𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙙𝙤𝙙𝙞𝙘𝙞 - 𝘽𝙡𝙪

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Eun-ho's pov:

Quando siamo ritornati giù per raggiungere gli altri potevo notare i loro sguardi confusi quando ci hanno visto mano nella mano. In men che non si dica ho lasciato la presa abbozzando un sorriso imbarazzato sotto lo sguardo di Hoseok che sembrava non smettere di fissarmi. Vorrei tanto sapere cosa gli passa per la mente ogni volta.
Dopo essersi assicurati che Tae stesse bene i ragazzi hanno ripreso le prove mentre io con il cuore un po' più leggero sono ritornata a lavoro.
Saranno passate circa due ore ed io mi trovo ancora a metà lavoro. La scena di me e Taehyung abbracciati in silenzio non ha fatto altro che tornarmi in mente continuamente, le sue parole, il suo "Volevo venire da te." Mi ritiene davvero così importante? Era un momento di debolezza, hanno sempre detto che Jungkook era quello che riusciva a calmarlo di più in questi casi, ma questa volta lui voleva me, voleva che ci fossi io. Nel tempo passato insieme ad abbracciati tutte le parole dette al pranzo sono scomparse. Sapevo quanto mi mancava, ma quando finalmente ho ristabilito un contatto con lui ho realizzato quanto infinitamente mi mancasse.
Non mi sono mai sentita così al sicuro con nessuno, ma Tae..
Sospiro passando le mani nei capelli e poggio la testa sul tavolo. Devo sbrigarmi a finire questa lista per domani è farla trovare pronta sulla scrivania. Mi faccio forza e ritorno dritta ricominciando da dove avevo lasciato in sospeso.
Quando alzo lo sguardo dal portatile noto l'ora è sbuffo stropicciandomi gli occhi. Avrei dovuto portarmi gli occhiali. Data l'ora decido di alzarmi e di continuare a casa con tranquillità dato che il mio turno era già finito da una ventina di minuti.
Infilo il portatile nello zaino che avevo con me e prendo la giacca, ma vengo distratta quando sento bussare alla porta.

«Eun-ho?» Quasi mi viene da sorridere nel notare quella testolina ormai bionda che spunta da dietro la porta bianca.

«Ehi, come stai?» Tae accenna un sorriso entrando e annuisce avvicinandosi a dove mi trovavo.

«Molto meglio, grazie..» Annuisco mordicchiandomi il labbro e sposto lo sguardo in una parte a caso della stanza. Mi sento totalmente in imbarazzo in questo momento, ma sono felice di vederlo.

«Eun-ho..» Mi volto verso di lui di scatto, troppo di scatto.

«Si? Dimmi pure.»

«Volevo-.. Uhm.. Hai bisogno di un passaggio?» Pensavo volesse parlami, ma invece mi sbagliavo.
In realtà non so se voglio tanto parlare di ciò che è successo, quindi forse è un bene.

«Se non è un disturbo, perché no.» Sorrido facendolo sorridere a sua volta e si affretta a prendermi lo zaino dalla spalla.

«Domani ti restituirò la felpa lavata. Te la darei adesso ma l'ho usata mentre ci allenavamo, scusa..»

«Nessun problema, non ho così freddo.» Ci dirigiamo entrambi fino al garage per poi entrare i auto. L'unica cosa che si sentiva in auto era una canzone di Hoseok del suo mixtape.
Mentre era alla guida sullo schermo dell'auto ha lampeggiato il nome di Mina ma lui ha rifiutato la chiamata in due secondi.

«Perché non gli rispondi?»

«Non mi va di parlargli, la sto evitando da un po'.» SI. SI. SI.

«Oh, come mai?» Dal tono della mia voce sembro tutto tranne che dispiaciuta. Quanto sono imbarazzante.

«L'unica persona con la quale volevo parlare non mi parlava.» Parla di me? Rimango lì a fissarlo finché non sento la macchina fermarsi. Solo ora mi rendo conto che già siamo arrivati a casa.

𝑴𝒊𝒓𝒓𝒐𝒓 | 𝑲𝒊𝒎 𝑻𝒂𝒆𝒉𝒚𝒖𝒏𝒈.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora