Capitolo 22: Fai buon viaggio.

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«Secondo te che tipo di cioccolata piace a Peter?»

Mi giro verso Jessica e alzo le spalle.

Siamo entrate in questo piccolo negozio di cioccolatini da qualche minuto, e lei ha praticamente gli occhi a cuoricino e la bava alla bocca.

«I Ferrero Rocher? Sì, i Ferrero Rocher piacciono a tutti» annuisce freneticamente.

Io non dico niente, mentre guardo fuori.

Jessica vuole regalare a Peter un libro e dei cioccolatini, ma io non so ancora che cosa regalargli.
Che cosa si dovrebbe regalare a un umano per il suo compleanno? Mio padre mi regalava un dannato da torturare, ma magari con gli umani le cose non vanno esattamente così...

«E se Peter fosse l'eccezione? Oh, magari ci è pure allergico!» esclama Jessica, sgranando gli occhi.
«Jessica, calmati» mi avvicino a lei e le metto una mano sulla spalla, «Se casomai non gli piacessero li mangerò io, ti va?»

Lei assottiglia gli occhi azzurri.

«Mhm...» mormora, non molto convinta.

Mi siedo su una poltrona lì vicino perché ho come l'impressione che staremo in questo negozio per un po'.

Mentre Jessica continua a guardare i cioccolatini, ripenso al mio chalet in montagna.
È davvero un bel posto, ma non ci sono andata da qualche anno, quindi credo di dover andare a controllare il suo stato prima di portarci Jessica e gli altri.

Saranno le prime vacanze che passo senza Royal da quando ho iniziato ad andare al liceo. Forse in questo modo il mio vampiro potrà prendersi del tempo per lui.

«Prendo questo!» esclama Jessica ad un certo punto.

La guardo e lei mi sorride indicando un sacchetto di ovetti di pasqua. Le sue guance sono tinte di rosso dall'ansia di comprare un regalo perfetto, e devo ammettere che è molto buffa.

«Ci sono più gusti: almeno uno gli piacerà!» dice, per poi dirigersi verso la cassa.

Quando ha pagato mi alzo e la seguo fuori dal negozio.
Fa caldo, perciò mi tolgo la felpa nera che indosso e me la allaccio alla vita.

«Tu che cosa gli regalerai?» chiede Jessica, girando un poco la testa verso di me.
«Non lo so» alzo le spalle, «Forse ho un'idea.»

Non aggiungo niente. Sì, forse ho un'idea, ma è una cosa stupida. Credo che ci penserò su se non troverò niente di meglio.

«Che bello, non vedo l'ora di essere fra una settimana!» saltella come una bambina.
«Anche io» ridacchio nel vederla essere così felice.

Ad un certo punto Jessica smette di ridere, mentre fissa un punto davanti a sé. Aggrotto le sopracciglia, ma poi mi accorgo del motivo per cui si è fermata: Bella.

Non è molto lontana da noi. Parla con delle ragazze di cui non conosco il nome, e sento Jessica rabbrividire. Sbircio verso di lei, che è sbiancata in viso, anche se cerca di fare finta di niente.

È davvero terrorizzata da Bella.
Mi domando da quanto questa cosa andasse avanti. Forse mesi, anni... E se non fossi arrivata io, che cosa le sarebbe successo?

Quando la bionda si accorge di noi, ci fissa per un po', gli occhi azzurri spalancati. Poi si ricompone e fa un cenno alle altre ragazze, andandosene e sparendo dalla nostra vista.
Jessica sospira di sollievo, e riprendiamo a camminare.

«Sai, è da Ravenna che non mi parla più...» dice dopo un po' in silenzio.

Gira un po' il viso verso di me e sorride teneramente. Delle ciocche di capelli marroni le ricadono dolcemente sulle guance di nuovo arrossate.

Occhi da DemoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora