Capitolo 7: Mi ricordi qualcuno che odio.

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«Stasera mi faccio una scorpacciata di umani belli freschi!» esclama felice Arrow, la cui testa si intrufola davanti, tra me e Royal.
«Però niente omicidi, mhm?» dico girando la testa verso di lui.

I suoi capelli verde scuro gli solleticano la fronte, e i suoi occhi, verdi anch'essi, mi guardano divertiti. Devo ammetterlo, Arrow è molto bello, anche se magrolino in confronto a Royal.

«Ai tuoi ordini!» esclama, tornando al suo posto.

Scocco un'occhiata a Royal, che è al volante, e lui fa cenno di sì con la testa.

«Comunque sia io mi farò una scorpacciata diversa» dice, sorridendo appena.
«Bleah» mormora Arrow.

Scuoto la testa, anche se l'affermazione di Royal non mi dà fastidio, e guardo fuori dal finestrino.
Siamo in macchina da qualche decina di minuti, diretti verso la villa di Jessica.

Penso al novellino, e mi domando se verrà anche lui.
Non l'ho visto dall'altro ieri, e sinceramente non mi lamento. Stare vicino a lui è difficile, dato che lo faccio arrabbiare ad ogni singola parola che dico.

Per questo motivo ho deciso di provare ad ignorarlo. La sua rabbia, la sua tristezza e il suo dolore sono delle tentazioni troppo grandi.
Ma ho detto "provare", perché so benissimo sarà complicato. Quando sono in sua presenza mi viene la voglia di dargli fastidio, di farlo imbarazzare, anche se so che non dovrei. Insomma, lui è così... maleducato, devo fargliela pagare in qualche modo.

«Stella?»

Mi giro verso Royal, che mi ha appena chiamata.
Passo gli occhi sul suo corpo, coperto da una leggera camicia bianca, con i primi tre bottoni aperti. Si passa una mano nei capelli neri e mi fa cenno di scendere dalla macchina.
Siamo arrivati.

Una volta scesa dalla macchina mi guardo intorno.
Per Lucifero.

Siamo nel parcheggio di una villa enorme, e posso sentire la musica anche da qui fuori.
La prima cosa che vedo sono alcuni adolescenti in calore che si stanno baciando, e altri che vomitano, già ubriachi.

Sposto lo sguardo da loro a Royal e mi avvicino a lui. Mi mette il braccio intorno alle spalle, e ci avviciniamo all'entrata della villa.
È davvero bella: un piccolo sentiero ci porta fino alla porta d'entrata, e mentre camminiamo mi guardo intorno, osservando il giardino molto spazioso, che contiene anche un piscina.

La porta è aperta, così entriamo nella casa gigantesca.
C'è parecchio rumore, il che mi dà fastidio. La musica è ad un volume piuttosto alto, mi ci devo solo abituare. Guardo per un secondo Arrow, e posso vedere i suoi occhi brillare: ci sono davvero molte persone.

Lui è vestito normalmente, con una semplice maglietta nera e dei jeans. Anche io non ho messo niente di speciale, soltanto una salopette nera, con sotto una maglietta bianca a maniche lunghe. I miei capelli scuri sono slegati, e mi ricadono sulle spalle. Preferisco così, non mi piace vestirmi elegante.

Ci facciamo spazio nella folla e raggiungiamo una stanza meno rumorosa delle altre.
Sia lodato Lucifero.

Appena entrata mi accorgo subito della presenza di Jessica.

Ha un bicchiere rosso in mano, e i capelli castani acconciati in una mezza coda. Il vestito azzurro che indossa le sta molto bene, ma lei sembra un po' stressata.

Quando mi vede sorride piano, e mi fa un cenno con la mano.
Mi avvicino a lei.

«Hai visto che non dovevi preoccuparti? Molte persone si sono presentate, tutto sommato» alzo un sopracciglio e lei sospira, annuendo soddisfatta.

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