#sprofondo#

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Vedo attorno a me il mondo svanire flebilmente e
io annego,
sprofondo in un oceano nero
esageratamente quieto
vado sempre più a fondo,
tutto diventa opaco e ovattato,
le mie orecchie
raccolgono solo l'impercettibile suono dell'acqua,
mi lascia cadere,
gentilmente cullata verso il fondo,
la discesa non termina,
vado sempre più giù;
il mondo che ho abbandonato è lassù
luminoso, chiassoso e pieno,
ho abbandonato la selva
per svanire nella sua voragine solitaria.
Sono sola, completamente sola,
se avessi spinto, se avessi mosso le braccia
ce l'avrei fatta,
sarei tornata in superficie
rivedendo la luce
però, non ho voluto dare quella spinta
non ho voluto trattenere il respiro,
ora farei troppa fatica, ho perso la mia occasione.
Il silenzio e il vuoto mi hanno assopito;;
l'acqua nella gola, nelle orecchie, nel naso,
l'acqua salata mi penetra sotto le palpebre
so bene che se aprissi gli occhi
vedrei solamente un nero illimitato,
quel nero che avevo tanto cercato in superficie
circondata da colori e da persone,
persone che non ricordo
di cui ho scordato il nome.
Non ha importanza
sto per raggiungere il fondo
l'acqua taciturna mi ha riempito i polmoni,
non so nemmeno se respiro più
non so dove sono le mie gambe,
le mie braccia, le mie dita, la mia testa, 
dove è il mio corpo?
perché l'ho fatto?
me lo chiedo stupidamente solo adesso.
Il mio animo si pente,
rivoglio quelle urla lontane
rivoglio quei nomi scordati,
quei colori cancellati.
Ho rinunciato e 
mi sono distrutta.
Forse l'unico suono che sento ora
è quello della mia paura
sì, ho tanta paura.
E' finito però, 
allento la presa
anche buio e silenzio si scostano
perché ora
sento il secco freddo fondale
sfiorarmi la schiena.

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