Sono in cucina, devo lavorare questa notte. Per fortuna riesco a lavorare anche in smart working ma per stare più tempo con Grace lavoro anche di notte. Mentre sto compilando dei fogli la sento che urla. Arrivo in camera di corsa e la trovo che si agita nel letto.
"Ehi ehi svegliati tesoro mio" apre gli occhi e li spalanca, è terrorizzata. Comincia a toccarsi il collo, come se facesse fatica a respirare. Le prendo le mani e cerco di fermarla
"Basta Grace, non è reale". Mi guarda ma non dice niente, sono un po' preoccupato. Gli incubi sono tornati e sono molto frequenti.
"Ehi amore mio, guardami" le accarezzo una guancia e punta gli occhi nei miei.
"È passato vero?" annuisce ma non si muove
"Vieni qui" la prendo in braccio e si attacca a me. Non piange e non è un buon segno. Di solito riesce a sfogarsi. La porto in cucina e la appoggio sul tavolo, è così leggera. Si guarda le mani e ogni tanto si tocca il collo.
"Ti va un po' di latte?" non mi risponde, fissa un punto e continua a toccarsi il collo.
"Ehi piccola" le accarezzo una mano e subito mi guarda.
"Scusa, che hai detto?" sorrido alla sua richiesta
"Lo vuoi un po' di latte?" annuisce e preparo due tazze
"Grace parlami" le dico mentre le porgo la tazza
"Ho sognato che cercavano di annegarmi ancora" dice distogliendo lo sguardo. Probabilmente il piccolo incidente successo in piscina le ha risvegliato quel ricordo.
"Mi dispiace, vorrei poter cancellare tutti i brutti ricordi"
"Puoi dormire insieme a me?" mi chiede torturandosi le mani
"Ma certo piccola, andiamo" cerco di farla addormentare ma duro molta fatica.
"Dormi tesoro mio, da brava" finalmente si addormenta. Sospiro e cerco di fare lo stesso. Quando mi sveglio Grace dorme ancora. Oggi è il suo primo giorno di nuoto, spero che vada tutto bene. Qualche giorno fa l'ho lasciata da Jonathan e sono andato a parlare con l'insegnante. Le ho spiegato la situazione e mi ha rassicurato dicendomi che sarà molto cauta e non la forzerà a fare niente.
Quando entro in camera la trovo sveglia
"Buongiorno" dico dandole un bacino. Ricambia il saluto e si accoccola sulla mia spalla.
"Sei ancora stanca?" scuote la testa e noto dei segni rossi sul collo, sicuramente se li è fatti mentre sognava.
"e questi?"
"Cosa?" chiede perplessa. La porto davanti allo specchio e le mostro i segni. Rimane sorpresa e poi sembra ricordarsi un dettaglio importante
"Ho sognato di annegare stanotte" dice toccandosi il collo. Lo ripete come se dicesse più a se stessa che a me. Mi dispiace che sia ancora così traumatizzata. Cerco di consolarla il più possibile e di farla sentire al sicuro ma non sempre è abbastanza.
"oggi non ti può succedere niente al corso" annuisce ma non è sicura
"È come la nostra piscina Grace e io sarò sugli spalti a guardarti"
"Non puoi entrare anche tu?"
"No tesoro mi dispiace. Ma se ti senti a disagio mi fai un cenno e vengo a prenderti"
"Va bene" decido di disinfettare i segni. Ha le unghie lunghe e si è graffiata.
"Brucia" dice con le lacrime agli occhi
"Stai buona, ho quasi finito" butto il cotone e mi da un bacio sulla guancia
"Questo è perché ti prendi cura di me ogni giorno" dice sorridendo
"Grace tu sei tutto il mio mondo" ci baciamo e poi andiamo a fare colazione.
"Andiamo a comprare tutto il necessario ti va?" annuisce e finalmente sorride. La bacio e lei ricambia, è così bella.
"Mi piace questo" lo va a provare e poi mi fa sbirciare dentro il camerino. È così bella che mi chiuderei la dentro a baciarla ma non possiamo dare spettacolo. Quando arriviamo la lascio andare nello spogliatoio e mi vado a sedere sugli spaltiPOV GRACE
mi sono cambiata ma non riesco ad alzarmi dalla panchina su cui sono seduta. E se vado sott'acqua e non riesco più a risalire? Con Christopher è diverso, mi fido di lui e so che non mi lascerebbe bere nemmeno una goccia d'acqua.
"Grace che succede?" Christopher si siede vicino a me e mi sorride
"Non riesco ad alzarmi" dico tristemente
"sei libera di fare ciò che vuoi. Se non te la senti ci vestiamo e torniamo a casa"
"No voglio provare. Solo che..."
"Che ne dici se ti accompagno fino alla porta? Poi mi vado a sedere e ti assicuro che potrai vedermi tutto il tempo" annuisco e quando varco la porta sorrido a me stessa. È già un passo avanti
"Tu devi essere Grace"
"Si, piacere"
"Io sono Elizabeth. Che ne dici se entriamo in acqua?" mi irrigidisco
"Possiamo sederci sul bordo e mettere intanto i piedi?"
"Certo che possiamo" ci sediamo e chiacchieriamo. Ogni tanto lancio un'occhiata per vedere se Christopher è ancora lì e come promesso rimane dov'è.
"Posso farti una domanda?"
"Certo" dico guardandola
"Pensi di poterti fidare di me?" ci penso un attimo
"Si, penso di sì"
"Allora adesso facciamo un altro piccolo passo ed entriamo in acqua"
"E poi?"
"E poi parliamo o proviamo a nuotare"
"Non so nuotare bene" la informo
"menomale, altrimenti quel bel ragazzo laggiù ha speso soldi inutilmente" mi fa ridere e decido di seguirla.
"Brava Grace" sorrido e provo anche a nuotare. Quando la lezione finisce saluto Elizabeth e ci diamo appuntamento alla prossima settimana. Mi faccio una doccia veloce ed esco. Corro verso Christopher e lo abbraccio
"Hai visto? Ho anche nuotato" dico euforica
"Sei stata bravissima e per questo ti meriti un premio"
"Ti prego dimmi che andiamo a mangiare il gelato" annuisce e lancio un urletto. Torno seria e lo guardo
"Grazie Christopher, senza di te non avrei fatto tutti questi progressi"
"Io non ho fatto niente. Sei tu che stai tornando a fidarti del mondo. Io ti do solo una mano" dice facendomi una carezza. Lo bacio e ci incamminiamo.
Dopo il gelato torniamo a casa, devo finire dei compiti ma sono troppo stanca.
"Dai Grace, prima cominci prima finisci"
"Ma sono stanca" piagnucolo. L'occhiata che mi rivolge mi fa desistere dall'insistere. Quando mi corregge matematica ci sono un sacco di segni rossi
"È tutto da rifare Grace, impegnati di più"
"Non c'era bisogno di scarabocchiare tutto il foglio di rosso" dico arrabbiandomi
"Ho solo sottolineato gli errori, smetti di fare i capricci e fai i compiti" obbedisco mentre cerco di controllare le lacrime. Oggi è stata una giornata molto importante per me. Christopher si siede vicino a me e sospira
"Mi dici che hai? Non voglio punirti ma ci sei molto vicina"
"sono sopraffatta dalle emozioni. Non credevo di riuscire a fare quello che ho fatto oggi" addolcisce un po' lo sguardo
"Lo so tesoro mio, è incredibile quanti passi avanti hai fatto. Ma se vuoi continuare ad andare in piscina ti conviene studiare" decido di obbedire, sono stanca e non voglio che il mio sedere diventi rosso.
"Ho finito" controlla tutto e non trova errori.
" Grace non voglio più sentire capricci di questo genere ok?"
"Scusa" mi da un bacio e sorrido.
"Christopher?"
"Dimmi principessa"
"Credo che sia il caso di tornare dalla psicologa" è sorpreso da questa mia richiesta
"Ma certo, domani chiamo subito" annuisco e lo ringrazio. Mi piace la psicologa e mi da sempre ottimi consigli.
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Non sei più sola
General FictionGrace non ha mai avuto niente dalla vita. Vive in un orfanotrofio da quando ne ha memoria. La sua prima adozione si rivela una farsa e finisce in un brutto giro. Cercheranno di venderla come schiava sessuale ma verrà salvata dall'arrivo di Christoph...