Pregiudizi
«Fatti avanti Occhibelli» ringhiò Tavish, il gemello dagli occhi marroni.
I brillanti occhi cerulei di Aedan s'illuminarono. Tavish aveva affidato al gemello quel soprannome fin da quando erano piccoli: il colore degli occhi del fratello andavano dal blu profondo fino a sfumature in un azzurro molto chiaro, e avvolte questo passaggio avveniva attraverso delle tonalità di verde.
Aedan, nonostante la bellezza di quel colore, non si era mai vantato di quel dono a causa del suo comportamento introverso. Da una parte Tavish ringraziava che il fratello avesse quel tipo di occhi, in modo che la gente potesse distinguerli senza troppe difficoltà. Tendevano anche a portare i capelli in modo diverso: Occhibelli li aveva più lunghi mentre Tavish corti.
Occhibelli attaccò il fratello che schivò prevedendo la mossa di Aedan dalla posizione dei piedi. Tavish quindi non perse tempo e caricò. Mentre i due ragazzi si scontravano Adrian girava attorno a loro, le mani dietro la schiena senza perdere di vista un loro passo o mossa.
Osservò come Aedan cercasse di fare entrambe le cose: visualizzare le mosse del gemello velocemente per poi attaccarlo nel suo punto debole. Tavish si abbassò e colpì Occhibelli al fianco, ma quest'ultimo aveva previsto la mossa, perciò afferrò l'altro e gli fermò il braccio dietro la schiena, bloccandolo. L'altro, sorpreso della mossa, lo afferrò alla vita e si lasciò cadere su di lui. Rotolarono a terra facendo alzare la sabbia.
Adrian ispezionò altri altri Cavalieri. Ghildor ammirava ogni loro mossa con l'adrenalina che gli scorreva nelle vene, come se fosse lui a lottare in prima persona. Vindur e Almak erano un po' più distanti per guardare la scena da un'altra prospettiva, ma non erano molto interessati al combattimento: Vindur stava parlando con Almak a bassa voce, agitando troppo le braccia per essere d'umore calmo, mentre il capitano dei Cavalieri d'Ambra rimaneva in silenzio e ogni tanto alzava l'indice della mano destra per puntarglielo addosso, come ad avvertirlo di non esagerare.
Adrian distolse lo sguardo dai due Cavalieri che discutevano e si allontanò dal combattimento per non essere d'intralcio ai ragazzi, e fu felice di vedere che nessuno dei due prevaleva sull'altro: erano agili allo stesso modo, anticipandosi a vicenda.
Ruzzolarono ancora un po' finché Aedan non riuscì ad atterrare Tavish, sovrastandolo: il primo era riuscito a estrarre dal fodero il suo pugnale e ora lo spingeva contro il fratello che era sdraiato sotto di lui. Tavish grondava di sudore e cercava in tutti i modi di impedire che la lama gli toccasse la pelle, altrimenti il gemello avrebbe vinto.
Adrian si chinò vicino ai due e sussurrò: «Tavish, prova a usare le gambe»
L'uomo accettò il consiglio e sorrise ad Aedan, malizioso. Occhibelli capì troppo tardi ciò che Tavish stava per fare: quest'ultimo sollevò le cosce e le incrociò attorno alla testa dell'avversario.
L'altro lasciò la presa sul pugnale e Tavish si girò di lato, sciogliendo le gambe all'ultimo e sovrastandolo a sua volta. Nel mentre era anche riuscito ad afferrare il pugnale e a puntarglielo alla gola. «Ho vinto» sorrise trionfante.
Aedan era a dir poco furioso: era riuscito a prevalere con fatica ma all'ultimo la situazione si era ribaltata, e ora aveva perso.Il Radiano, accompagnato agli altri, fece un breve applauso ai due soldati. Senza l'allenamento per l'allungamento dei muscoli Tavish non avrebbe avuto abbastanza elasticità per afferrare la testa del nemico con le gambe.
«Molto bravi, anche tu Aedan... senza il mio suggerimento avresti vinto, chiedo venia» sorrise Adrian. Tavish aiutò il fratello ad alzarsi ed entrambi cominciarono a pulirsi dalla polvere. «Da questo scontro ho visto che ormai avete acquisito tutte le competenze necessarie per battere i Radiani» li informò Adrian, scrutando tutti i Cavalieri d'Ambra. «Lo so che vi ho fatto soffrire durante questi mesi, ma vedrete che in combattimento tutto ciò che vi ho insegnato sarà di vitale importanza, credetemi»
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Le Cronache di Mizar - il diario di Merak
Fantasi[LIBRO 1] In un mondo caratterizzato dalla magia, le persone senza poteri regnano sovrane. Sul trono di Mizar siede Nair, figlio di Erunir Iguen, che ha conquistato la corona dopo una guerra sanguinosa, togliendo i regni ai legittimi sovrani, distru...