Capitolo ventisei.

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Quella mattina, quando Beatrice si svegliò e cercò di stiracchiarsi, ci fu qualcosa che le impedì di muoversi. Allora aprì ad una ad una le palpebre, lentamente, perchè la luce proveniente dalla finestra era troppo forte per i suoi occhi ancora addormentati. Quando ci riuscì, rimase un po' perplessa a causa della situazione in cui si ritrovò: la stanza non era di certo la sua, nemmeno quel letto. Inoltre c'era questo braccio sotto la sua testa che probabilmente le aveva fatto da cuscino per tutta la notte e, quando si voltò di 180º, scoprì che si trattava del braccio sinistro di Niall.

A quel punto ricordò il motivo per cui non si trovava nel letto della sua stanza, come ogni mattina. Sorrise al ricordo della sera scorsa e del bacio con Niall. Quest' ultimo dormiva tranquillo accanto a lei. La testa sprofondata nel cuscino morbido e i capelli appiccicati alla fronte. La bocca era socchiusa e da essa usciva qualche sbuffo ogni tanto. Era un po' sudato, forse a causa delle tante ed enormi coperte che aveva addosso e che aveva messo solo per non far congelare Beatrice durante la notte. Quest'ultima lo scoprì un poco. Voltò la testa a guardare l'ora impressa sull'orologio e si accorse che erano già le dieci. Allora decise di alzarsi, non le piaceva molto dormire fino a tardi. Fece una carezza a Niall perchè... andiamo, come si fa a resistergli?

Fece per alzarsi ma ebbe appena il tempo per infilarsi le pantofole ai piedi che venne tirata di nuovo giù.

"Dove vai?"

Niall aveva gli occhi ancora chiusi e la voce impastata dal sonno. Beatrice trovò quella scena terribilmente adorabile.

Non ne capiva il motivo, ma aveva questo debole per la sua voce. Le piaceva il suo accento, era buffo; inoltre, il suo tono la rilassava sempre. Avrebbe potuto mettere un disco e ascoltarlo fino allo sfinimento.

"Volevo preparare la colazione" spiegò Beatrice.

Niall scosse la testa in senso negativo mentre si copriva un grande sbadiglio con la mano destra. Poi, sempre con quella mano, afferrò il cellulare lasciato la sera prima sul comodino.

"La faccio portare da Mark" e Beatrice lo vide digitare i tasti sullo schermo del cellulare per scrivere un messaggio.

Non provò nemmeno ad insistere per cucinare, sia perchè in realtà aveva voglia di rimanere lì sia perchè era impossibile insistere con lui.

"Come stai?"

Beatrice sorrise: Niall era così dolce quando ci si metteva.

"Bene" rispose, mentre si rimetteva sotto le coperte e fissava l'altro. Niall sbadigliò, ancora, grattandosi un orecchio che divenne di conseguenza rosso. Beatrice rise. Niall la guardò stranito, come se avesse appena visto qualcosa di innaturale.

"Perchè ridi?"

"Nulla, mi piacciono le tue orecchie"

Niall scoppiò a ridere letteralmente.

L'altra sorrise al vederlo ridere anche se era comunque una risata derisoria nei propri confronti.

"Non sei normale"

Adesso anche le sue guance avevano assunto un colore rossastro. Beatrice sorrise intenerita, ma poi rispose con un pugnetto sulla spalla.

"Hai le mani pesanti!" esclamò l'altro, fingendo di essersi fatto male.

Beatrice si schiaffeggiò la fronte esasperata.

Seguirono alcuni secondi in cui credette seriamente che non avrebbero più trovato un argomento di cui parlare. Ma poi Niall alzò un braccio e le afferrò la mano sulla sua fronte. Trattenne il respiro, avendo paura che anche solo respirando avrebbe potuto rovinare il momento. Niall le accarezzò il dorso con le dita, delicato, come se quella stretta nella sua mano fosse un fiore raro.

Responsibility || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora