𝑴𝒊𝒓𝒓𝒐𝒓 | 𝑲𝒊𝒎 𝑻𝒂𝒆𝒉𝒚𝒖𝒏𝒈.

𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙘𝙞𝙣𝙦𝙪𝙚 - 𝘼𝙢𝙞𝙘𝙞 ?

Taehyung's pov.

Come da copione, i ragazzi non hanno fatto altro che tempestarmi di domande e tutti sono impazziti non appena ho menzionato Eun-ho.
Namjoon ha quasi fatto scendere Gesucristo,
iniziando senza alcun senso la sua logica "Niente rapporti con gente del personale".
Cazzo Nam, calmati. Non ti ho mica detto di avermela scopata al buio.
Fortunatamente sono riuscito a calmarlo con l'aiuto degli altri, spiegandogli che ho solo aiutato una persona che stava aiutando in primis me.

«Non credo che dovremmo instaurare un rapporto d'amicizia con lei.» Ci risiamo. Alzo gli occhi al cielo alle parole di Namjoon e mi alzo dal divano, ma quest'ultimo mi blocca.

«Sono serio. Sembra che tu ti stia avvicinando un po' troppo.» Mi volto di scatto liberandomi dalla sua presa.

«Adesso stai fottutamente esagerando Hyung. Finché Kook si comporta da amico nei suoi confronti va bene, io l'aiuto un paio di volte e qua sembrate che io vi stia parlando di nozze. Mi ha aiutato tutta la notte a cercare Yeontan, nonostante si fosse fatto tardi. Era il minimo che potessi fare per lei! E lo sai meglio di me che nessuno sa come me come sia una merda sentirsi così!.» Sbatto il telecomando che avevo tra le mani a terra mentre la vena sul mio collo pulsava.
Stavo urlando senza rendermene conto.

«Taehyung, scusa h-..» Senza lasciarlo continuare esco dal salotto lasciando il Leader a bocca aperta. Sento dei passi dietro di me e mi affretto a correre le scale sapendo già di chi si trattasse.
Faccio per chiudere la porta della camera ma ecco che quel cazzo di piede blocca la chiusura.

«Jimin cazzo vuoi?! Vai a fare il pettegolo da un'altra parte, non sono in vena.»

«No! Tu devi parlare e sfogarti.» Con una forza innata apre la porta facendomi quasi cadere.
Ma che diavolo?
Sbuffo pesantemente rinunciandoci e mi lascio cadere sul letto seguito da Jimin.

«Non c'è bisogno di arrabbiarsi. Sappiamo tutti come diventa Namjoon quando si tratta di proteggere la reputazione per il gruppo.»

«Ma a me non piace Eun-ho! Ho solo aiutato una persona che ne aveva bisogno, come lei stava aiutando me. So come si sente quando gli vengono quelle crisi. Senti l'aria mancare, pensando che nel giro di qualche secondo morirai. Ma quando l'ho vista stasera, dietro c'era qualcosa di più.
Mi ha ricordato qualcosa, anzi, qualcuno. »
Sospiro strofinandomi il viso.

«Non sono attacchi di panico normali, Jimin. Ha bisogno di aiuto. Vedendola così non mi sento di lasciarla da sola. È non sto dicendo che mi piace, sto solo dicendo che magari potrei aiutarla sapendo almeno un po' cosa prova, penso di poterlo fare.»

«È una cosa ammirevole quello che vuoi fare, ma tu sei sicuro che non ti piaccia?» Jimin mi osserva mentre annuisco.

«Posso assicurartelo. Mi è simpatica, questo si. Mi piace, ma non in quel senso. Perché se tu, Jungkook o chiunque altro prova a diventargli amico va bene mentre se lo faccio io pensate subito il peggio?»

«Jungkook è un anno che la ritiene amica perché gli ha salvato il culo, in tutti sensi.
Perché io non posso diventargli amico quando ha cercato di aiutarmi? Sono sempre stato etichettato come quello non socievole dalla crew. Li sento parlare quando cammino. Mi ritengono il più asociale quando mi sono sempre limitato a tenere una certa distanza tra i rapporti di lavoro e quelli della vita privata, specialmente dopo quello che è successo. Ma credo che non ci sia niente di male se adesso anche io inizio a parlare e scherzare con qualcuno di loro.» Abbasso lo sguardo e Jimin
mi scompiglia i capelli rassicurandomi, dicendo che avrebbe parlato lui con Namjoon.
Mi strofino il viso con una mano per poi recarmi in bagno a fare una doccia veloce.
Era vero, Eun-ho non mi piaceva, non la conoscevo nemmeno. Ok si, ho fatto un pensierino quando l'ho vista con la maglietta completamente trasparente, ma è perché sono pur sempre un uomo.
Sicuramente l'avranno fatto anche loro.
Tampono i capelli bagnati con un asciugamano e una volta asciutto mi infilo il pigiama per poi buttarmi sul letto.