16. Non piangere

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Ho bisogni di sapere che mi succede ma non voglio parlarne con gli altri. Ho anche bisogno di stare da sola, all'improvviso mi sento stanca e triste. Mi stacco dall'abbraccio di Newt e lo guardo un attimo negli occhi. Poi senza dire niente mi dirigo verso il bosco. Stranamente Newt non dice niente ma non importa. Forse a capito che devo starmene da sola?

Arrivo nel bosco e mi siedo accanto ad un albero. Mi fa ancora tanto male la pancia e mi sento scobbussolata. Prima sono felice poi triste. Completamente a caso. Adesso mi gira anche la testa. Chiudo gli occhi per cercare di calmare il mal di testa ma quest'ultimo non vuole andarsene.

Sto anche morendo di fame. Non mangio niente da ieri a pranzo. Così decido di dirigermi verso la cucina senza farmi notare da nessuno, non ho voglia di dare spiegazioni.

Ovviamente non riesco mai a passare inosservata e qualcuno viene da me. "Ti prego non fa che sia Newt o Gally" penso nella mia testa. Per fortuna è Chuck.

V: Hey, ciao Chuck -dico cercando di essere il più normale possibile-

C: Cosa ti sta succedendo? Perché stai male quasi tutti i giorni? -dice preoccupato-

V: Non lo so... Non so niente di quello che mi sta succedendo

C: Mi spiace... Posso abbracciarti?

V: Certo piccolo -dico aspettando il suo abbraccio-

Così viene più vicino e mi abbraccia. Mi sembra di essere una madre che abbraccia il figlio. Poverino, Chuck è così piccolo e non ha più la mamma. Poi, dopo questo pensiero, inizio a piangere. Piango molto silenziosamente per non farlo notare a chuck ma lui lo capisce comunque.

C: Perché adesso piangi? -dice alzando la testa e guardandomi in faccia-

V: Non so neanche questo -dico continuando a piangere-

C: Hai bisogno di essere consolata. Vieni ho visto Newt andare nella capanna -dice prendendomi la mano per tirarmi verso la capanna-

Io non mi sposto neanche di un centimetro e allora lui si ferma. Mi guarda un attimo.

V: No, ti prego Chuck. No -dico ormai con le guance completamente bagnate-

C: Ti abbiamo ascoltato e creduto sempre quando ci dicevi che stavi bene ma ora guardati, non stai veramente bene. Noi siamo qui e ti possiamo aiutare. Noi non ce ne andremo mai. Ne io, ne Newt. Ne Gally e ne Minho. Nessuno. Capito? Io ti voglio bene, sei la prima persona a cui mi sento legato. Questo probabilmente perché mi ricordi mia madre, anche se non so neanche com'era fatta. Ma non importa. Io ci tengo a te, come Newt, Gally, Minho e tutti gli altri. Hai bisogno di essere aiutata e, almeno per sta volta, lasciati andare.

Dopo quel discorso, che non sembrava neppure fatto da un bambino, decido di seguirlo anche se sono ancora in lacrime.

Entriamo nella capanna dove vedo che Newt è seduto sul letto dove io e lui abbiamo dormito. È stressato e preoccupato. Appena ci vede si alza e viene da me. Mi abbraccia. Mi bacia. Mi guarda negli occhi e mi parla.

N: Non piangere Fagiolina

V: Non ce la faccio Newt...

N: Sforzati... Fallo per me, ti prego

V: Ci proverò -dico asciugando una nuova lacrima che mi scendeva lentamente rigandomi il viso-

Anche i suoi occhi stanno diventando lucidi. Stava per piangere anche lui ma io non volevo. Lo riabbraccio e con un filo di voce inizio asussurargi delle parole.

V: Non piangere Newt. Non piangere per me. Non piangere perché io lo sto facendo

N: Non posso non piangere per te, ho versato più lacrime in questi ultimi tre giorni che in tre anni

V: Provaci... Come io non lo farò più per te tu fallo per me

N: si ma per me è diverso... Io piango perché sono preoccupato o spaventato o...

V: ...o cosa?

N: ...o perché ti amo così tanto da non riuscire a respirare senza di te, da sentirmi il cuore in gola quando vedo che stia male... Ti amo troppo per lasciarti cadere nella tua tristezza, capito?

V: Newt io...

N: Non dire niente, a volte le parole non servono

Gli mostro un piccolo sorriso e mi stringo forte a lui. I dolori alla pancia e alla testa sono spariti. Non mi servono medicine, io ce l'ho già la cura. Newt, Newt è la mia cura a tutto. Una cura che solo io posso avere.

~"Lonely" -Justin Biber, Benny Blanco~

Angolo autrice
Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Scusate se è un pò lungo ma la mia intenzione era di esprimere la trstezza, la solitudine o la bassa autostima che ci sta colpendo quasi tutti. Sono momenti difficile anche per me, come a tutti d'altronde, ma ricordiamoci che c'è sempre, e dico sempre perché è così, qualcuno per noi. A volte solo una persona ma che ci sta sempre vicino a noi anche se noi non lo pensiamo. Parlo anche per esperienza. Ho vissuto davvero brutti momenti ma ho avuto una persona fantastica con me, che mi è stata accanto anche nei momenti più buii e ancora adesso mi sta vicino. Infatti vivere è la sfida più difficile che un umano deve compiere. Ragazzi noi siamo forti e dobbiamo lottare per ottenere quello che ci rende felice e lasciare alle spalle i brutti momenti. In alcuni casi ci vuole anto tempo ma dobbiamo sforzarci e combattere. Io ci ho impiegato tanto tempo ma alla fine eccomi qua. Sto bene, si i momenti di crisi ce li ho comunque, ma mi sento comunque più libera. Ho trovato le cose e le persone che mi fanno stare bene e ho abbandonato le cose che mi fanno stare male.

"la felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce"
~Silente

Io concordo pienamente con quello che Silente dice, quindi ragazzi, ripetete: "Io ce la farò perché sono forte".

Bene ho detto quello che dovevo dire. Spero di esservi stata d'aiuto. Alla prossima Radurai👋❤️
~blackpeach🖤

Il nostro Piccolo Infinito || The Maze Runner (IN REVISONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora