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Ormai è un mese che vado a scuola. Mi piacerebbe anche andarci se non fosse per quelle tre ragazzine della mia classe. Hanno letto l'articolo e dopo qualche ricerca hanno scoperto quello che mi è successo. Mi chiamano l'orfana e i miei compagni ridacchiano sempre quando lo fanno. Tranne Samantha, lei cerca di proteggermi ma le ripeto sempre di lasciarle stare.
Eccole che entrano mentre sono in bagno, stanno sempre insieme.
"Bene bene guardate chi c'è, l'orfana" le altre due ridacchiano ma faccio finta di ignorarle
"Che c'è orfana sei sorda?" dice spintonandomi
"Lasciami stare Nicole" dico arrabbiandomi. Non mi rendo nemmeno conto che hanno iniziato a picchiarmi, non mi ribello tanto non servirebbe a niente. Proprio come quando ero con Frank, lui mi picchiava e io non potevo difendermi.
"Ehi ma che fate?" urla Samantha entrando. Scappano ridendo e lei subito mi corre incontro
"Dio Grace"
"Non è così grave, aiutami ad alzarmi"
"Dobbiamo andare in infermieria" mi allarmo subito
"No chiameranno Christopher e Jhonatan" dico rabbuiandomi. Jhonatan è il tutore di Samantha, ci siamo conosciuti qualche giorno fa fuori da scuola e potrei giurare di aver sentito la parola daddy ma potrei essermi impressionata.
"Non importa, non abbiamo fatto niente" Samantha tende sempre a mettersi nei guai ma da quando ci siamo conosciute sta cercando di mettere la testa a posto
"Ma che ti è successo? " mi chiede l'infermiera mentre cerco di sedermi sul lettino
"Sono caduta" provo a giustificare le mie ferite ma non sembra crederci. Dopo mezz'ora vediamo entrare Christopher e Jhonatan. Samantha le corre incontro e lo abbraccia mentre Christopher viene verso di me
"Piccola Grace che è successo?" chiede studiandomi per vedere cosa mi sono fatta
"Niente" per fortuna non insiste
"Posso vedere? Sono un medico" dice Jhonatan avvicinandosi. Grace si lascia visitare e fa solo qualche smorfia di dolote
"Sicuramente ha una costola incrinata e un ematoma sulla pancia. Metti questa crema e vedrai che starai meglio. Per la costola invece basterà qualche giorno di riposo" ringrazio educatamente e Christopher mi aiuta ad arrivare alla macchina. Salutiamo Jhonatan e Samantha e torniamo a casa. Christopher è ancora vestito da poliziotto quindi sicuramente era a lavoro e mi dispiace averlo disturbato ma è più di un mese che provo a nascondergli questa situazione e adesso non posso più. Quando entriamo a casa è visibilmente arrabbiato, spero non con me
"Da quanto va avanti questa storia?" dice serio
"un mese"
"Da quando sei arrivata a scuola??" annuisco e gli racconto tutto, è inutile nasconderlo ulteriormente
"Mi chiamano l'orfana. Hanno letto l'articolo e hanno fatto due più due. Mi maltrattano a parole ma questa è la prima volta che utilizzano le mani" dico abbassando la testa, perché devo essere sempre così debole.
"Perché non ti sei ribellata?" chiede più dolcemente
"Perché mi è tornato in mente un episodio con Frank e mi sono estraniata. Quando è arrivata Samantha mi sono resa conto di quello che stavano facendo" mi abbraccia e crollo tra le sue braccia. Non posso più sostenere questa situazione
"Ssh Ssh Grace ci sono io con te" mi tranquillizzo un po' e mi aiuta a stendermi
"Adesso mettiamo la pomata" annuisco e faccio qualche smorfia di dolore
"Bravissima Grace ho fatto"
"Scusa se ti ho disturbato a lavoro" dico tristemente
"Non fa niente. Dovevi parlarmene prima" dice arrabbiato
"Lo so ma non volevo che ti preoccupassi" dico alzando la voce
"Non alzare la voce con me Grace" dice guardandomi seriamente. Odio quello sguardo. Ok forse non dovevo urlargli contro, si sarà spaventato quando l'hanno chiamato.
"Non puoi pensare di cavartela sempre da sola ok? Devi parlarmi delle cose. Ci sono delle regole. Sono responsabile per te e devo essere informato ok?" non lo avevo mai visto così arrabbiato e mi dispiace
"Scusa Christopher" dico iniziando a piangere. Addolcisce immediatamente lo sguardo e mi abbraccia.
"Va bene Grace, non litighiamo più" annuisco e mi asciugo le lacrime
"Non ci voglio più andare a scuola"
"Tranquilla piccola mia, risolverò anche questa cosa e le tue compagne non ti daranno più fastidio" annuisco e mi lascio coccolare dalle sue forti braccia.
"Credo che Jhonatan sia il daddy di Samantha. Ho sentito mentre la rimproverava e lei lo ha chiamato così"
"Grace non si origliano le conversazioni" dice rimproverandomi
"Lo so ma ero lì per caso" mi  giustifico
"Anche io sono il tuo daddy e ogni tanto dovresti ricordartene" dice facendo finta di essere serio
"Me ne ricordo sempre" gli faccio la linguaccia e sorrido.

POV CHRISTOPHER
"pronto?"
"Signor Milston?"
"Sono io, chi parla?"
"La chiamo dalla scuola. Grace è in infermeria"
"Arrivo" vado subito in confusione e chiudo la chiamata.
"Christopher che succede?" mi chiede il mio capo vedendomi agitato
"Grace si è fatta male o non lo so, insomma è in infermeria" dico cercando di fare un discorso logico
"Corri a prenderla allora" poso la pistola e vado da lei. Arrivo insieme a Jhonatan, il tutore dell'amica di Grace
"Hanno chiamato anche te?" chiedo mentre entriamo
"Si, Samantha si sarà cacciata di nuovo nei guai" ridacchiamo e raggiungiamo l'infermeria. Quando entro trovo Grace stesa sul lettino mentre l'infermiera la visita. Sospettavo che ci fosse qualche cosa che non andasse ma non è mai tornata a casa con dei lividi e non ci ho dato peso. Chissà come ha sofferto in questo mese. Sono tornato a lavoro e non le ho dedicato abbastanza tempo. Jonathan è un medico e si offre di visitarla. Lo ascolto e prendo le medicine. Aiuto Grace e poi andiamo a casa. Vorrei che me ne avesse parlato. Avrei potuto fare qualche cosa prima di arrivare a questo punto. Sono arrabbiato anche con me stesso, come ho fatto a non accorgermene?. Io sono il suo tutore, deve parlarmi di queste cose.
Alziamo la voce entrambi e litighiamo un po' ma quando la vedo in lacrime decido di smetterla, ha già sopportato abbastanza.
"Promettimi che mi parlerai di più Grace, devi fidarti di me"
"Te lo prometto. Ma io mi fido di te. È solo che alcune volte mi chiudo in me stessa. Per tanto tempo sono stata da sola e adesso è difficile avere qualcuno che si preoccupa per me".
Non vuole più andare a scuola ma domani ho appuntamento con il preside. Denunceremo le sue compagne e Grace potrà continuare ad andare a scuola.
"Grace devi imparare a rispondere a queste accuse. Dopo di loro ce ne saranno altri e altri ancora. Prima di arrivare alle mani devi imparare a tenere testa alle persone. Tu non hai niente in meno di loro anzi, quindi basta farsi mettere i piedi in testa, capito piccola? " annuisce e spero che riesca a tirar fuori il suo carattere. È solo spaventata dal mondo altrimenti so che reagirebbe alle provocazioni, lo vedo da come alza la voce quando qualche cosa non le va bene ma farlo con me è un conto e farlo con uno sconosciuto è un altro. Quando lo faceva con Frank veniva punita, deve essere questo il ricordo che le è scattato in testa e che l'ha fatta estraniare.
Le do la medicina per la costola e poi cucino qualche cosa di caldo. Il resto del pomeriggio lo passiamo a studiare, devo superare un concorso per diventare più alto in grado e Grace studia matematica. È molto brava, non va a scuola da molto tempo ma è già in pari con gli altri compagni. Almeno su questo posso stare tranquillo.
"Pronto?"
"Sono Jhonatan, ho preso il tuo numero da Samantha" Grace non ha ancora un cellulare e le ho detto di dare il mio numero a chi vuole così da poter essere contattata ma tra poco sarà natale e le farò un bel regalo.
"Ciao Jhonatan, mi fa piacere sentirti"
"Come sta Grace?"
"Meglio grazie"
"Volevo chiederti se vi va di venire a cena da noi domani. Sai ci siamo trasferiti da poco e sia io che Samantha siamo un po' spaesati" Grace mi ha raccontato che Jhonatan è un medico e che sono arrivati da poco ma non sa perché.
"Certo ci fa molto piacere. Mandami l'indirizzo. A domani" chiudo la telefonata e Grace ha un sorriso enorme
"Grazie grazie grazie" mi piace vederla così felice
"Grace puoi invitare chi vuoi, questa è casa tua. Basta che mi avverti" dico facendole una carezza
"Lo so ma in questo mese hai lavorato tanto e devi anche studiare, non volevo darti fastidio" è così tenera quando pensa a me
"Grazie piccola mia ma la prossima volta chiedimelo e vediamo di metterci d'accordo" annuisce e poi andiamo a dormire.
"Grace alza le gambe"
"No mi fa male la pancia" dice lacrimando un po'"
" Va bene piccolina non piangere" le infilo le mutandine come meglio posso e poi la aiuto con il pigiama. È molto indolenzita quindi vado a prenderle un antidolorifico che subito prende, non deve essere in ottima forma se non fa capricci.
"Mettiamoci sotto le coperte" la stendo piano cercando di non farle male.
"Possiamo leggere un po'?" dice sbadigliando. L'accontento e dopo poco si addormenta. Spero solo che non faccia incubi e che non stia scomoda. La guardo dormire e dopo un po' mi addormento anche io.

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