MONSTER OF THE TICKLE

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Continuava a fissare quella scritta incredulo, non poteva finire così. Dopo tutto quello che avevano superato, lasciarlo lì non era un opzione accettabile. "Aprite questa cazzo di porta!" urlò improvvisamente, iniziando a colpire l'anta con il pugno chiuso.

"Aprite cazzo! Eichiro mi senti? Ei aiutami ad aprirla, Eichiro!" ma non otteneva risposta, era come se il ragazzo dall'altra parte non riuscisse a sentirlo, lui invece, sentiva perfettamente i singhiozzi trattenuti dal rosso, ormai sapeva che non c'era più nulla da fare, doveva semplicemente convincersi ad andarsene.

Passò dieci minuti a sbraitare contro la porta, colpendola ripetutamente, le sue nocche erano completamente insanguinate e graffiate, ma non si fermava, smise solo quando iniziò a mancargli il fiato lasciando cadere il silenzio. Voltò le spalle alla porta e si lasciò scivolare fino a trovarsi seduto al suolo, si mise le mani tra i capelli, tirandoli con forza.

Eichiro, non sentendo più i colpi, si avvicinò alla porta poggiandoci contro la fronte, neanche provò ad aprirla, sapeva già che non ci sarebbe riuscito. "È giusto così..." sussurrò più a sé stesso che a Kaii. Una risata amara, tipica di Kaii, attirò nuovamente l'attenzione di Eichiro.

"Tu vorresti davvero farmi credere che dopo tutto quello che abbiamo passato in questo merda di posto, te la caverai soltanto con uno schifo di bacio. No mio caro, so che mi senti, non importa quanto ci vorrà, ma io riuscirò a buttare giù questa merda di porta, perché non posso perdere te, non ora... perché ora se ti lasciassi qui, non avrei più niente da perdere. Perché per te farei qualsiasi cosa..." si fermò per prendere un respiro profondo, sorrise al nulla, consapevole che il rosso non potesse vederlo "Tks, non mi è mai importato di nessuno, neanche una volta, adesso arrivi tu e stravolgi il mio mondo, ora che ho capito che provo qualcosa, qualcosa di sincero per la prima volta per una persona, non ti lascerò andare mai più. "

Proprio nel momento in qui finì il suo monologo, convinto che anche questa volta non avrebbe ottenuto risposte, sentì il ragazzo dall'altra parte scoppiare a piangere, non si tratteneva più, pianse senza vergogna inginocchiato davanti alla porta, dove credeva si trovasse anche il moro.

Quando riprese fiato fece una risata soffocata "Sono proprio un disastro, è la prima volta che mi innamoro, è la prima volta che qualcuno si preoccupa per me, e l'unica cosa che posso fare per dirti grazie è lasciarti uscire di qui da solo. E poi non essere troppo cattivo, era il mio primo bacio, non mi aspettavo che fosse perfetto."

"Bhe quello non possiamo considerarlo un bacio, possiamo considerarlo un bacetto amichevole, quando ti farò uscire di qui te ne darò uno vero. E poi volevo essere io a baciarti per primo."

"Kaii lascia stare, non c'è modo di aprire questa porta, l'uscita è proprio lì, va' solo via da qui, non avrai problemi a trovare un altro idiota da importunare." Disse con una risata amara. "Non ho bisogno di nessuno, ho già il mio idiota... Ed è proprio dietro questa porta." "Kaii basta! Non puoi fare nulla per me, rassegnati. Per favore, vattene." Pregò un ultima volta il rosso, per poi alzarsi e dirigersi verso la sedia da ufficio. Si sedette lì, decidendo di ignorare il moro, almeno finché non si sarebbe deciso ad andarsene.

Il moro sbuffò. Doveva trovare un modo per aprire quella dannata porta, il rosso non sembrava più intenzionato a parlargli. Rimase ad ascoltare il silenzio per un po', finché uno strano rumore non attirò la sua attenzione. Sembrava un suono costante e ripetitivo, come qualcosa che sbatteva contro il pavimento. Kaii balzò in piedi, qualsiasi cosa fosse, si stava dirigendo verso la sua direzione. Il suono si fece sempre più forte finché, dall'oscurità del corridoio adiacente alla porta, non sbucò una strana creatura.

Kaii rimase a fissarlo, tratteneva ancora il respiro, si aspettava di tutto ma di certo non questo. "Potevi dirmelo che eri solo tu!" lo sgridò il ragazzo.

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