una volta per farlo rilassare. Notai che le sue braccia scoperte, al mio tocco, si erano riempite di brividi.

Sorrisi pensando che la causa dei suoi brividi ero io.

Non sapevo neanche perché lo feci.

Mi voltai a guardai fuori dalla finestra dell'hotel, mi alzai andando verso essa.
C'era il sole e l'aria era fresca, mi piacevano tantissimo le giornate così.

Mi guardai intorno in cerca del mio cellulare, individuandolo sul cassetto accanto al mio letto. Frugai nella mia valigia per cercare le cuffie, che trovai poco dopo.

Mi infilai le mie vans preferite per poi uscire dalla stanza.

Mi diressi verso la hol, dove, come pensavo, c'era la signorina Sky mentre leggeva una rivista francese.

-"Signorina Sky."-La chiamai mentre mi avvicinavo.

Alzò il capo puntando gli occhi su di me, facendo comparire sul suo volto un sorriso.

-"Brooks."-Sfilò dagli occhi gli occhiali, chiudendo la rivista.
-"Posso uscire? Vorrei prendermi una boccata d'aria, è una bellissima giornata."-Cercando di convincerla.
-"Certo. Vai pure."-Sorrise ancora.

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