Ero contenta di aver riportato finalmente l'armonia in famiglia, o meglio, in parte di essa. Sapevo quanto fosse importante per i ragazzi più grandi sentire cosa provasse il padre per loro, per era stato lo stesso anche se a differenza loro non ottenni mai una risposta alla mia domanda. Mentre gli altri dormivano ancora, decidemmo di guardarci un film tutti insieme "Koda fratello orso" e rimasi stupita quando estesero la proposta anche a me. Non mi era mai capitato di vedere un film con un "famiglia", anche se non ero sicura di poterli definire così. Inoltre, non sapevo come comportarmi visto che non avevo un rapporto stretto con loro e mi sentivo a disagio. Mark andò a prendere il Dvd al piano superiore, lasciandomi da sola con i ragazzi che si accomodarono sui divani.
<< Jenny, ti va di metterti sulle mie gambe per guardare il film? >> mi chiese David indicandosi per poi sorridere rassicurante. Arrosii involontariamente, per poi voltarmi verso Samantha sapendo quanto fosse protettiva nei confronti dei suoi fratelli e quando già non mi sopportasse. Lei, notando il mio sguardo fisso sul suo, sospiro stanca come se avesse appena corso una maratona e mi fece cenno di sedermi al suo fianco. Per qualche istante provai la fastidiosa sensazione come se stesse per succedere qualcosa di brutto sarebbe successo di lì a poco. Feci appello a tutta la mia forza di volontà, perché mi impedisse di tremare come una foglia e per dirigermi a passo sicuro verso di lei. Non sembrava volermi fare o dire qualcosa di male, ma l'esperienza avuta due settimane prima non mi faceva stare per niente tranquilla. Soprattutto nei confronti di persone che conosceva poco e nei suoi confronti questa paura aumentava, perché sapevo che non mi poteva sopportare e fin da quando ero entrata nella sua famiglia non aveva fatto altro che insultarmi.
<< Jenny, ti devo chiedere scusa. Mi sono comportata malissimo con te senza che avessi fatto niente. Ero gelosa, lo ammetto, perché prima di te Allison veniva sempre da me a confidarsi; ma da quando sei arrivata il mio rapporto con lei è diventato più freddo. Soltanto adesso mi accorgo di tutti gli errori che ho commesso e me ne pento tantissimo. Sono consapevole di non essere perdonabile, ma sentivo di dovertelo dire dopo tutto quello che hai fatto per noi. >> mi disse abbassando gli occhi. Rimasi scioccata dalle sue parole e facendo vagare lo sguardo per il suo corpo, vidi le sue mani tremare. Sapevo che tutto quello che mi aveva detto non sarebbe passato presto, ma anche io avevo fatto degli sbagli ed ero stata perdonata; ora toccava a me. Le sorrisi rassicurante e lei ricambiò un po' imbarazzata per poi gettarmi le braccia al collo in un abbraccio soffocante. Rimasi stupita dal suo gesto, ma piano piano ricambiai e all'abbraccio si unirono anche Alan e David. Per la prima volta mi sentii accettata da qualcuno per com'ero, senza dover cambiare nessun aspetto del mio carattere. Dopo alcuni minuti in cui eravamo rimasti abbracciati, sentimmo qualcuno fare un colpo di tosse alle nostre spalle; così ci lasciammo anche se con un po' di riluttanza per girarci verso la fonte di quel rumore. Vedemmo Mark sorriderci con in mano un disco che con molta probabilità conteneva il film scelto.
<< Volete ancora vedere il film o preferite stare sul divano e parlare un po'? >> appena pronunciò quelle parole, vidi i volti dei ragazzi illuminarsi. Si guardarono trac di loro, per poi fissare lo sguardo su di me. Capii senza bisogno di parlare che loro preferissero la seconda opzione, ma non avrebbero mai risposto prima che non lo facessi io. Annuii nella loro direzione, confermando la seconda scelta.
<< Vada per la seconda. >> dissero all'unisono con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia. Al sentirli parlare contemporaneamente, feci un salto sul posto per l'impressione che mi provocò. Il padre ricambiò il sorriso, fissandomi come per avere la conferma che la loro decisione mi andasse bene. Non capivo il motivo di tutta quella considerazione da parte loro, ricordandomi sempre che non facevo parte di quel mondo e per quanto potessi illudermi non né avrei fatto mai parte.
<< Volete stare qua oppure preferite andare nella stanza dei ragazzi, così anche se gli altri si svegliano possiamo stare tranquilli? >> chiese ai suoi figli, mentre io continuavo a non capirci niente di tutto quello che dicevano. Dalle loro reazioni, quando il padre li aveva offerto l'altra opzione, avevo già capito che parlare aveva tutt'altro significato rispetto a quello che intendevo io. Nonostante la mia palpabile perplessità, nessuno sembrava intenzionato a spiegarmi lasciandomi nell'ignoranza. Prima che qualcuno rispondesse alla domanda, mi intromisi con un'altra cercando di capirci qualcosa.
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Blood
VampireAllora,... da dove inizio. questa storia come vedrete dal genere e un po' dal titolo parla di vampiri. Ma c'è una cosa che la distingue dalle altre, la protagonista. Si chiama Jenny e, a differenze di molte altre è una guerriera. Non pensate che il...