29. Labirinto

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~"Heathens" -Twenty One Pilots~

Entrata nel labirinto tutto diventa cupo, tetro e tenebroso. I muri sono altissimi e ricoperti di edera, i corridoi sono lunghi e monotoni. Il sole arriva solo ad illuminare la cima delle pareti, il resto è buio.

Dopo alcuni metri di corsa per raggiungere il primo bivio giro a destra per raggiungere gli altri due ma, mi fermo. Non riesco, mi sono proprio bloccata o almeno le mie gambe. Ho troppa paura ma non voglio darlo a vedere, sono molto orgogliosa.

Ben si gira indietro per vedere se ci sono ma si ferma.

B: Ehm... Minho, la Pivella

Minho non capisce al volo e quindi a sua volta si gira.

M: Ma che fai?

V: Non lo so... sono un pò spaventata

Un pò spaventata? Mi stanno venendo i brividi dalla paura. Vorrei tornare subito indietro. Che cosa mi è venuto in mente. Fare la Velocista? Robe da matti.

M: Dai su forza, se mi stai vicino non ti accadrà niente

Inizia ad avvicinarsi velocemente a me e mi afferra il barccio come per offrirmi protezione.

V: Va bene

Mi lascio trascinare ma ho sempre troppa ansia per continuare. Più mi allontano più mi sento male, voglio vomitare.

Continuiamo a camminare, non riesco a correre, mi fanno già male la gambe. Ben è davanti a noi due e ci indica la strada, Minho invece, mi tiene vicino a lui e ogni tanto mi dà una leggera spinta per mandarmi avanti.

Giriamo a sinistra, poi dritti, poi di nuovo a sinistra, poi a destra e infine di nuovo a destra. Sembra che il tempo non finisca mai. Più cammino, più andiamo avanti, più mi sento pesante e stanca.

V: Da quanto stiamo camminando? -chiedo accasciandomi per terra come una morta-

M: O su dai non mi dire che sei già stanca, abbiamo a malapena fatto un'ora

V: Solo!? -dico con tono stufo- Che palle, non ce la faccio più

M: Ma tutti gli sforzi e la voglia dove sono andati a finire?

V: Non lo so ma di sicuro non ci sono più. Posso tornare nella Radura?

B: Eh no, ora sei dentro e non esci più finchè non abbiamo finito

Sbuffo, afferro il barccio di Minho, mi tiro su in piedi e ricomincio a camminare.

V: Ma lo abbiamo il pranzo? -dico spezzando il silenzio tombale di questo luogo-

B: Si certo, ce l'ho io

V: Ah okay, menomale, sto già morendo di fame

Mi appoggio la mano sulla pancia che sta già brontolando.

M: Principessa...

V: Si Minho?

M: Evita di parlare o fare troppo rumore o se no arriveranno i Dolenti e sinceramente non voglio fare la fine del pivello di due settimane fa

V: Ma non escono solo di notte?

M: No, mi spiace ma non è completamente così

O cavolo! Ancora peggio di prima. Sono entrata in un labirinto buio e tetro e adesso si aggiungono pure i Dolenti? No basta, mi arrendo.

V: No. Mi rifiuto di stare ancora qui dentro. Ma ne torno alla capanna

Faccio per tornare indietro quando Minho si impunta davanti a me.

M: Eh no signorina! Abbiamo lavorato duramente per tutto qiesto tempo e tu ti vuoi già arrendere?

V: Bah, se rischio di morire per colpa di esseri orrendi come i Dolenti, direi di si

Continuo a camminare velocemente e sposto Minho dalla mia traiettoria.
Cammino per ancora alcuni metri ma poi qualcuno mi solleva da terra. Guardo le sue braccia, è di nuovo lui. Ma posso andarmene a casa? Tanto la strada l'ho memorizzata.

Mi alza ancora di più e mi carica sulle spalle. Inizio a scalciare come una pazza, voglio che mi rimetta giù.

V: Minho lasciami

M: No, tu vieni con noi punto

Continua a muoversi anche se non sto ferma neanche un secondo. Dopo un pò mi arrendo e mi lascio portare da lui. Almeno non devo camminare.

Passiamo le seguenti ore a correre qua e là come cani. Per pranzo ci sediamo e Ben tira fuori da una sacca dei panini al formaggio e prosciutto e una borraccia d'acqua. Che devo fare condividerla con loro? Giammai.

Adento il mio panino e in men che non si dica l'ho finito. Poi Minho beve un sorso dalla borraccia e me la porge.

V: No grazie

La sposto con le mani rimandandola verso di lui e rimango lì dove sono ad aspettare che anche loro finiscano.

Quando siamo pronti per ripartire ci muoviamo camminando perchè sono letteralmente stanca morta. Ora stiamo tornando indietro ma facendo una strada un pò più lunga. Ma perchè più lunga, non bastava tornare indietro? Come avrebbero fatto le persone normali. Ah no, noi non siamo persone normali.

Mentre camminiamo anche riprendendo a correre ogni tanto, mi vengono in mente le ultime parole che Newt mi ha detto sta mattina: "ricorda che ti amo". Che parole dolci ma leggendo tra le righe si capisce che sono piene di tristezza e paura. Non aveva voglia di lasciarmi andare via.

Mi manca, dopo questo pensiero sento la sua mancanza. Lo sento troppo lontano da me. Un senso di colpa e malinconia mi riempe la mente. Ma come ho potuto non remdermi conto che lo stavo abbandonando quando ho deciso di diventare una Velocista.

Tra un pensiero e l'altro noto che siamo quasi arrivati, riconosco la parete. Cammino sempre più spedita rispetto a prima sorpassando Minho e Ben.

Giro l'angolo ed eccola là la radura. Finalmente. Non riuscivo più ad aspettare. Davanti alla porta ci sono tutti quanti e poi vedo lui. C'è anche Newt.

Non voglio più aspettare, anche se mi fanno male le gambe inizio a corrergli incontro aumentando sempremdi più la distanza fra me e gli altri due Velocisti.

Corro senza fermarmi, la strada sembra lunghissima ma non mi abbatto e vado avanti. Manca pochissimo.

Quasi arrivata da lui non mi fermo ma invece gli salto addosso facendolo cadere. Mi avvicino ancora di più alla sua bocca e lo bacio come se fosse l'ultimo bacio. 

Angolo autrice
Ciao Radurai, BUONA PASQUA🌿🐣! Comunuque, ecco il 29esimo capitolo. Da adesso in poi le cose cambieranno nella storia. Oggi non ho molto da dire quindi alla prossima👋❤️
~blackpeach🖤

Il nostro Piccolo Infinito || The Maze Runner (IN REVISONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora