Capitolo 11

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Sono nei corridoi della scuola e ovviamente con me c'è anche Costia, sta parlando di qualcosa che le è successa un po' di tempo fa, ma io non sto ascoltando mi annoia da morire. Vorrei solo dirle di andare via ma mi dispiace per lei è così contenta.

Passo davanti all' armadietto di Clarke dove c'è anche lei per sistemare dei libri, ora mi sta guardando e faccio lo stesso, sembra leggermi nel pensiero perché si posiziona davanti a me bloccandoci la strada.

-"Cosa vuoi troietta?" Inizia subito Costia, Clarke posa lo sguardo su di lei ed è come se volesse invocare 1000 demoni per ucciderla, poi guarda di nuovo me e cambia subito espressione è dolce rilassata.

-"Lexy possiamo parlare?" Dio da quanto era che non mi chiamava così, lei sapeva quanto io amassi quel nomignolo, ma solo detto da lei infatti più volte Anya a provato a chiamarmi così e più volte l'ho picchiata per questo motivo.

Era il nome che Clarke aveva dato a ME e non poteva uscire dalla bocca di nessuno se non la sua.
Costia sembra arrabbiata quasi...gelosa? Si bhe in effetti perché dopo 4 anni di merda che mi ha tirato ora mi chiama così?
Sei una stronza Clarke e non riesco a capirti

-"No non potete" dice Costia allontanando la ragazza da noi, faccio finta di niente e rispondo

-"Certo" mi sono sciolta Clarke aveva quella faccia da cane bastonato a cui io non sapevo dire no, si vede lei mi conosce sa quali sono i miei punti deboli e come farsi dire sempre sì.

Mi prende per il polso sempre con quella presa lieve che la contraddistingue, la guardo, è voltata di spalle i suoi capelli mossi ricordano un campo di girasoli e la sua mano è così morbida e ben curata che mi fa venire la pelle d'oca.
Mi porta in uno stanzino con una luce soffusa, restiamo a debita distanza e comincia a parlare

-"Sei libera questo pomeriggio?"
Cosa vuole fare? Ritornare come hai vecchi tempi? Bhe l' unica possibilità che ho di saperlo è chiederlo direttamente a lei

-"Mmm...credo di sì...perché?"

-"So quant'è importante per te avere una sufficienza in teatro e visto che siamo molto indietro con il lavoro.......mi stai ascoltando?" I suoi occhi sembrano dei fiorellini colpiti da piccoli raggi di sole...Brillano anche se la luce qui è quasi inesistente. Sento la sua domanda e sobbalzo.

-"Sì sì certo...il lavoro di teatro" senza perdere tempo lei ricomincia a parlare, ma stavolta io completamente concentrata dal suo discorso.

-"Ok, stavo dicendo che siamo molto indietro con il lavoro...quindi ti va se ci incontriamo questo pomeriggio per andare avanti?" È agitata sento che il suo respiro è irregolare ma comunque riece a non balbettare vedo che deglutisce prepotentemente, ma mi guarda sempre negli occhi non guardando mai nient'altro se non le mie iridi

-"Per me va bene, ma devo chiedere anche a Cost..." Mi interrompe subito prendendo le mie spalle

-"No -dice staccando le sue mani dal mio corpo e ricompondosi- solo noi due...lei mi mette in imbarazzo e poi mi odia" si ti odia cazzo e molto, credo che ti darebbe fuoco se non io esistessi

-"Nahhhh lei non ti odia è solo che non le vai a genio" dico smorzando la situazione che si stava facendo pesante.
Si avvicina alla porta abbassando la maniglia

-"Allora a dopo?" Sorride, è carina e un sorriso si stampa anche sul mio volto

-"Va- va bene, vengo io da te o..."

-"No no, passo io da te alle 15:00, non scappare" mi fa l' occhiolino e mi manda in tilt.
Esco dalla porta che ha lasciato aperta alle sue spalle, non ho nemmeno il tempo di riprendermi dall' accaduto che subito sento le mani di Costia intorno alle spalle

I'll always be with you {CLEXA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora