Capitolo quarantaquattro.

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Perché stava mentendo a tutti?

Per quale motivo doveva nascondersi?

Fece affondare quelle poche unghie che aveva nel jeans e semplicemente sospirò, facendo uscire quel fiume di parole che per troppo tempo aveva trattenuto dentro di sé e che fino a quel momento non aveva fatto altro che inondargli e allagargli i polmoni, lo stomaco e il cervello.

Chiuse gli occhi, fingendo che davanti a sé non ci fosse nessuno, fingendo di essere solo. E lo fece: disse la verità.

Si alzò dalla sua postazione e con uno sguardo neutro si avvicinò alla porta dalla quale era entrato.

"Dove stai andando?" chiese l'uomo della sicurezza, seguendolo.

Niall si fermò giusto sulla soglia, dove trovò Richard e Beatrice con dei cipigli di confusione dipinti sul viso.

Prese dolcemente Beatrice per mano e la condusse all'interno della stanza.

"Cosa stai facendo?" gli sussurrò Beatrice, perplessa, cercando di fermare qualsiasi cosa stesse cercando di fare.

Anche Richard era rimasto parecchio interdetto.

"Che vuoi fare, Niall?"

"Ora vedrai, Richard"

E quel sorriso ambiguo, così strafottente, quasi spaventò Beatrice perché non l'aveva mai visto così determinato e sicuro di sé.

Continuò ad osservarlo mentre ritornava velocemente all'interno della stanza. Beatrice rimase scioccata per l'innumerevole quantità di persone e fotocamere presenti nella stanza.

Voltò il viso verso Niall quando tutti cominciarono a fotografare e i flash la colpirono come avevano fatto in precedenza con il suo ragazzo.

Niall capì il suo sguardo bisognoso di aiuto, e non fece altro che accarezzarle i capelli e rassicurarla.

Beatrice si riprese solo quando sentì uno dei giornalisti seduti in prima fila chiedere al proprio cameraman se stesse riprendendo tutto. Poi lei ebbe la conferma di ciò che Niall stesse per fare quando quest'ultimo si schiarì la voce.

"Credo di non essere stato del tutto sincero con voi, con tutti"

Beatrice girò di scatto la testa verso la porta, giusto in tempo per vedere Richard che si passava, furioso ed esasperato, le mani sul viso. Gli lesse addirittura il labiale: quel ragazzo rovinerà tutto.

E invece Beatrice sorrise, perché stava rovinando proprio un bel niente, anzi stava cercando di essere sincero ed era sicura che le fans lo avrebbero apprezzato.

"So che ho detto che ho conosciuto Beatrice" cominciò indicandomi "ad una festa di beneficenza... Ma, bhe, non è vero. Io ho incontrato questa stupenda ragazza in un pub, okay? Questo bambino non c'era messo, non era una cosa preparata..." sputò, sentendo un peso volargli via dalle spalle. In tutto ciò, non si era neanche accorto che Beatrice gli aveva preso una mano, per infondergli coraggio.

"Quindi, ci sta dicendo, che è stato tutto un errore?" lo interruppe una giornalista.

Niall storse le labbra "Potrebbe esserlo, si. Ma è stato comunque l'errore più bello della mia vita"

Beatrice sorrise, felice e piena, quando Niall pronunciò quelle parole. Non ci poteva credere, non era possibile. Beatrice sentì gli occhi riempirsi di lacrime quando quelli blu di Niall si fissarono nei suoi e le fecero un occhiolino, mentre le si avvicinava e le cingeva le spalle con un braccio. E,davvero, Beatrice ci provò a ricacciare indietro le lacrime, ad evitare di farle sgorgare fuori come un fiume in piena, ma non ci riuscì. Quel fiume, simile a quello che Niall aveva lasciato uscire rivelando la verità, sbucò fuori dagli occhi della ragazza sottoforma di piccole gocce salate. E non gliene importava niente del pancione, non le interessava se il bambino si sarebbe potuto schiacciare, ma Beatrice non poté fare a meno di gettarsi tra le braccia forti di Niall e stringerlo fortissimo, quasi come se se lo volesse imprimere addosso. Anche loro figlio doveva partecipare a quell'abbraccio, un abbraccio che sapeva tanto di famiglia, di casa.

Responsibility || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora