"Forza Grace, a nanna" dico spegnendo la televisione. Sbadiglia visibilmente e si struscia gli occhi. La metto sulla sedia e la porto in bagno, si lava i denti e poi la aiuto a sdraiarsi a letto, ma non è semplice.
"Non posso stare così" dice piagnucolando. Provo a metterle dei cuscini sotto la gamba e dietro la schiena e un po' si calma
"Meglio?" annuisce e mi da un bacio
"Grazie daddy" dice facendomi la linguaccia. Sorrido nel vederla così a suo agio con me. Se ripenso a quando è arrivata. Qualsiasi cosa la spaventava, io stesso le incutevo timore.
Mi sdraio vicino a lei e le accarezzo i capelli.
"Chiudi gli occhi forza" fa come le ho detto, deve essere molto stanca.
La guardo dormire. È così bella e piccola allo stesso tempo. Sento di dovermi prendere cura di lei al cento per cento. Spengo la luce ed esco
" non te ne andare ti prego" torno in camera e mi sdraio di nuovo
"Ehi, perché non dormi?"
"Non ci riesco" dice triste
"Hai paura?" annuisce e la stringo più forte
"Ci sono io con te, non me ne vado" dopo un tempo lunghissimo, in cui le racconto qualche storia e cerco di infonderle sicurezza, il suo respiro si fa più lento e capisco che si è addormentata.
Decido di chiamare Jonathan, ho bisogno di un supporto morale
"Ehi amico"
"Ti ho disturbato?"
"No tranquillo, Samantha dorme gia da qualche minuto" dice ridacchiando
"Ah fantastico, come Grace allora"
" non durerà certo tutta la notte" dice ridacchiando nervosamente
"Come sta?"
"Insomma è ancora parecchio scossa e si sente in colpa per Grace ma oggi ha avuto la prima seduta con la psicologa e mi sembra stia un po' meglio. Se non altro non ha pianto prima di addormentarsi. È gia un traguardo"
"Vedrai che le cose si sistemeranno. La casa?"
"Hai presente quella che vendono vicino a casa vostra?"
"Si certo. Ci passo spesso davanti. È davvero bella"
"Adesso è nostra. Tra una settimana saremo vicini"
"Ma è fantastico. Così le ragazze potranno vedersi spesso e andare a scuola insieme"
"Samantha ha pianto di gioia mezz'ora quando gliel'ho detto" dice ridacchiando
"Come va con Grace?"
"Ci sto lavorando. Sente parecchio dolore ma cerca di resistere come meglio può. A volte mi accorgo che fissa un punto e finché non sente un rumore non distoglie lo sguardo".
"Probabilmente associa il dolore a quello che gli hanno fatto in quel posto" suggerisce Jonathan
"Non ci avevo pensato. Indagherò" ci salutiamo e chiudo la telefonata. Grace dorme quindi vado a letto. Quando mi sveglio la trovo che mi fissa
"Finalmente" dice ridacchiando
"Potevi svegliarmi" dico facendole la linguaccia
"Ma se stavi sbavando sul cuscino" la bacio e ricambia subito. Mi piace quando è di buon umore
"Hai finito di parlare di me con Jonathan?" chiede riservandomi uno sguardo furbetto
"Grace non si origliano le conversazioni"
"Non stavo origliando, ero solo sveglia"
"Grace non mi piace quando mi dici le bugie" la rimprovero
"Non ti ho detto una bugia. Mi sveglio spesso, non riesco a dormire tutta la notte"
"Va bene non voglio litigare. Ma devi svegliarmi se non riesci a dormire. Chiaro?" annuisce e poi fa una smorfia
"Ti fa male?"
"Si,tanto"
"Ci penso io a te" le porto la colazione sul letto e poi prende la medicina.
"Lo sai chi saranno i nostri nuovi vicini?" fa cenno di no mentre addenta una brioche "Jonathan e Samantha"
"Davvero?" chiede sorridente
"Davvero. Potrete andare a scuola insieme e vedervi spesso" dico per farla contenta.
"Grace bevi il latte" mi sono accorto che ha smesso ma questa è la dieta che mi hanno dato dall'ospedale e deve rispettarla
"Non mi va più"
"Dai piccola, devi rimetterti" annuisce e finisce di bere
"Brava piccola Grace. Adesso medichiamo le ferite e poi ci cambiamo
"Possiamo farlo dopo?" mi prega con lo sguardo. Le faccio una carezza ma non posso accontentarla
"Non possiamo tesoro,lo sai. Dai faccio veloce" annuisce e si sistema meglio.
Piange da quando ho iniziato e non accenna a smettere. Sarà molto doloroso per lei. Ho quasi finito ma decido di fermarmi per farla calmare un po', si sentirà male altrimenti
"Sssh amore mio lo so che fa male" Si stringe a me e mi supplica di smettere.
"Ho finito piccina mia, tranquilla. Mettiamo il cerotto e la garza e poi basta" annuisce e mi lascia fare.
"Brava. Adesso un po' di coccole, ti va?" annuisce e si stringe a me. Non dice molte parole, sono un po' preoccupato
"Ti amo Grace" le dico accarezzandole i capelli
"Anche io ma quando mi devi medicare vorrei ucciderti" dice facendomi ridere
"Possiamo andare da Samantha dopo?" non credo sia una buona idea.
"Mi dispiace tesoro ma è meglio di no. Può venire lei da noi se vuoi"
"Ma sono sempre a casa, tu devi lavorare e io devo stare sul divano tutto il giorno" dice sbuffando.
"Grace ti ho detto di no. Se vuoi puoi invitarla qui" dico alzando la voce
"Sono stanca di stare in casa, mi sento in trappola e tu mi soffochi" mi urla addosso. Ci rimango male, dopo tutto quello che faccio per cercare di farla sentire a suo agio mi sputa addosso queste brutte parole. La guardo deluso e subito cerca di rimediare
"Chris io..." non la faccio finire
"Non importa Grace" dico tagliando corto. La aiuto a cambiarsi e poi la porto in bagno.
"Quando hai finito chiamami" non le do il tempo di ribattere e me ne vado. Vado in cucina e cerco di calmarmi. Capisco che la situazione non sia delle migliori e che dato il suo passato sia estremamente fragile ma anche io ho dei sentimenti. Penso tutto il giorno al suo bene, cerco di non farle mancare niente. Voglio impedirle solo di tornare in quella casa e rivivere lo shock. L'avrei anche portata fuori ma piove.
Mi sento chiamare e salgo in camera, la aiuto a scendere le scale e la metto seduta sul divano. Tiene lo sguardo basso e si tortura le mani.
"Sono nello studio, se hai bisogno chiamami" vuole più spazio e più spazio avrà. Annuisce e me ne vado. La sento piangere e mi dispiace, non voglio che soffra ulteriormente. Decido quindi di fare una telefonata
"Ehi Chris"
"Ciao Jonathan. Scusami se ti disturbo. Siete liberi oggi?"
"Devo lavorare fino alle 20.00 ma Samantha non ha niente da fare"
"Puoi portarla qui?"
"Certo ma è successo qualche cosa? Lo sento dalla tua voce" dice senza lasciarmi scampo
"Abbiamo litigato. Voleva venire a casa vostra ma non voglio che riviva il momento in cuo le hanno sparato. Le ho detto che poteva invitare Samantha da noi ma ha iniziato ad urlare che la soffoco e che si sente in trappola"
"È dura sentirsi dire queste cose. Anche Samantha me le ha dette qualche volta ma poi abbiamo chiarito. Perché non ci parli?"
"Perché mi ha ferito"
"Lo so Christopher ma ha bisogno di te" ha ragione. Lo ringrazio e lo saluto. Torno in soggiorno e la trovo rannicchiata che si guarda le mani. Mi siedo vicino a lei e subito alza lo sguardo
"Scusami. Sono stata ingiusta ed egoista a dirti quelle cose" dice asciugandosi una lacrima
"Mi hai ferito Grace. Anche io sono scosso da quello che è capitato. Ti vedo stare male giorno dopo giorno. Gli incubi..." dico sospirando
"Volevo solo evitare di farti andare nel luogo in cui ti hanno sparato" dico guardandola
" Non ho pensato a cosa potessi provare. È che tu sembri sempre così sicuro e forte che mi dimentico che hai bisogno di me come io di te"
"Ti assicuro che in questo momento sono tutto meno che sicuro e forte. Ho paura di farti male e che tu stia male. Non ho potuto proteggerti quella volta. Se solo fossi stato più vicino"
" Non è stata colpa tua. Non potevi prevedere una cosa così brutta. Scusami Chris davvero. Lo capisco se vuoi stare un po' da solo" dice asciugandosi un'altra lacrima. In effetti vorrei andare a sfogarmi, fare una corsa o dare un po' di pugni al sacco da boxe ma quando la guardo sento un'irrefrenabile istinto di protezione. Non posso lasciarla sola
"Voglio stare con te Grace" dico alzandole il mento
"Oh menomale" dice facendomi ridere.
"Ti ricordo che sono il tuo daddy e che non ti punisco solo perché sei in convalescenza" la ammonisco bonariamente
"Va bene, scusami" dice timidamente. Quando suonano alla porta mi guarda confusa. Vado ad aprire e un esuberante Samantha fa il suo ingresso. Salutiamo Jonathan e li invito a rimanere a cena. Accetta e prima di andare a lavoro intima a Samantha di fare la brava. Mentre Sammy si toglie il giacchetto Grace mi chiama e mi avvicino
"Grazie per tutto quello che fai per me. Anche quando non me lo merito" la bacio e le lascio sole.
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Non sei più sola
General FictionGrace non ha mai avuto niente dalla vita. Vive in un orfanotrofio da quando ne ha memoria. La sua prima adozione si rivela una farsa e finisce in un brutto giro. Cercheranno di venderla come schiava sessuale ma verrà salvata dall'arrivo di Christoph...