Continuo a guardare i messaggi che io e il novellino ci siamo scambiati ieri, soffermandomi sugli ultimi tre.
"Mio fratello non ti mangia, te l'ho già detto!"
"Ho capito, va bene.
Alle 15:00 sono a casa tua, novellino.""Mi chiamo Peter... A domani, Aideen."
Ridacchio mentre rileggo l'ultimo messaggio. Dice di odiare quando lo chiamo novellino, ma dal modo in cui arrossisce ogni volta, credo che sia solo una bugia.
Messaggiare con lui è... strano. Ma anche divertente. Quando gli avevo dato il mio numero alla fine non ci eravamo mai scritti, perché era venuto a casa mia senza preavviso. Poi ha cambiato telefono, ha perso tutti i suoi contatti e bla, bla, bla, insomma adesso ci scriviamo finalmente.
Alla fine abbiamo deciso di vederci a casa sua oggi, alle tre. Ci sarà anche il cucciolo di umano che mi aveva attaccato l'ultima volta. Che fastidio.
Ancora non ho idea di che cosa scriverò per quel compito. Non voglio lasciar fare tutto a Peter, ma non mi viene niente in mente... L'amore è stato inventato dagli umani, solo loro possono parlarne. Io non posso avere voce in capitolo.
Lascio il telefono sul letto, poi mi avvicino alla finestra. Guardo fuori dalla camera di Royal, e mi accorgo della presenza di Jessica, davanti all'ingresso del bar. Sta fissando la porta in un modo strano, come se esitasse sull'entrare oppure no.
Oggi è arrivato il giorno del loro dannato appuntamento. Non so per esattezza che cosa faranno, ma voglio solo che i due la smettano di lamentarsi. Per questo apro la finestra, e mi affaccio.«Jessica, entra e basta, ti va?» alzo un po' la voce così che lei possa sentirmi.
La mia amica alza il viso verso di me e spalanca gli occhi, poi sorride un poco e annuisce. Si sistema una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio ed entra.
Chiudo la finestra e decido che forse dovrei avvertire Arrow. Esco dalla camera di Royal e scendo di sotto.
Non sono sicura del motivo per il quale continuo a tornare al Lux. Forse ogni volta spero di trovarci Royal... Ma lui non c'è mai, e devo farmene una ragione.
Sono passati dieci giorni, e non si è ancora fatto vedere. Non riesco a capire perché si comporta così, ma non ci penso troppo. Mi basta che il sangue che gli lascio sparisca dopo un po'. L'importante è che rimanga in vita, poi per il resto, posso tranquillamente vivere senza di lui. Ha deciso di andarsene e di tornare solo per il sangue, e non posso né voglio farci nulla. Non posso obbligarlo a restare, ma nel frattempo dormire nella sua camera manda via i miei incubi.Busso alla porta della camera di Arrow, che è chiusa a chiave.
«Arrow, esci da qui. Jessica è arrivata» dico, e quasi subito la porta si apre di scatto, e il vampiro appare davanti a me.
Assottiglia gli occhi guarda da tutti e due i lati del corridoio, poi il suo viso si rilassa e torna a guardarmi. Lo fisso, spostando gli occhi su tutto il suo corpo. Anche se si è vestito in modo piuttosto semplice, Jessica non verrà affatto delusa.
La maglietta bianca che indossa lascia intravedere le sue braccia tatuate, il suo jeans nero invece, è strappato sulle ginocchia. Esatto, io e Arrow abbiamo questa passione in comune: i tatuaggi. Certe volte siamo anche andati a farceli insieme.
Le sue dita sono come al solito piene di anelli, e i suoi capelli verdi scompigliati. I suoi occhi del medesimo colore sono accesi come non mai, e ridacchia quando si accorge che lo sto fissando.
«Sono magnifico, non è vero?» alza un sopracciglio, toccandosi teatralmente i capelli.Lo guardo male e non dico niente, per poi avviarmi di sotto.
«Eddai, cosa ti costa dire di sì?» sbuffa Arrow, seguendomi.
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Occhi da Demone
ParanormalUn giorno in cui piovevano acqua e sangue, Aideen Stella Del Mattino decise di mandare al diavolo tutto l'Inferno, compreso suo padre, e di andarsene a vivere sulla Terra. Un secolo dopo, scappata dalla sua vita infernale, si ritrova a seguire lez...