𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙪𝙣𝙤 - 𝙄𝙡 𝙥𝙖𝙨𝙨𝙖𝙩𝙤 𝙙𝙞 𝙀𝙪𝙣-𝙝𝙤

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5 luglio 2001.
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Mi trovo rannicchiata sotto al tavolo mentre il compagno di mamma la sta nuovamente picchiando. Non è la prima volta, lo fa spesso.
A volte succede che mi chiude al buio nel
ripostiglio per avere il via libera con mia madre, altre che invece colpisce forte anche me, così forte che per i segni evidenti non sono potuta andare a scuola. "Gli altri avrebbero pensato mal" diceva mia mamma.
All'inizio che si erano conosciuti si era presentato come un uomo per bene, conquistando anche il mio affetto oltre quello di mia madre.
Era riuscito a darmi quell'affetto che mi era mancato da mio padre andato via troppo presto.
Non so cosa sia cambiato in lui, so solo che adesso ci fa sempre del male, tanto male.

«Va via..» La mamma ormai a terra guarda nella mia direzione con le lacrime agli occhi.
La sento mugolare dal dolore ad ogni calcio che riceve mentre io resto di pietra limitandomi a piangere sotto al tavolo della cucina.

«Sei soltanto una lurida puttana!» Un altro calcio.

«P-per favore..» Le lacrime iniziano a rigare il volto di mia madre è questa cosa non fa altro che far infuriare di più quell'uomo.

«Adesso osi anche piangere?!
Ti avevo detto di non uscire e tu che fai?
Sei uscita!» La tira su per il collo sbattendola fortemente al muro.

«V-Volevo solo comprare un regalo per Eun-ho.»
Era soltanto uscita per comprarmi un regalo di compleanno e adesso si trovava in quello stato per colpa mia.

«Cazzate! Sei uscita per vedere qualcuno!» Un altro schiaffo.

«Non ho deciso di mettermi al tuo fianco per essere un cornuto ed essere deriso da tutti!» La sbatte nuovamente a terra con forza recandosi al cassetto delle posate.
Gli occhi di mia madre, compresi i miei,
si spalancano quando lo vediamo afferrare il coltello che mamma usava per tagliare la carne più spessa.

«N-no, no ti prego!» Vedo mamma che cerca con fatica di alzarsi, ma con scarsi risultati.

«Mamma!» Le lacrime sembrano non voler cessare. Ho quasi la vista annebbiata mentre l'uomo si avvicina frettolosamente a mia madre.
Dentro di me sento di dover fare qualcosa, non so cosa di preciso, ma devo salvarla.
Sentivo che a breve avrei perso anche lei, non potevo permetterlo.

«Meriti di fare questa fine. Sei tu che mi hai spinto fino a ciò Kim-Soo, ricordatelo.» Mia madre porta istintivamente le mani al volto mentre l'uomo sta per colpirla.
Mi affretto ad uscire dal mio "nascondiglio" per correre a proteggere il corpo di mia madre col mio. I nostri sguardi terrorizzati si incrociano e cerco di sorridergli forse per un'ultima volta.

«No!» Sento l'urlo di mia madre mentre un bruciore mi colpisce lungo la spalla. Strizzo di più gli occhi mentre l'uomo inizia ad imprecare.
Vengo tirata su velocemente per poi essere sbattuta a terra più in là.

«Sei più stupida di tua madre da come
vedo. Beh adesso ti insegno io a non immischiarti negli affari che non ti riguardano.» Mi afferra per il colletto della maglia trascinandomi a terra mentre io provo invano a dimenarmi nonostante la spalla continui a sanguinarmi.

«Non osare toccarla!» Mia madre si aggrappa velocemente al braccio dell'uomo stringendolo più che può. L'uomo si affretta a lasciare la presa da me  facendomi sbattere con la testa a terra.
Mugolo leggermente alzandomi non appena è impegnato a ricoprire nuovamente di insulti mia madre. Mi ha spostata in salone è posso notare la porta d'ingresso poco distante da me.
Devo farlo, devo lasciarla da sola per cercare aiuto.
Guardo nuovamente mia madre sperando non sia l'ultima per poi recarmi velocemente fuori casa iniziando ad urlare.
Mi reggo la spalla che non cessava di sanguinare iniziando a bussare a quasi tutte le porte del vicinato. Finalmente una di loro apre.

«Eun-ho, tesoro che succed-..» I suoi occhi passano dallo scrutare il mio volto alla spalla. La vedo infilarsi velocemente le mani tremanti nella tasca della giacca e chiamare il pronto soccorso
mentre si inginocchia di fronte a me.

«Eun-ho, che è successo? Chi ti ha fatto questo?! Soo-Hyun! Soo-Hyun corri, presto!»

Provo a spiegarle ciò che sta succedendo ma la
vista mi diventa sempre più offuscata. Riesco ad indicare casa mia finché non perdo completamente i sensi.
L'ultima cosa che riesco a sentire  è
«Corri in casa della signora Park.»

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Questo piccolo capitolo è per spiegare un po' il turbolento passato di Eun-ho e il motivo dei suoi continui incubi e attacchi di panico.
Ovviamente continuerò a sviluppare questo pezzo durante il resto della storia.

𝑴𝒊𝒓𝒓𝒐𝒓 | 𝑲𝒊𝒎 𝑻𝒂𝒆𝒉𝒚𝒖𝒏𝒈.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora