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COSIMO

-l'ho vista molto abbattuta l'altro giorno, quindi penso che sia il caso, per una cazzo di volta che tu gli faccia delle scuse, non può essere sempre colpa sua.- disse Emiliano dopo aver raccontato nei dettagli il loro incontro avvenuto pochi giorni prima -vorrei davvero, se solo avessi un reale motivo per cui scusarmi, non stavo facendo niente di sbagliato.- si difese -nemmeno aggredirla ogni volta che apre bocca, la situazione non è una delle migliori e lo sai anche te, se fai così è molto peggio.- rispose Fabio convinto che in questo caso stesse sbagliando lui con il suo stupido orgoglio.

-va bene, d'accordo.- disse sbuffando il guercio -sta sera vedremo se riuscirà ad uscire e finalmente farò come volete, tutti d'accordo?- concluse ironicamente -ti conviene, anche perché è qualche giorno che non la sento...- commentò Fabio con tono preoccupato -nemmeno io.- concordò Emiliano incrociando le braccia al petto. Una strana sensazione iniziò a pervadere il corpo di Cosimo, iniziando a farsi i peggior viaggi. Temendo anche che potesse essere morta, e che lui era lì, senza aver fatto nulla per salvarla -starà bene...- commentò Fabio anche se sapeva che stava mentendo anche a sé stesso. Come poteva stare bene nelle mani di quell'essere? Si domandava più volte Cosimo, si accese una sigaretta, aveva ottimi motivi per denunciare l'accaduto, ma con il suo passato Cosimo era convinto che non avrebbero dato voce a nessuno dei tre. -è fottutamente impossibile che stia bene Fabio.- rispose con tono duro -lo so ma...- provò a ribattere il moro ma venne immediatamente fermato -dobbiamo fare qualcosa.- disse immediatamente -stai fermo!- lo riprese Emiliano -metti caso che non sia successo nulla? E che semplicemente stia in casa per assecondare quel pazzo? Vuoi crearle altri problemi?- continuò. 

Cosimo rimase in silenzio, il ragionamento di Emiliano filava e potenzialmente aveva anche ragione, ma come faceva a stare tranquillo? Conoscendo la situazione della famiglia che aveva, conoscendo il padre, non sarebbe mai stato tranquillo, almeno non del tutto. -io sento che qualcosa non torna ragazzi, non torna per un cazzo.- commentò Cosimo, i due rimasero in silenzio, come per pensare se potesse esserci una qualsiasi soluzione -potremmo andare dagli sbirri.- propose Emiliano -sì, così ci prendono per il culo.- disse innervosito Fabio, ultimamente il suo rapporto con le forze dell'ordine non era molto semplice così come quello di Cosimo con quest'ultimi -attendo un solo altro giorno, dopo di che, se volete venire con me meglio, se no fanculo pure a voi io vado a casa sua, non me ne frega un cazzo.- disse con tono duro -Cosimo non fare cazzate.- gli urlò Fabio mentre il guercio risaliva sulla sua auto, convinto di quello che avrebbe dovuto fare. 

Scappati Di Casa|| Guè PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora