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COSIMO

-voi l'avete sentita?- chiese in tono disperato Cosimo, nessuno dei suoi amici aprì bocca e ciò mandò ancora più in paranoia il moro, timoroso che alla fidanzata fosse accaduto qualcosa a cui lui non sarebbe riuscito a rimediare -cazzo- sussurrò passandosi una mano tra i capelli -amico, non fare così, disperarti in questa maniera non risolve nulla.- intervenne Emiliano, sperando almeno di fargli capire che la sua disperazione era nulla a confronto a ciò che era realmente la situazione -certo, immagino che sia molto meglio stare lì, senza far nulla, vero Emiliano?- rispose con tono acido Cosimo, Emiliano prese un grosso respiro, erano giorni che continuava a stuzzicarlo, ma sapeva che era tutto il nervosismo della situazione a portarlo a quei limiti, solitamente non reagiva mai in quella maniera. 

-fanculo.- sussurrò poi accendendosi una sigaretta -non ti sto dicendo di non fare niente Cosimo, ti sto semplicemente dicendo che è inutile disperarsi e fare qualcosa.- continuò con tono pacato -ho già detto le mie cazzo di intenzioni!- urlò il guercio facendo, infine infuriare Emiliano -non è una decisione quella di spaccare la faccia al padre! Anche se sapesse dove cazzo l'ha buttata non te lo direbbe mai, e lo sai meglio di me!- rispose -ragazzi, porca puttana, calmatevi!- intervenne Fabio alzandosi in piedi, sapendo che se avessero continuato ad urlare la cosa sarebbe finita male -invece di urlare come due minchioni.- disse e lanciò uno sguardo ad entrambi -pensiamo a come e a dove può essere.- continuò.

Calò nuovamente il silenzio, nessuno aveva idea di dove potesse essere e nessuno fino a quel momento aveva tratto considerazioni. -sicuramente, non è uscita da Milano.- intervenne Fabio -è in casa sua, ne sono convinto.- disse Cosimo -bisognerebbe verificare, ma anche se così fosse non ti permetterà mai di controllare, è casa sua e non può entrarci nessuno, se non le puttane che si scopa.- sbuffò Emiliano -purtroppo.- concordò Cosimo -in qualche modo dobbiamo controllare...dobbiamo...non lo so.- sbuffò Cosimo disperato -bro tranquillo la troveremo, te lo giuro.- disse Fabio posando la mano sulla sua spalla -lo spero, e soprattutto spero che non sia troppo tardi per rimediare.- disse sconsolato -starà bene stai tranquillo.- cercò di rassicurarlo Fabio anche se, dentro di lui aveva lo stesso timore, d'altronde come poteva pensare bene? Come poteva anche solo sperare che stesse bene se quell'uomo le girava ancora attorno? Era impossibile pensare bene, eppure ancora un po' in quel momento tutti ci speravano.



EVENTUALI ERRORI LI CORREGGERO' ALLA FINE. Spero vi piaccia :)

Scappati Di Casa|| Guè PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora