Capitolo 9

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Suona la campanella di fine scuola e io mi affretto ad andare fuori.
Varco il portone della scuola e mi trovo una sorpresa che non mi sarei mai aspettata.
Costia è li che mi fissa sorridendo e io faccio lo stesso incamminandomi verso di lei

-"Che-che ci fai qui?" Chiedo sorridendo

-"Sorpresa!" Esclama baciandomi

-"Puttane" sussurra una voce fuori campo, mi volto per vedere chi è...ma non ha una vita questa ragazza? È Clarke.
Costia sembra arrabbiata, i suoi occhi da azzurri quali erano sono diventati rossi dalla rabbia.

-"Cos' hai detto puttanella?" Dice avvicinandosi a lei prepotentemente

-"Che fate schifo brutte lesbiche" si guardano negli occhi, non andrà a finire bene, quindi decido di intervenire posando la mia mano sui petti di entrambe al mio gesto Clarke sobbalza guarda la mia mano e poi me sorpresa, deglutisce. Poi stacco le due e prendo Costa per un fianco

-"Dai amore non ne vale la pena" dico rivolgendo un ultimo sguardo a Clarke che sembra affranta dio quanto cazzo è bipolare questa ragazza.

Sono in macchina con Costia che mi sta riportando a casa

-"Amore eh" mi sta rinfacciando la parola che ho usato prima per chiamarla

-"Non so perché l' ho detto mi sembra giusto così" abbasso lo sguardo rattristata

-"Hey -mi prende la mano- non devi preoccuparti, va bene se mi vuoi chiamare così, a me piace" è molto comprensiva ma le scuse non sono rivolte a lei è come se le volessi fare a qualcun altro e finché non gliele farò non sarò apposto con me stessa.
Costia sorpassa casa mia

-"Mmm...ti ricordi dov'è casa mia vero?"

-"Si e so che l' ho appena superata ma oggi ti divertirai" sorrido mi farà bene schiarire la mente e liberarmi dai pensieri che mi tormentano nell' ultimo periodo.
Si ferma

-"Siamo arrivate?" Ci sono molti palazzi, ma uno attira la mia attenzione, c'è scritto "Arkadia" in grande è impossibile non notarlo

-"dobbiamo andare lì?" Dico indicandolo con l' indice della mano.

-"Che perspicace che sei" mi prende per mano e ci avviciniamo
C'è una grande porta ed entriamo, ci sono solo persone che limonano, si strusciano addosso, rimorchiano

-"È un locale gay?" Chiedo senza peli sulla lingua

-"Tu sei quella intelligente della famiglia vero?" Si bhe era abbastanza capibile visto che c'erano solo donne.
Andiamo al banco degli alcolici e ci versa da bere una ragazza castana, riccia e con gli occhi scuri.

-"Ci dai due..." Non riesco a sentire la mia ragazza parlare, per il rumore troppo alto della musica.

È passato non so quanto tempo da quando sono qui, so solo che sono ubriaca fradicia solo la musica e Costia mi reggono in piedi. Lei mi si sta strusciando addosso da tutta la serata anche io, facendo sbattere la sua intimità contro il mio sedere che si muove a tempo di musica oppure i nostri seni che si scontrano e le nostre lingue unite che sembrano voler andare oltre.
Siamo ancora qui a ballare

-"Io vado a prendere da bere" dico allontanandomi da lei.

-"Altri due come prima" chiedo alla barista. Mi guardo intorno e incrocio uno sguardo famigliare ma che non ho mai visto, è una ragazza mora con occhi color nocciola. Non riesco a capire chi sia, ora nota che la sta guardando e inizia a fare facce versi e richiamano il piacere e poi mi si avvicina a me sorridendo maliziosamente.

-"Hey" ha una voce roca famigliare

-"Hey...io-cioè tu..." Riformulo la domanda

-"Noi ci conosciamo?"

-"Tu sei Laxa Woods" ora riconoscevo la sua voce solo lei pronunciava così il mio nome

-"Tu sei? Clarke?" Lei è l' unica che ha quel neo sul labbro che io amo alla follia

-"Vorresti che lo fossi?" Cambia tono più dolce passionale ma noto anche della sofferenza
Mi avvicino a lei ma una mano mi prende e mi riporta in pista

-"Non ho preso i drink" dico cercando di ritornare dalla ragazza

-"Non fa niente" mi riporta davanti a se prendendomi per i fianchi.

Mi sta trascinando in una stanza più tranquilla dove saremo da sole.
Entriamo ed è molto accogliente un letto matrimoniale con dell' acqua sul comodino, ci sta.
Lei mi osserva la guardo stranita

-"Che c'è ho qualcosa in faccia?"

-"Sì...una bellezza fuori del comune" mi prende il viso tra le mani e mi bacia prima lento e poi più frenetico mi alza il top e rimango in reggiseno, faccio lo stesso con lei e ora siamo entrambe nude io sono sotto di lei, e comincia a scendere lasciando mi baci su tutto il corpo prima il collo lasciandomi un succhiotto poi i seni poi il ventre giocherella con il mio piercing e poi arriva giù entrando subito dentro di me con la lingua io le prendo i capelli dandole in ritmo, sono al culmine del piacere ma mi appare Clarke all' improvviso cerco di godermi il piacere che Costia mi sta provocando

-"Cazzo" il mio è un urlo disperato non sapevo cosa dire sicuramente avrei urlato il nome della ragazza che odio.

I raggi di sole mi accecano di prima mattina ho i capelli tutti scompigliati e due borse sotto gli occhi che mi permetterebbero di fare un mese a Parigi. Sono sul petto di Costia e lei sta ancora dormendo, purtroppo mi ricordo tutto della sera precedente, di come stavo per urlare il nome della persona che più odio al mondo mentre la sua faccia era in mezzo alle mie gambe e mi ricordo anche della ragazza che ho incontrato al bancone degli alcolici.
Mi sento in imbarazzo mi vesto e vado fuori dal locale.
Mi metto una mano in faccia

-"sono stupida...SÌ cazzo sono stupida" perché sono venuta qui con Costia e quindi adesso come ci ritorno a casa se non so neanche dove sono?

Ok esiste google maps ma vedo che è a tre ore a piedi da casa mia.
Cazzo dovrò chiamare Anya, e senza pensarci troppo lo faccio

-"Hey Any..."

-"DOVE CAZZO ERI FINITA TI STAVANO CERCANDO TUTTI" Allontano il telefono dal mio orecchio visto che si potevano sentire dalla Cina le sue urla

-"Senti An io non posso tornare a casa da sola non è che potresti venire a prendermi tu"

-"Vaffanculo...no davvero vaffanculo, dove sei?"

-"Ti amo"
Le dico dove mi trovo e dopo un po' la vedo arrivare

-"Quanto cazzo ci hai messo" inizio io

-"Sentiti fortuna, potevi trovare un amica più stronza"
Mi siedo davanti sul posta di fianco al guidatore mi appoggio come mio solito sulla portiera e inizio a guardare fuori mentre la macchina inizia a muoversi

-"Che fai non metti la musica?" Dico io

-"Cos'è successo Lexa" mi conosce troppo bene sa che qualcosa non va

-"Niente"

-"Allora perché mi hai chiesto di riportarti a casa"

-"Io non ne voglio parlare con nessuno"

-"Ma io non sono nessuno. Io sono Anya la persona che ti conosce da quando hai 4 anni."

-"Il problema è che...non so se sono pronta a parlarne con qualcuno"

-"Dai Lexa più cercherai di nasconderlo più ci starai mal..."

-"Ho fatto sesso con Costia" dico di botto sempre con lo sguardo fisso verso il vuoto

-"Wow...bhe...era la tua prima volta...e...ti è piaciuto?" Ecco perché non volevo dirglielo so che me lo avrebbe chiesto e ora non so cosa dire

-"È stato...strano...ma si mi è piaciuto" faccio un finto sorriso e la guardo, lei non ricambia credo l' abbia capito...


I'll always be with you {CLEXA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora