#la mela#

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~ volevo scrivere qualcosa di un po' diverso ~
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Sulla panchina vicino a me c'è una mela marcia,
una volta doveva essere bella rossa e succosa,
ora è abbandonata su questo legno umido e freddo.
Qualcuno si è scordato di lei e non è più venuto a prenderla
pensando che tanto sarebbe tornata a Madre Natura,
era una bella mela questa,
di quelle che costano, con il bollino marchiato,
ma tanto ora nessuno le staccherebbe il picciolo
canticchiando le lettere dell'alfabeto.
Mi ricordo bene la sua pubblicità,
la presentavano come la migliore mela
dalle caratteristiche speciali, ottima in ogni ricetta,
ne avresti mangiate cento da tanto erano buone dicevano,
quei presentatori agghindati la addentavano entusiasti.
Questa mela accanto a me non è la stessa,
la sua bellezza è scomparsa e la sua scarlatta buccia
ha lasciato spazio a una pelle anziana e fragile.
Nessuno,
nemmeno lo spazzino è venuto a raccoglierla e gettarla,
nessuno si è accorto di lei,
è rimasta qui, indifesa a sopravvivere mentre moriva,
succube della vita che andava avanti e di lei che si consumava,
la cosa che più mi lascia sorpresa
è che nemmeno una formica o un passerotto l'abbia sfiorata,
quasi fossero inorriditi dalla quella sua bruttezza.
Il dolce poeta l'avrebbe difesa
cantandoci della sua nascita tra i colli e la brezza
e della sua importanza su questa terra,
nella sua esistenza però, questo dolce frutto
non hai mai conosciuto parole di poesia
soltanto persone che la vedevano per ciò che era:
una povera e semplice mela destinata a marcire.

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