capitolo 2

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Erano passate due settimane da quando avevo conosciuto Allison e la sua famiglia, alla fine si erano dimostrati molto gentili e ospitali con me. Inoltre scoprii di aver giudicato male Alan, il fratello che avevo conosciuto per primo, si era rivelato molto simpatico e premuroso. Fu il primo, oltre ad Allison, ad accettarmi nella loro famiglia; i genitori all'inizio si erano dimostrati molto dubbiosi quando li era stato detto che sarei rimasta a casa loro per un po' ma non fecero obbiezioni. Dopo pochi giorni riuscirono a sciogliersi e a fidarsi di me, mentre fu tutt' altra storia con i loro fratelli che inizialmente si erano opposti all'idea e cercavano di ignorarmi. Per questo le prime due settimane in quella casa furono molto dure per me, perché sentivo di aver portato la tensione che si respirava di continuo e mi sentivo in colpa per questo. Non sapevo come istaurare un rapporto con loro, per me era tutto nuovo, ma la fortuna busso alla mia porta con il nome di David. Lui era il più grande dei fratelli e quello a cui pesava di più la mia presenza in quella casa. Da quando lo avevo conosciuto pensavo che mi odiasse, al punto tale che quando entravo in una stanza in cui lui era già presente se ne andava senza dire nulla. Quel giorno, perciò, rimasi molto stupita che fosse stato proprio lui a venire nella mia camera che condividevo con Emily. Lei a differenza dei suoi fratelli era una ragazza molto tranquilla e riservata per quello non mi creava nessun problema, ma quando notai la sguardo severo che lanciò al fratello quando lo vide entrare e chiederle di lasciarci soli capii che non era del tutto indifferente come sembrava. Sotto gli strati di indifferenza che aveva eretto al mio ingresso nella sua vita vi erano dei sentimenti sinceri che nonostante tutto cercava di nascondere. Tal volta però non riusciva a tenere la machera lasciando trapelare solo per brevi istanti solo alcuni di questi, i quali mi dimostravano la sua vera essenza di ragazza altruista e protettiva nei confronti delle persone che amava o che riteneva amiche. Per lo stesso motivo quel giorno era preoccupata che David mi potesse dire qualcosa che mi avrebbe spaventato tanto da farmi andare via. Dovevo però ammettere che anche io ero particolarmente preoccupata per la conversazione che sarebbe avvenuts di lì a poco perchè non sapevo cosa aspettarmi. Da quello che avevo potuto notare in quelle due settimane avevo compreso che teneva particolarmente a tutte le sue sorelle ed era per l'amore che provava nei confronti di Allison che non mi avrebbe fatto niente. Nonostante tutto però la sua forma fisica, che poteva essere paragonata a quella di un pugile, e il suo essere insofferente nei miei confronti non mi aiutarono. Rimanemmo a fissarci per interminabili minuti in cui passai in rassegna tutti i modi che avrei potuto utilizzare per sappargli. Alla fine si avvicino lentamente a me fino a sedersi sul letto al mio fianco tenendo le mani sulle ginocchia e muovendole in sinconia in un gesto di nervosismo che mi stupì. Compresi in quel momento quanto fosse importante il discorso che doveva farmi e da quello che intuì da suoi movimenti si sentiva molto a disagio, perciò cercai di rassicurarlo con un sorriso e aspetai diligentemente che inizasse quando si sentisse pronto.

<< Jenny,... so di non essermi comportato benissimo nei tuoi confronti in queste due settimane e per questo mi volevo scusare. Non ho niente contro di te, solo che avevo un po' di paura, paura che te non fossi chi dicevi di essere. - lo guardai confusa, non capendo a cosa si riferisse così si spiego meglio – Vedi, circa tre settimane fa ricevetti delle minacce anonime. Nella mia scuola ogni studente a un proprio armadietto che tiene per tutto l'anno scolastico e dove può tenere tutto il materiale scolastico che ritiene giusto lasciare a scuola. Essendo un liceo artistico molto spesso abbiamo le cartelle pesanti perché dobbiamo portare sia i libri di teoria sia il materiale per fare pratica. Quel giorno mi ero dimenticato il portafoglio nel mio armadietto così all'intervallo corsi a prenderlo, perché senza non potevo prendere il pranzo. Quando arrivai lo aprii con la combinazione e all'interno vi trovai una lettera, ora ti sembrerò un narcisista ma spesso mi capitava di ricevere lettere d'amore di ragazze della mia scuola. Non sono proprio il ragazzo più popolare dell'istituto però non sono nemmeno così brutto, ma la cosa che all'inizio mi stupì fu che di solito le trovavo all'esterno visto che gli unici che sanno la mia combinazione sono i miei fratelli. All'inizio non ci feci molto caso, così presi il portafoglio e lo misi in tasca insieme alla lettera. Prima di quella mi piace leggere le parole scritte da ragazze innamorate che speravano di poter avere una possibilità con me e il più delle volte mi facevo una risata, ma non ho mai risposto a nessuna per non darli false speranze. Quando ci fu la pausa pranzo decisi di mettermi in un luogo appartato per leggerla senza che nessuno potesse vedermi, perché per quanto non avrei mai potuto ricambiare i loro sentimenti non volevo umiliarle visto che molte firmavano con nome e cognome. In più i miei fratelli non erano venuti a scuola avendo tutti la febbre che, solo per un miracolo riscii a non prendere. Tutto cambiò nel momento in cui lessi le parole che vi erano scritte e persi del tutto la fame, quella che a prima vista mi era sembrata una semplice lettera d'amore si rivelò invece una minaccia nei comfonti miei e della mia famiglia se non avessi smesso di indagare su una serie di furti avvenuti nella zona del porto. Non sapevo chi fosse il mittente né se fosse vero tutto quello che vi era scritto, continuai e continuo tutt'ora ad indagare anche se sono molto preoccupato per la mia famiglia che non c'entra niente. Decisi però di non dirglielo per non farli allarmare, ma non mi perdonerei mai se li succedesse qualcosa. Sono la cosa più cara che ho e darei la vita per proteggerli, quando sei comparsa nella nostra vita ho avuto seriamente paura che potessi essere l'emittente di quel messaggio per questo ho messo in guardia i miei fratelli su di te mentre io facevo delle ricerche sulla tua vita. Non è stato molto carino da parte mia, ma era l'unico modo che conoscevo per togliermi tutti i dubbi che avevo sulla persona che abitava sotto il mio stesso tetto. Ho scoperto che sei molto conosciuta su internet soprattutto per il fatto che tuo padre è stato accusato di segregazione a danni di minore, ma forse tu non sai ancora niente di quello che riguarda questa storia. >> mi guardò intensamente non aspettandosi una vera e propria risposta, ma cercandola nel mio sguardo ancora sbigottito che non riuscia a comprendere il significato di quelle sue parole. Mi ero persa da quando aveva iniziato a citare la mia vita e mio padre non sapendo cosa volesse dire che era stato accusato di qualcosa di cui non sapevo nemmeno l'esistenza. Così iniziai a guardarlo intensamente, cercando nel suo sguardo un piccola traccia che mi dicesse che stava mentendo però l'unica cosa che vidi era la più pura sincerità. Non era sua intenzione sconvolgermi, ma riteneva giusto che io sapessi chi era mio padre e tutto quello che lo riguardava di cui io ero all'oscuro. Prese un profondo respiro prima di ritornare a parlare e sotto quell'aria da duro riuscii a scorgere un ragazzo dal cuore d'oro, ma impacciato quando si parlava deille reazioni che potevano avere le ragazze.

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