capitolo 13

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<< Miss Jane, siamo arrivati. >> annunciò una voce acuta ridestandola dal suo sonno leggero. Per sua fortuna, però, non fu soggetta ad incubi e di ciò sarebbe stata immensamente grata. Ogni volta che tornava con la mente al suo passato, la notte, era tormentata daglincubi. Si stropicciò gli occhi con la mano chiusa in un pugno e si stiracchiò per togliersi di dosso la sonnolenza. Apri lo sportellino della carrozza trovandovi davanti il cocchiere che le tendeva una mano, sorridendo. Da quando lavorava per lei si era dimostrato molto premuroso nei suoi confronti, quasi come suo fratello. Nonostante la sua gentilezza, la direttrice aveva deciso di mettere un muro tra di loro. Di solito era una persona molto amichevole, ma quellatteggiamento che le ricordava ciò che aveva perso la faceva stare male. Per tutti quegli anni aveva tentato di dimenticare e non poteva permettere che i suoi sforzi fossero vanificati. Decise così di rifiutare quella gentilezza e scendere da sola dal mezzo. Davanti a lei trovo la scuderia dove avrebbe preso il cavallo che lavrebbe condotta dalla bambina. Saluto con una mano il cocchiere, dirigendosi verso ledificio. Sembrava un vecchio granaio, che aveva di sicuro visto tempi migliori, lì vicino avvistò un uomo che stava sistemando delle balle di fieno e decise di dirigersi verso quella direzione.

<< Mi scusi >> disse cercando di attirare lattenzione delluomo. Lui si voltò cercando di mettere a fuoco la sua figura, nonostante il sole accecante. La donna aveva un passo felpato, ma decisamente poco femminile e adatto al suo rango.

<< Mi dica >> urlò di rimando cercando di sovrastare il rumore del trattore che stava passando proprio in quel momento. Jane sorrise cordiale verso il suo interlocutore che sembrava innervosito dalla sua presenza.

<< Buongiorno, mi chiamo Jane, avrei bisogno di prendere in prestito un cavallo. Sa a chi devo chiedere al riguardo? >> chiese gentilmente. Luomo la guardo incuriosito, era inusuale per lui vedere una giovine di prima mattina da quelle parti per prendere un cavallo. Normalmente la sua clientela, se così si fosse potuta chiamare, sarebbe stata formata da uomini di almeno cinquantanni che rifiutavano la moderna carrozza e preferivano spostarsi a piedi oppure in sella ai suoi destrieri. Inoltre, la donna non sembrava di quelle zone e dellestrazione sociale che era abituato a vedere.

<< Dove è diretta signorina? >> le chiese, infine, cercando di essere più educato di come sarebbe stato con un suo compaesano. La giovane donna corrugò la fronte, come se stesse cercando di ricordarsi quale sarebbe stata la sua meta, per poi estrarre dalla tasca dei pantaloni un fogliettino. Lesse il suo contenuto e poi lo riferì alluomo.

<< Saint Poul, devo arrivare il prima possibile. Lì cè una bambina che ha da poco perso la mamma e devo portarla in orfanotrofio. >> disse la donna, sempre cordiale ma con una nota di urgenza nella voce. Allorché il volto delluomo si illuminò, ricordandosi finalmente dellappuntamento fissato per quella mattina. Spesso la sua mente gli faceva brutti scherzi, facendogli dimenticare gli appuntamenti presi in via straordinaria, facendo così in furiare i suoi clienti più abbienti. La donna, però, non fece caso alla sua sbadataggine e lo seguì diligentemente nella scuderia.

<< Lei è Winter, – disse luomo presentando la cavalla dal lucente manto bianco – è il cavallo più veloce che possiedo e, inoltre, possiede una grande forza. Per lei non sarà un problema portare due persone. >> concluse il suo discorso osservando la donna accarezzare il muso dellanimale. Si vedeva tutto lamore che provava per la vita in tutte le sue forme e questo gli animali lo percepivano benissimo. Dopo qualche minuto, passato a contemplare il suo destriero, con la tacita richiesta di correre al massimo delle sue forze, la donna salì sulla sella e partì al galoppo. Luomo aveva ragione, quella era di sicuro la cavalla più veloce che avesse mai montato, per poco non riusciva a resta ritta sulla sella. Tra un paese e laltro vi erano più di dieci chilometri, ma grazie alla velocità del destriero lo raggiunse in circa unora. Appena entrò in paese molti uomini, donne e bambini si avvicinarono incantati a Winter. Non potendo continuare senza rischiare di fare male a qualcuno, il cavallo si fermò, nitrendo infastidito da tutte quelle attenzioni indesiderate. Jane decise così di farle una carezza sul collo per calmarla, per poi scendere continuando a piedi con lanimale al seguito. La gente iniziò ad aprirsi al suo passaggio fin quando non intravide una suora insieme ad un altro uomo. Dal loro sguardo comprese che la stavano aspettando, quindi senza esitazione si diresse verso di loro.

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