E poi si lamentano che noi donne siamo lente a prepararci, ma quanto ci mette. La direttrice era sempre stata una donna dalla pazienza infinita, qualità essenziale se si voleva amministrare un orfanotrofio nel migliore dei modi, ma quelluomo sapeva metterla molto alla prova. Non sapeva perché, quel viaggio improvvisato, le avesse portato così tanta insofferenza. Forse era dato dal fatto che, prima di allora, non erano mai stati così a contatto. I loro incontri erano sempre stati così radi da non averle permesso di cogliere, dallinizio, la sua somiglianza con Lucas. Odiava ammetterlo, perché sapeva che da quel momento tutto sarebbe cambiato e non era sicura fosse in meglio. Nonostante cercasse di non pensarci troppo spesso, di non ricordare quanto fosse dolce e gentile, non ci riusciva. Cerano molte cose che non aveva potuto dirgli, ma il tempo scorre veloce e non aspetta nessuno. Il destino lo aveva portato via da lei troppo presto, lasciandole solamente i ricordi flebili dei giochi inventati sul momento solo per farla sorridere e le favole della buona notte che le raccontava ogni sera. Lui, per lei, era stato più di un fratello trasformandosi in tutto ciò di cui avesse avuto bisogno: il suo migliore amico, il suo confidente, la persona più importante della sua vita. Spesso si ritrovava a chiedersi come facessero le sue sorelle a continuare a vivere, come se nulla fosse successo. Lei più di una volta si era risposta che ognuno aveva il suo modo di incamerare e dimostrare il proprio dolore, ma quella volta fu diverso. Fissando la pioggia cadere incessante, seduta sul davanzale della finestra di quella camera, si fece coraggio ed esamino attentamente ogni ricordo che aveva di lui. Non capiva perché, improvvisamente, sentiva il bisogno di dare una spiegazione a quel comportamento che le sembrava sospetto. Ma nonostante fosse del tutto irrazionale, decise di lasciarsi comunque pervadere dai ricordi. In ognuno di essi, però, nessuna delle sue cinque sorelle era presente. Scavò ancora più a fondo, concentrandosi però, sullatteggiamento dei genitori verso il fratello. Rimase scioccata nellaccorgersi che lunica persona a cui importava veramente di lui, era lei stessa. Sia la madre che il padre non lo avevano mai degnato di un solo sguardo, come se lei fosse lunica a vederlo. Ma non poteva essere stato solo un frutto della sua fantasia, era praticamente impossibile. Si ricordava bene, purtroppo, il suo funerale e loro erano presenti. Ciò poteva solo significare che lui era esistito, ma forse per i genitori era come se non lo fosse stato.
Perché? Perché hai loro occhi lui non esisteva? Da quando ne ho memoria, non aveva fatto altro che essere gentile e disponibile. Come possono definirsi genitori due persone che si dimenticano di avere un figlio, se non quando il suddetto figlio muore in circostanze misteriose.
I pensieri della direttrice erano furibondi, indignata dal comportamento di quella che aveva sempre ritenuto la sua famiglia. Ma della famiglia non avevano mai niente. Era così immersa nei suoi pensieri che non si accorse che il signor Marlow era tornato con dei vestiti puliti, corrugando leggermente la fronte quando vide la sua posizione. La conosceva meglio di quanto lei potesse anche solo immaginare, sapeva che la posizione da lei assunta era un misto tra lirritazione e il pensieroso. Suo malgrado, però, non poteva fargli notare tutta la sua conoscenza riguardo le sue espressioni o le posizioni che assumeva quando era pensierosa. Ma la cosa che più lo faceva stare male era la consapevolezza di non poterla aiutare. Spesso si chiedeva perché la vita fosse così crudele con le persone che meno lo meritavano. Aveva passato anni a soffrire, a causa del dolore provocato da quelle persone che si definivano i suoi genitori. Dei genitori che avevano inscenato la morte del figlio, fingendo di compiangerlo. Quando in realtà erano stati proprio loro a volerlo morto, ma lui era sopravvissuto. La famiglia che lo aveva preso con sé lo vedeva come un figlio e lo amava come tale perciò, esattamente due anni prima, aveva deciso di cercare la sorella per portarla con sé. Sapeva che anche per lei sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbe scoperto tutto e non voleva che fosse sola, proprio come lo era stato lui allinizio. Ne aveva parlato con la famiglia e tutti erano stati daccordo, anche se odiavano la lontananza che li stava separando. Avrebbe voluto farli visita quel giorno stesso, ma quel contrattempo avrebbe potuto impedirglielo.
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Blood
VampireAllora,... da dove inizio. questa storia come vedrete dal genere e un po' dal titolo parla di vampiri. Ma c'è una cosa che la distingue dalle altre, la protagonista. Si chiama Jenny e, a differenze di molte altre è una guerriera. Non pensate che il...