Passo tutto il pomeriggio in infermeria. Newt mi ha vietato di alzarmi dal lettino e quindi non ho molto da fare. Parlo per un pò con Newt. Poi, quando lui se ne va, mi immergo nei miei pensieri.
Ormai è arrivata sera e Frypan e Chuck mi portano da mangiare.
F: Hey Victoria! Tutto bene? Io e Chuck ti abbiamo portato da mangiare
C: Ciao Vicky
V: O mio dio! Grazie ragazzi, ho proprio fame. Comunque si, sto bene... Abbastanza...
F: Beh l'importante è che tu ti riprenda -dice porgendomi un piatto e una mela-
I ragazzi fanno per andarsene via quando gli fermo.
V: Vi prego rimanete, non voglio stare ancora sola
F: Okay se vuoi -dice sedendosi su una sedia difronte a me-
C: Quando sei svenuta mi sono spaventato -dice abbracciando delicatamente per non farmi del male-
V: Piccolo... Mi spiace... -gli dico con un pò di tristezza-
Mi dispiaceva davvero. Stavo per entrare nel labirinto solo perché ero furiosa con Newt e per fargliela pagare non ho pensato agli altri amici che ho. Sono felice di avere loro come amici.
Parliamo per un pò, giusto per farmi passare la solitudine. Poi mi salutano e se ne vanno via. Passa a salutarmi anche Newt che mi abbraccia forte. Poi di nuovo sola. Chiudo gli occhi e mi addormento.
Delle luci. Computer. Gente che gira per la stanza. Una voce che dice "Wicked è buono". Una donna con un vestito bianco e capelli biondi mi fissa e mi prende la mano. Mi porta con sé in una stanza dove ci sono dei ragazzi. Poi mi sveglio. Di nuovo quello stupido sogno.
Provo a riaddormentarmi ma niente, non ci riesco. Allora mi alzo dal lettino e, anche se mi gira un pò la testa, esco e mi dirigo al tronco. Mi siedo e mi metto a guardare le stelle. Credo che esse siano sinonimo di libertà, di speranza. Qualcosa che appena la vedi ti mette felicità. Ecco che cosa sono per me le stelle.
Poi sento qualcuno alle mie spalle, ma non mi allerto o spavento, ormai ci sono abituata. Quel qualcuno si siede vicino a me, è Minho.
M: Ciao Victoria... Scusa per oggi pomeriggio... Io non volevo farti male... Avevo paura che tu te ne andassi via... L'ho fatto perché volevo proteggerti... -dice tentennando Minho-
Sento dalla sua voce che è dispiaciuto e poi mi ha chiamato col mio nome.
V: Pivella...
M: Cosa? -chiede non capendo-
V: È meglio Pivella
M: Ahhhh -dice scoppiando a ridere-
Rido con lui. Preferisco il Minho felice a quello triste.
M: Comunque sono davvero dispiaciuto e...
V: ...e niente. Chiudiamola qui Minho. Ti perdono -dico continuando a guardare le stelle-
Non ho voglia di litigare o cose varie, voglio solo riposarmi, sentirmi libera.
V: Voglio solo una cosa -dico dopo un piccolo momento di pausa-
M: Cosa vuoi Pivella?
V: Voglio che tu mi faccia almeno provare a fare la velocista
M: No. Non se ne parla -dice con tono deciso-
V: Ti prego. Solo provare, poi se non vado bene non ti darò più fastidio
C'è un momento di silenzio poi rinizia a parlare.
M: Ti allenerò per due settimane e se vedo che non c'è la fai non ti farò entrare nel labirinto
V: Quindi ho una possibilità? -chiedo sorpresa-
M: Si ma, se non ce la fai io non ti lascio andare, okay?
V: Okay. Grazie Minho! -dico euforica-
M: Ora è meglio che tu vada a dormire
V: Va bene, 'notte Minho
M: 'Notte Pivella
Mi alzo e vado verso l'infermeria. Mi sdraio sul lettino e mi addormento con facilità. Ora, con quella possibilità di diventare velocista, sono molto più tranquilla e felice.
~"Dream It Possible" -The Brick Slayer~
Angolo autrice
Ciao a voi Radurai. Come state? Questo è il nono capitolo della mia storia. Come a Victoria, a me, le stelle⭐ fanno sentire libera e piena di speranza❤️. Questo capitolo potevo anche non scriverlo perché non ha così tanto d'importante ma, ho voluto scriverlo per le emozioni di Victoria. Tutto qui. È tutto, alla prossima👋❤️
~blackpeach🖤
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Il nostro Piccolo Infinito || The Maze Runner (IN REVISONE)
Fiksi PenggemarVictoria, una giovane ragazza, si sveglia in una gabbia e non sa il perché. Non ricorda proprio niente tranne il suo nome. Scoprirà poi di essere intrappolata in una Radura al centro di un labirinto dove lei è l'unica ragazza. Si innamorerà di un ra...