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MONIQUE

Aprì gli occhi ma non riusciva a vedere nulla attorno a se come se la stessa fosse completamente vuota, riaprì e richiuse gli occhi più velocemente nella speranza di riuscire a capire dove si trovasse e per quale motivo fosse lì, cercò di alzare le mani per passarsele in volto e sperare di riprendersi al più presto mentre il mal di testa faceva il suo lavoro. Ma la stanza era buia, e lei sentiva il freddo del pavimento della sua cantina e il muro ruvido dove era appoggiata.

-ben svegliata bambina.- disse suo padre accendendo successivamente la luce, Monique socchiuse gli occhi cercando di mettere a fuoco l'uomo che l'aveva precedentemente colpita e ora stava facendo l'uomo di buona carità, come se potesse essere utile. -perché sono qua?- chiese la ragazza continuando a muoversi nella speranza che si allentassero le corde e che riuscisse a scappare -sei qua perché non voglio che tu abbia a che fare con quelli.- disse serio -sono i miei amici e il mio fidanzato...- sussurrò la ragazza -no!- urlò l'uomo -a loro non interessa di te, non interessa a nessuno, sei solo una stupida troia da utilizzare come sfogo personale di quel coglione!- urlò, il suo respiro si fece più affannato -tu..tu pensi che lui verrà, vero? Ma no, non ti troverà mai!- continuò urlando.

La ragazza si strinse contro il muro, spaventata dalla reazione del padre, e pronta a qualsiasi evenienza, sapeva che sarebbe accaduto da poco -pensi sempre a loro e mai a me!- continuò urlando disperato, come se fosse più uno sfogo -ti avevo portato anche la colazione...- sussurrò -non la meriti!- urlò per poi tirare un calcio al piccolo sgabello sul quale aveva posato il vassoio e che prima Monique non aveva notato -fanculo puttana.- disse a denti stretti per poi risalire le scale di legno e uscire dalla stanza fredda. La ragazza rimase immobile, stupita dal fatto che il padre non l'avesse utilizzata come sfogo personale. Iniziò a riflettere su quello che era accaduto, chiedendosi cosa fosse cambiato in lui, cosa fosse magari peggiorato perché notava nei suoi occhi una luce insolita, un qualcosa che fino a qualche settimana prima non esisteva. 

Lentamente cercò di rialzarsi, per avvicinarsi all'unica fonte di cibo che le era rimasta. In quel momento non le interessava se fosse caduto a terra, se fosse sporco o se avesse altro che non andasse bene, in quel momento sentiva solo il bisogno di mangiare, come se non succedesse da giorni. Iniziò a strofinare la corda che aveva attorno ai polsi su qualsiasi superficie che potesse essere tagliente e in qualche modo riuscì ad allentarla fino a sfilare i polsi. Iniziò a divorare il cornetto e successivamente anche i biscotti servendosi delle poche gocce di tè e di latte che erano intatti nei loro recipienti. Nel frattempo si guardava attorno, doveva scappare, ma come? Se fosse uscita dalla finestra se ne sarebbe accorto in pochi secondi. 

La porta si riaprì, il padre stava scendendo nuovamente per le piccole scale di legno, sembrava quasi dispiaciuto -senti, mi dispiace e...- disse appena posò piede sul cemento, notò che la figlia non era nel posto in cui l'aveva lasciata prima, girò il capo furiosamente, e la vide a terra, libera che mangiava -avevo detto che non lo meritavi!- urlò prendendo per i capelli la ragazza -avevo fame...- sussurrò la ragazza chiudendo gli occhi -te la faccio passare io!- urlò lanciandola poi verso il punto in cui si era risvegliata, Monique sbatté la testa contro il muro, sentendo successivamente la stanza girare -stronza! Non meriti nulla di quello che ti faccio! Nemmeno che ti scopo!- continuò -preferisci lui eh, quel coglione, vero?- urlò nuovamente, la mora non risposte -fanculo.- urlò poi tirandole un calcio in pieno stomaco e uscendo nuovamente dalla stanza. La ragazza rimase a terra piangendo, capendo che questa ormai era la sua fine. 





Mi scuso per qualsiasi errore di scrittura, rimedierò presto. Vi avverto anche che questa storia avrà pochi capitoli, non per mancanza di idee o altro, ma perché la storia si svilupperà così. Spero che vi stia piacendo :)

Scappati Di Casa|| Guè PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora