Capitolo 49: Ci vediamo all'Inferno, Aideen.

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«Certo che è proprio cattiva» piagnucola Matthew, «Sono tornato dopo quasi tre settimane di assenza e non sta nemmeno con me...»

Alzo gli occhi al cielo mentre sorseggio la birra che contiene il mio bicchiere. Dopo aver ballato con Peter, Matthew ci ha trascinati a prendere da bere, mentre ci raccontava le sue vacanze. Era leggermente noioso, ma ho fatto finta di nulla.

Adesso siamo seduti su dei divanetti, mentre Matthew guarda Jessica e Arrow che stanno ballando insieme. Che carini che sono...

«Non dire così, sono sicuro che non l'ha fatto apposta» ribatte Peter.
«Lo so, stavo scherzando» sorride un po', «Almeno ci sei tu Pete, e anche Aideen!»

Matthew sembra un po' meno triste di prima, e io distolgo lo sguardo.

Mi viene di nuovo da pensare a come Peter ha pronunciato il mio cognome, prima. È stato... bello. Nessuno l'aveva detto in questo modo divertito, a parte forse Royal. È la prima volta che un umano lo pronuncia senza una smorfia disgustata.
Mentre ci ripenso mi pizzicano di nuovo le guance.

«Pete, ti va di ballare?»

A questo punto non ricordo nemmeno perché ho aiutato la ragazza dagli occhi verdi, prima. Lei è davanti a noi, e sta sorridendo leggermente. Io la fulmino con lo sguardo, ma lei non sembra accorgersene.
La prossima volta la lascio con Bella.

Peter si gira verso di me e mi fa un cenno con la testa, come per dirmi che non mi devo preoccupare. Poi si alza.

Sbuffo e mi metto a guardare da un'altra parte. So benissimo che per Peter sono solo amici, ma è ovvio che per lei no! Per tutti i gironi dell'Inferno...

Torno a guardarli, e magari non l'avessi mai fatto. Stanno ballando normalmente, come due amici, eppure non riesco a trattenere l'ondata di rabbia dall'assalirmi. Cerco di calmarmi e di respirare dal naso, ma non ci riesco.

Le mani di Allison poggiate sulle sue spalle, il modo in cui gli sorride... Lui le piace, è palese, Lucifero! Peter sembra leggermente imbarazzato, ma non la sposta.

Senza dire nulla a Matthew, che mi stava parlando di qualcosa, mi alzo ed esco in terrazza. Che cosa mi succede... Perché mi sento in questo modo? Non è successo niente, eppure sento la rabbia che mi scorre nel sangue.

Non sono mai stata così possessiva e... insicura.

«Vi ho visto mentre vi baciavate, prima.»

Mi giro verso la persona che mi ha appena parlato.
Bella. È strano che abbia osato avvicinarsi a me, ma non ci faccio troppo caso.

I suoi capelli biondi sono slegati e le cadono sulle spalle.

«Buon per te» alzo le spalle.
«Quindi anche tu non hai saputo resistere ai suoi occhietti marroni, eh?»

Mi giro verso di lei, lo sguardo di fuoco.
Lei invece è tranquilla, e non sembra avere paura. Vedremo se il suo sguardo non trasmetterà paura quando le darò due ceffoni.

«Non sono stata abbastanza chiara?» alzo un sopracciglio, parecchio infastidita, «Non ti devi avvicinare a me.»

Bella fa un sorrisetto, e io trattengo a stento la voglia di prenderla a pugni.

«Potrei farti di nuovo male, e sarebbe un peccato.»
«Perché? Solo perché a lui darebbe fastidio? Ho l'impressione che tu ti stia indebolendo.»

La mia mano scatta contro il suo collo.

"Ti stai indebolendo."
Quella frase... me l'aveva detta Ecate.

Ecate... Da quella volta in cui l'ho invocata per chiederle di Kai, quando mi ha ignorata, non ho idea di che cosa le sia successo. Non l'ho più invocata, non l'ho cercata e ho pensato ad altro.

Occhi da DemoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora