THE LIVING ROOM

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Bastarono poche falcate per permettere al ragazzo imbronciato di trovarsi di fronte al portone. L'arco in pietra incorniciava le ante in legno che sembravano esser state dipinte di rosso, il colore acceso contrastava con i muri bianchi del corridoio.  Sulla parte superiore dell'arco, a lettere cubitali, si leggeva chiaramente la frase the living room.

 Kaii sembrava davvero scocciato da tutto ciò.

"Che razza di stronzata, tutto questo teatrino per una cazzo di soggiorno" disse mentre poggiava le grandi mani sulle ante e spingendo con forza, ma la porta non si aprì, tutto ciò che ottenne fu solo della strana vernice rossa sul palmo delle mani. "Porca puttana, che cazzo è?" iniziò ad urlare. "Vaffanculo a questo stupido portone e a questa fottutissima the living room!"

Inaspettatamente una delle due ante si scostò leggermente, il ragazzo rimase interdetto.

"Tsk, che stronzata..." disse non appena riuscì a capire il meccanismo della porta, avrebbe preferito saperlo prima di sporcarsi le mani, per non ripetere lo stesso errore questa volta poggiò solo la punta delle dita sulla porta e la spinse lentamente. 

Il luogo sembrava completamente buoi, neanche la luce alle sue spalle riusciva ad illuminare nulla, per niente preoccupato da quell'oscurità fece un passo all'interno della stanza. La porta iniziò a chiudersi dietro di sé, Kaii si voltò a guardarla, non preoccupato, ad un tratto una forte luce si accese dietro di lui.

La prima cosa che vide fu' il portone dipinto di rosso, ma da questo lato della porta la vernice non sembrava omogenea, con la coda dell'occhio notò che le pareti invece avevano un colorito roseo.

Iniziò a guardarsi in torno e con orrore capì che quella non era una stanza come le altre. La macabra mobilia era interamente costruita con carne, ossa e sangue.

La fredda calma del ragazzo si sgretolò in quell'istante, non aveva mai avuto paura, non conosceva neanche cosa si provasse ad averne, almeno fino a "quel giorno". I ricordi lo assalirono, immagini raccapriccianti si susseguivano davanti ai suoi occhi.

Rosso, rosso ovunque attorno a lui, quel colore così acceso significava solo una cosa. Abbassò lo sguardo sulle sue mani ancora sporche, la sua voce era poco più che un sussurro "S-sangue?!"

Continuava a spostare lo sguardo ovunque, memorizzava involontariamente tutti i particolari della stanza, i mobili orribilmente costruiti poggiavano contro le sporche pareti, le candele su di esse rendevano l'ambiente ancora più lugubre, la libreria più vicina era poco più alta di lui, sul pavimento un enorme tappeto sembrava esser stato ricamato con dei capelli. 

Ripeté il gesto più volte fino a posare lo sguardo nuovamente sulla libreria, per un attimo pensò che i suoi occhi glaciali lo stessero ingannando, il mobile sembrava molto più alto di prima, guardando attentamente notò che l'intera stanza era molto più alta.

 Un dubbio gli attraversò la mente, di scatto abbassò lo sguardo su di lui e lo concentrò sui suoi piedi, le scarpe da ginnastica bianche sprofondavano nel pavimento di almeno tre centimetri.

"Che cazzo è?!" urlò tirando via i piedi con forza, fece qualche passo all'interno della stanza, rimanendo fermo controvoglia sul lurido tappeto. Un improvvisa scossa attraversò l'intera camera, come se si fosse trattato di un terremoto, ne arrivò un'altra nel giro di pochi secondi, al movimento tutto sembrava tremare e muoversi, era come se quegli oggetti si stessero avvicinando al centro della stanza, comprese le pareti.

 Solo in quell'istante capì dove si trovasse, iniziò a correre con fatica, il pavimento sprofondava ai suoi piedi come se cercasse di inghiottirlo.

 "Porca puttana, ma tra tutti proprio lo 002? Cazzo!" Le pareti continuavano a muoversi, riuscì ad arrivare davanti alla porta, afferrò la maniglia ma la mosse in vano, la porta era chiusa a chiave, al centro di essa brillava una frase elegantemente scritta, do you need a key?  

Una risata isterica gli uscì dalle labbra "Non penserai davvero che mi metta a cercare una chiave in un momento del genere?! Adesso ti sistemo io!" disse prendendo la rincorsa prima di colpire l'anta della porta con la spalla, al terzo tentativo la serratura cedette, facendo spalancare la porta e facendo cadere Kaii nel mentre. 

Si rimise velocemente in piedi chiudendo con forza la porta ormai distrutta, rimase immobile contro di essa mentre la carne al suo interno cercava in tutti i modi di uscire.

Passarono pochi secondi prima che i rumori cessassero del tutto. Si allontanò ancora un po' incerto, pronto a balzare contro la porta al primo accenno di movimento, ma non successe nulla.

Un sorriso soddisfatto, ed alquanto inquietante, si stampò sul suo volto, alzò contro la porta entrambe le dita medie e disse con aria soddisfatta un sonoro:

"Fottiti."

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