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"Grace siediti ci penso io" la ammonisco. È quasi al terzo mese e fosse per me la farei rimanere sempre a letto. Tra poco lo diremo alla famiglia. Io lo avrei detto subito ma Grace ha letto che è consigliato aspettare di entrare nel terzo mese e mi ha categoricamente vietato di dirlo a tutti. Lo abbiamo annunciato solo a Sammy e Jhonatan ma solo perché lui continuava a fare domande sui continui mal di stomaco di Grace.
Sbuffa ma fa come ho detto. Ha un broncio molto pronunciato e incrocia le braccia. Non mi guarda. Sospiro e mi siedo vicino a lei
"Mi annoio Christopher, tremendamente"
"Che cosa ti andrebbe di fare?" chiedo guardandola
"Vorrei andare al mare" dice sorridendo
"Grace fa troppo freddo. Se poi ti ammali, anche il piccolo fagiolino potrebbe stare male" le dico serio. È grande quanto un fagiolino e ancora non abbiamo parlato di possibili nomi quindi per adesso lo chiamerò così. Grace lo chiama nocciolina e spesso la sorprendo a parlarci. È così tenera ma sono sicuro che avrà paura di non riuscire ad essere una buona madre. Io però sarò sempre al suo fianco.
"Christopher sono incinta, non sono malata. Smetti di tenermi rinchiusa" dice alzando la voce
"Non usare questo tono con me Grace. Mi preoccupo per te, per voi"
"No, stai esagerando. Non posso uscire in giardino, andare a fare una passeggiata, andare al centro commerciale"
"Puoi invitare Samantha qui"
"Voglio uscire Christopher"
"No" dico risoluto. Si alza e va verso la porta. Le corro dietro e la blocco
"Grace ho detto di no"
"Vuoi dirmi che non posso uscire? Mi stai trattenendo?" chiede mentre la voce si incrina. La sto spaventando
"Grace" dico avvicinandomi. Indietreggia e mi guarda impaurita
" scusami" mi faccio da parte e la faccio uscire. Scappa via, presumo da Samantha. O almeno lo spero.
La mia teoria è giusta e dopo dieci minuti Jhonathan è qui.
Quando abbiamo detto loro del bambino sono rimasti felicissimi. So che avrà degli zii amorevoli. Grace aveva paura a dirlo, è giovane e odia essere giudicata ma Samantha l'ha rassicurata subito. Sono io che sto facendo il cretino.
"Vuoi dirmi perché Grace piange sul mio divano?" dice alzando un sopracciglio
"Mi dispiace se vi ha disturbato" dico cercando di cambiare discorso
"Christopher" dice ammonendomi
"Va bene va bene. Non voglio che esca. Ho paura che si ammali. Insomma è fragile"
"Chi? Grace? Ma se scoppia di salute" dice ridacchiando
"Quale sarebbe il tuo piano? Tenerla rinchiusa fino a che il bambino non nasce? E dopo? Terrai rinchiusi entrambi?" dice serio
"Non lo so. Maledizione"
"Christopher o ti dai una calmata o ti rispedisco dalla psicologa" dice risoluto
"Va bene va bene. Ho solo paura che possa succedere qualcosa ad entrambi" dico mettendomi sulla difensiva
"Grace trema e piange a casa mia perché la stai spaventando. Dovresti rassicurarla e invece è di la che singhiozza perché le fai paura" dice mentre la realtà mi investe
"Sono un coglione" dico sedendomi su una sedia
"Lo sei" dice facendomi ridere
"Ma puoi rimediare. Appena si calma cerco di rimandarla qui" annuisco e ci salutiamo
Decido di andarmi a sfogare in palestra e quando torno in cucina è ora di cena. Grace sta cucinando e quando entro non mi degna di uno sguardo. Mi avvicino e delicatamente la prendo per i fianchi
"Scusami piccola Grace. Sto dando di matto" dico senza guardarla
"Cristopher" dice alzandomi il mento
"Io ti amo. Ma se continui così sarò costretta ad andarmene. Non mettermi in condizioni di farlo ti prego. Io non me lo merito e tuo figlio tanto meno"
"Non succederà più" dico scusandomi ancora.
"bene" dice tornando a cucinare. È arrabbiata e non posso biasimarla
"Grace lascia tutto così"
"Ma è quasi pronto"
"Lo mangeremo domani. Adesso porto la mia fidanzata a cena" dico vedendola sorridere
"Finalmente" la abbraccio e non si scosta
"Ti prego non spaventarmi più così" mi sussurra nell'orecchio.
"Scusa amore mio" annuisce e la bacio. Un bacio lento, di quelli in cui entrambi giochiamo con le labbra e sorridiamo.

"Cristopher corri" sto dormendo ma una voce mi risveglia
"Cristopher" apro gli occhi di scatto. Sono sicuro di non averlo sognato
"Sono sveglio" inciampo per scendere dal letto e corro in bagno. Grace è seduta per terra e c'è del sangue
"Il bambino" dice singhiozzando
"Oddio oddio" dico in preda al panico. La sollevo, la prendo in braccio e corriamo alla macchina.
"Aiuto. La mia fidanzata è in cinta e perde sangue" urlo in mezzo al pronto soccorso. Ci vengono incontro con una barella e la portano via.
Il tempo passa troppo lentamente. Nessuno viene a dirmi niente fino a che non vedo arrivare Jhonatan. Lui non mi ha visto quindi lo chiamo
"Jhonathan" è più un grido disperato
"Christopher? Che ci fai qui?" saluta l'altro medico e mi raggiunge
"Grace perdeva sangue. Mio dio il bambino" dico accasciandomi su una sedia. Mi abbraccia e poi ci stacchiamo
"Vado a vedere se mi dicono qualcosa" annuisco e sparisce anche lui. Quando torna ha una faccia imperscrutabile.
"Vai da lei" non me lo faccio ripetere e quando entro sta singhiozzando. Capisco subito cosa è successo.
"Chris" dice mentre la abbraccio.
"Ssh piccola mia"
"Il bambino" prova a dire ma la blocco
"Lo so, ho capito. Ci sono io con te" piange tantissimo fino a che non si addormenta
"Dorme?" chiede un medico entrando
"Si, è sfinita"
"Grace è molto giovane ma per lei non sarà facile rimanere incinta. L'utero è molto retroverso. Non è impossibile che rimanga incinta ma non sarà così semplice".
"Ma c'è qualche speranza?" chiedo nel panico
"Si certo. Dovrete essere pazienti. Ci potrebbero essere altri aborti" Lo ascolto e lo ringrazio. Sono così arrabbiato che non riesco a pensare. Dopo tutto quello che abbiamo passato adesso anche questa.
"Non permetterò che tu non sia felice amore mio" le sussurro all'orecchio.
Quando mi sveglio Grace sta fissando fuori dalla finestra.
Ho dormito su questa sedia scomoda ma ero talmente esausto che è come se avessi dormito in un letto.
"Hey" le dico andandole vicino
"Hey" dice continuando a guardare fuori. Ha gli occhi stanchi e si vede che ha pianto per diverso tempo
"Ci riproveremo tesoro mio" le dico per rassicurarla
"È passato il medico prima" le avrà detto quello che ha detto a me
"Non pensarci adesso" annuisce e le vado a prendere un tè. È un modo anche per lasciarle un po' di spazio. Quando torno la stanno visitando
"Tutto apposto. Potete tornare a casa. Grace miraccomando, niente sforzi per qualche giorno e prendi quello che ti ho segnato"
"Certo dottore. Grazie" dice abbozzando un sorriso. Firma delle carte e poi la aiuto a vestirsi
"Ecco fatto" dico alzandomi
"Torniamo a casa?" chiede titubante
"Facciamo quello che vuoi Grace" le dico prendendole la mano
"Possiamo andare a fare una passeggiata prima?"
"Ma certo. E se ti va mangiamo anche un gelato" sorride appena ma mi accontento
"Forza piccola Grace. Siamo più forti noi, non dimenticartelo mai" annuisce e usciamo. Siamo silenziosi ma va bene così. Abbiamo bisogno di metabolizzare la cosa. Dobbiamo mandare indietro la culla e il fasciatoio. Mentre penso a tutto quello che c'è da fare vediamo arrivare Samantha e Jhonathan
"Eravamo sicuri di trovarvi qui" dicono sedendosi con noi. Grace abbraccia Samantha e Jhonathan mi da una pacca sulle spalle. Grazie a loro riusciamo a distrarci e quando torniamo a casa Grace si stende sul divano.
La copro con una coperta e le bacio i capelli
"Riposati amore mio" annuisce e si addormenta. Vado in quella che sarebbe dovuta essere la cameretta e mi siedo per terra. Per fortuna è rimasta vuota. Non sapendo il sesso del bambino ancora non avevamo progettato niente. Grace aveva visto una carta da parati che le piaceva ma non avevamo ancora comprato niente.
"Cristopher hai fame?" dice affacciandosi.
"Si piccola. Ti vanno gli gnocchi?" annuisce e cuciniamo insieme.
"Mi sarebbe piaciuto chiamarla Lilith, se fosse stata femmina" dice smettendo di girare il sugo. La abbraccio da dietro e inizia a singhiozzare
"Sssh piccolina. Lo so, fa male"
"Voglio il mio bambino" la abbraccio e me la sistemo sulle ginocchia.
"Vieni qui tesoro mio. Mi dispiace così tanto. Meritavi un po' di serenità"
"Tu sei la mia serenità" dice accarezzandomi una guancia
"Mangiamo così ti va?" annuisce e la aiuto. Non sembra dispiacerle e ridiamo anche un po'.
Quando mi sveglio è ancora notte e Grace non è a letto. Mi preoccupo pensando che possa stare male ma la trovo in cucina che beve latte.
"Ehi" si spaventa quando entro. Forse avrebbe voluto che non mi intromettessi ma sappiamo tutti che non posso. Mi siedo vicino a lei e le prendo le mani. Non dico niente e lei non mi guarda. È assorta nei suoi pensieri e non dice niente. Improvvisamente mi abbraccia e la porto a letto
"Vieni qui amore mio. Ti prometto che saremo felici" annuisce e piano piano riesco a farla addormentare. Sono esausto. Voglio essere forte per Grace ma sono distrutto.
Quando mi sveglio Grace dorme sempre. Mi sta squillando il telefono e neanche guardo chi è
"Pronto?"
"Amore mio come state?"
"Ciao mamma. Tutto bene e voi?" dico titubante.
"Staremmo meglio se nostro figlio ci venisse a trovare" dice bonariamente
"Scusa mamma, verremo presto"
"Niente scuse Cristopher. O oggi venite a pranzo oppure veniamo noi" non riesco a dire di no e acconsento
"Era tua madre?" mi chiede abbracciandomi
"Si. Ci ha invitati a pranzo"
"Invitati o allegramente obbligati?" chiede facendomi ridere.
"Secondo te?" sorride e scuote la testa.
"Prima o poi dovremo dirglielo" dice sconsolata.
"Beh potremo anche tenerglielo nascosto"
"A tua madre? Quella donna mi spaventa" dice facendomi ridere
"Prevede il futuro e lo scoprirebbe sicuramente. Nono meglio dirglielo" sorride e si asciuga una lacrima.
Quando arriviamo dai miei Grace è molto agitata. Non sorride e non riesce a nascondere gli occhi lucidi.
"Eccovi qui. Ci sono gia tutti" Grace si irrigidisce. Probabilmente pensava che i miei fratelli non venissero. Le stringo la mano per infonderle coraggio e ci sediamo.
Anne è la prima ad accorgersene. Mi guarda storto e mia madre se ne accorge.
"Cristopher che hai fatto a Grace?" mi chiede mia madre. Grace sorride quindi si tranquillizzano tutti
"Cristopher non c'entra" dice Grace improvvisamente. Mi siedo vicino a lei e le prendo la mano.
"Che succede ragazzi? Ci state spaventando" dice mio padre
"Qualche mese fa abbiamo scoperto di aspettare un bambino" dice Grace sospirando.
"Oddio che bella notizia" dice mia madre.
"Due giorni fa lo abbiamo perso"
Mia madre si siede e Anne mi abbraccia
"Ma come" dice mio fratello.
Grace si alza, si scusa e se ne va. La seguo subito e la abbraccio.
"non ci riesco, ti prego andiamo via" dice disperata. Siamo nella mia vecchia camera e non riesco a calmarla. Dopo un po' i miei genitori bussano e diamo loro il permesso di entrare
"Ci dispiace tanto ragazzi" dice mio padre stringendo la mano di Grace.
"Sai Grace prima di mettere al mondo questi scapestrati amche noi abbiamo perso un bambino" non ne sapevo niente
"Avevamo deciso di chiamarlo Noha, se fosse stato maschio, o Amelia qualora fosse stata una bambina. Capisco il vostro dolore e posso assicurarvi che non passerà mai. Ma Grace ho messo al mondo altri 4 bambini quindi stai serena. Arriverà anche il vostro bambino e sarà bellissimo" annuiamo e mia madre convince Grace a rimanere. Ci lasciano un attimo da soli e ci abbracciamo
"Se vuoi andare via basta che me lo dici"
"Quando ho detto che tua madre mi spaventa non scherzavo" dice facendomi ridere. Scendiamo e i miei fratelli ci abbracciano. Il pranzo tutto sommato passa bene. Siamo un po' estraniati ma la mia famiglia fa di tutto per farci sentire amati

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