Capitolo dodici - parte due.

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Beatrice si era addormentata con ancora i vestiti addosso e le scarpe messe.

Quando si svegliò, qualche ora dopo, trovò la camera illuminata solo dalla poca luce che entrava dalla finestra. Si mosse e si accorse di essere coperta. Beatrice si tirò su con il gomito e notò anche le converse rovinate per terra.

Poi si voltò verso l'altro letto e vide Niall dormire beatamente con un paio di pantaloncini addosso e la testa affondata nel cuscino.

Russava di tanto in tanto, ma non era poi così fastidioso. Anzi, al contrario, era tremendamente adorabile.

Beatrice si alzò, portandosi dietro la coperta. Afferrò il cellulare dalla borsa abbandonata sul tavolo e approfittò di quel momento per avvisare sua madre che era arrivata.

Okay, in realtà aveva inventato a sua madre che era partita per una specie di gita promozionale ottenuta grazie al lavoro e che presto sarebbe tornata a Londra.
Grande minchiata.

La verità è che non aveva il coraggio di dirle che era incinta. Non sapeva come avrebbe potuto prenderla.

E poi comunque, non si vedevano quasi mai. Quindi non avrebbe rischiato di essere coperta.

Sapeva che non era giusto, che i suoi genitori l'avrebbero potuta aiutare, ma era una situazione complicata la loro.

Erano sempre stati una famiglia abbastanza unita e non avevano mai avuto grandi problemi.

Appena compiuti i diciotto anni, però, Beatrice aveva lasciato casa sua perchè, come ogni adolescente, aveva sempre sognato di realizzare il suo sogno. Contro tutti i 'no' e i dissensi dei suoi genitori, lei era partita. Dire che i suoi erano arrabbiati, era dire poco.

Restarono parecchio tempo senza parlarsi, prima che facessero pace. Ma Beatrice aveva già trovato un lavoretto part-time e un buco di appartamento dove 'vivere'.

Quindi non era tornata a casa, non si era rifugiata nelle braccia aperte di sua madre e non aveva chiesto scusa a suo padre.

Era rimasta sulle sue, e aveva tenuto i denti stretti.

E ci era riuscita, aveva fatto vedere di che pasta era fatta.

Ma davvero, non aveva il coraggio di andare dai suoi genitori e dire 'mi sono fatta mettere incinta da uno sconosciuto'.

Avrebbe fatto la figura di chi vuole mostrarsi grande ma poi non sa badare a se stessa. E se ci ripensa fu proprio così alla fine.

Beatrice ripose il cellulare nella borsa. Erano le quattro meno venti del pomeriggio, e questo voleva dire che avrebbe avuto tutto il tempo per farsi un bagno e mettersi dei vestiti puliti.

Niall, nel frattempo, cominciò a dimenarsi sul letto. Spostò la testa a destra e a sinistra e scalciò con i piedi mentre cominciava già a svegliarsi.

Nonostante fosse abituato al caos e a viaggiare in continuazione, ci metteva sempre di più ad abituarsi a dormire in un letto che non fosse quello di casa sua.

Aprì gli occhi di scatto quando sentì l'acqua scorrere nel bagno accanto. Sospirò voltandosi verso il letto vuoto di Beatrice. Si alzò di controvoglia e la prima cosa che fece fu quella di andare a vedere dove si fossero cacciati gli altri. Scese giù alla reception e trovò Paddy, il bodyguard di Liam.

"Dove sono gli altri?"

"Nelle loro stanze, staranno riposando" rispose Paddy.

Niall stava per domandargli che camere occupassero, ma l'altro lo precedette e disse che le stanze erano nel suo stesso corridoio e che Zayn e Harry dormivano nella stessa camera.

Responsibility || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora