Capitolo cinquantasei - The End.

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Prima di leggere, volevo avvisarvi che l'intervista di cui vi avevo parlato è stata pubblicata. La potete trovare sul profilo di Mily_Ziro. Buona lettura :)

Ogni volta che tutto sembra andare per il meglio, quando ogni cosa pare tranquilla e fin troppo perfetta, ecco arrivato il momento per sganciare la bomba e distruggere tutto quanto.

Beatrice ha sempre appoggiato questa teoria, sin da quando era solo una piccola e astuta bambina. Allora, a vent'anni ormai compiuti, Beatrice aveva già imparato la lezione e un po' se lo aspettava che qualcosa sarebbe andato storto quella notte di maggio: glielo diceva il suo istinto. E, per quanto ricordasse, i suoi presentimenti non avevano mai fallito.

Ansimò quando sentì la prima fitta arrivare, ma per fortuna fu lieve, appena percepibile. Invece, il problema di Beatrice era tutt'altro: quel liquido a bagnarle le cosce e, soprattutto, le mutande, la stava mandando letteralmente nel panico. Si sporse velocemente sul comodino per accendere l'abat-jour ed ebbe la conferma che... Oh Dio! Non ci voleva molto per capire che si erano appena rotte le acque.

"Niall" urlò, cercando tutti i buoni propositi per non farsi venire un attacco d'ansia "Niall" continuò a gridare, questa volta scuotendolo violentemente. Il ragazzo si svegliò, finalmente, mugolando qualcosa di sconnesso. A questo punto, Beatrice sentiva già le prime fitte colpirle il basso ventre facendola gemere dal dolore. Niall, udendo questi lamenti, scattò seduto sul letto ignorando il capogiro alla testa per l'azione troppo veloce e si guardò intorno spaesato. Poi notò Beatrice quasi con le lacrime agli occhi e sentì un tuffo al cuore quando la vide tenere una mano tra le gambe terrorizzata.

"Che sta succedendo?" domandò Niall, togliendosi le coperte di dosso.

"Ho paura" singhiozzò Beatrice, portando la mano libera a tenersi l'addome per il dolore e lasciando che piccole lacrime le solcassero le guance.

Niall aggrottò le sopracciglia e poi, in un nano secondo, capì cosa stava succedendo. Respirò affannosamente sporgendosi verso il suo corpo, le tolse la mano e si premurò di sostituirla con la propria per constatare la situazione. Beatrice sussultò appena, la vista le si appannò di colpo guardando l'espressione preoccupata dipinta sul viso di Niall. Deglutì piano "Le acque, si... Si sono rotte le acque" balbettò come se non fosse già qualcosa di ovvio. Non era affatto pronta ad affrontare un parto.

Niall, intanto, stava cercando in tutti i modi di non lasciarsi prendere dal panico come suo solito. Prese uno, due, tre respiri profondi prima di caricarsi Beatrice addosso.

"Andiamo al pronto soccorso"

Qui Beatrice cominciò a piangere: era terrorizzata, aveva una paura tremenda che qualcosa potesse andare storto e sperava che si trattasse solo di un incubo, un brutto e doloroso incubo.

"Shh, va tutto bene" la rassicurò Niall, infilandosi ai piedi il primo paio di scarpe che trovò lungo il cammino. Scese le scale con i singhiozzi, gli ansiti e i gemiti di Beatrice nelle orecchie e l'adagiò velocemente sul divano. Sembrava quasi che fosse passato un tempo interminabile da quando lei lo aveva svegliato, invece si trattava solo di pochissimi minuti. Niall corse verso il piano superiore, di nuovo; afferrò un borsone e ci mise dentro le prime cose che riuscì a trovare tra gli oggetti di Beatrice.

Quando ritornò giù, lei era completamente piegata dal dolore e si era quasi inginocchiata per terra per quanto cercasse di stringersi le gambe al petto per affievolire il male.

"Bea, hey, va tutto bene"

La prese tra le braccia e, con il borsone su una spalla, uscì di casa; fece distendere Beatrice sui sedili posteriori dell'auto e mise subito in moto appena fu salito al posto del guidatore. Doveva ancora metabolizzare tutto quello che stava succedendo.

Responsibility || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora