Era stato bellissimo.Ecco,nonostante fosse 'fidanzata'...A lei Harvey era sempre piaciuto.Bhe,non sempre.Più o meno da quando aveva 12 anni ed Alice lo aveva rifiutato la sesta volta.Lui era così tenero e anche dopo 7 anni non demordeva.Aveva sempre voluto un ragazzo così...Poi era successo tutto troppo velocemente.La sua migliore amica di sempre e per sempre,sparita.Lei aveva rotto la sua relazione che andava avanti da 4 anni con questo ragazzo bravo a scuola,carino,che i suoi adoraaavano...e puf,il suo mondo era precipitato in un attimo.E lei,illusa,se lo doveva aspettare.Era da tempo che Alice a lezione sbuffava."Andrà tutto meglio appena sarò via di qui"-"ma passeranno anni,e tu sarai al college"-"non necessariamente"diceva lei con un sorrisetto malizioso.Le era sembrata solo una battuta tra amiche all'epoca.Poi erano cresciute ancora di più.In terza media era già pronta a scappare.Le lo aveva fatto vedere:quand'era piccola,aveva questo diario,dalla copertina rossa.Aveva smesso di scriverci quando si era sentita abbastanza grande da voler uscire con le amiche da sola.Certo,lei era precoce e voleva farlo già a sette anni.Ma non era questo il punto.Aveva ricominciato a scrivere,con la penna nera.Scriveva,si sfogava per i suoi genitori.E proggettava.Proggettava la sua fuga,l'attimo perfetto in cui sarebbe stata libera di scappare,di poter essere davvero se stessa,di poter volare via come gli aquiloni a Central Park nelle giornate di vento."Va tutto bene?"Harvey la guardò con quei suoi occhi caldi,color caramello fuso.Era preoccupato.Era carino quand'era preoccupato.Per guardarla doveva curvare un po la schiena,lui che era alto e magro.Cercava di guardarla dritto negli occhi,cosa non poco difficile dato che stavano camminando.I ricci morbidi del colore degli occhi che lo caratterizzavano scendevano ribelli sugli occhi e lo costringevano a rimmetterli a posto ogni tanto.La pelle non era scura,solo molto abbronzata nonostante fosse febbraio inoltrato ed emanava nel freddo quel caldo estivo che portava il suo sguardo.Teneva le mani nelle tasche della felpa blu per non gelare(da quello che sembrava forse il calore che emanava non era da lui percepibile)e per un secondo si guardò le converse nere,segno impercettibile che transpariva della sua insicurezza.Era tenero.Tanto."tranquillo,va tutto bene.Solo...solo che non voglio andare a scuola."-"già e chi vorrebbe?"disse accennando un minuscolo sorriso.Dolze.Carino.Adorabile.-andiamo Mila,frenaormonifrenaormonifrenaormoni-si disse,cercando di controllarsi e di non saltargli al collo li,mentre camminavano,davanti a tutti."non é questo che intendo...ecco...voglio trovare Alice.E la scuola é meno importante di questo."-"Non sai quanto hai ragione"disse lui e lei provò una dolorosa fitta di gelosia.Quel ragazzo perfetto era suo ora.Ma che pensieri stava fecendo?!Come poteva essere gelosa della sua amica,la sua migliore amica,sua sorella gemella separata alla nascita?"Allora non andiamo.Dev'essere poco che é scappata.Dividiamoci e cerchiamola qui intorno,poi ci vediamo a central park per pranzo."Lei lo baciò di sfuggita-siiiiii-prima di scappare lontano tagliandoli la strada e lasciandolo li fermo senza parole a fissare il muro.-1/0 per M-
Era tanto che cercava.Vagava,urlava il suo nome.Alice.Non era lì.Guardò l'orologio: le dodici.Ancora mezzora e la fame avrebbe cominciato a farsi sentire.Chiuse gli occhi.Alice.Alice.Alice.Cosa poteva pensare?dove sarebbe voluta andare?un ricordo le balenò nella mente.Erano a casa sua,due anni prima."Si.Daccordo.ora però devo dirti una cosa."corse nello studio di sua madre,stanza assolutamente off limits per tutti.Ne ritornò(indenne.Questo era il bello di Alice.Si muoveva in silenzio,come un gatto.Nessuno si sarebbe accorto di lei se lei non avesse voluto.E questo le donava anche una certa eleganza)con un Enorme Atlante Pesantissimo in mano."Ho perfezionato la mia fuga.Ora so anche la destinazione.Ho controllato le linee di autobus e metro che dovrei prendere.Io.." e poi il rivordo finiva qui.Andiamo.Che presa in giro del destino.Mila strizzò gli occhi in cerca di qualche altro ricordo,quando il rombo di un tuono risuonò nell'aria.Era il suo stomaco.Prese la metro e scese alla fermata di Central Park dove,come previsto,incontrò Harvey."Era un po che ti aspettavo,così ho preso il pranzo."Aveva in mano un sacchetto con due bottiglie di coca cola,due(splendidi,caldi e succulenti) hot dog e due gelati al cioccolato confezionati singolarmente.Lei amava quel ragazzo.Il rombo di tuono si fece sentire di nuovo alla vista di tutto quel ben di Dio,e squarciò il silenzio come una il rombo di una motosega difettosa. "E penso sia meglio mangiare,adesso" disse lui.
stesero i cappotti e le giacche(ormai non faceva poi così freddo)come dei teli ed usarono lo skateboard come tavolino.Non aveva mai mangiato un hot dog così buono."La mia ricerca non ha avuto nessun risultato"disse lui,frustrato."E la tua?" lei si fermò a guardardarlo.Dietro di lui si erigeva una grande quercia.Era la quercia.Le venne istintivamente da sorridere.Quand'erano piccole lei ed Alice andavano a giocare su quell'albero,si arrampicavano sui rami più alti e si raccontavano segreti,li sopra le teste dei passanti.Loro potevano vederli,ma i passanti non potevano vedere loro.Era una bella sensazione."su sbrigati!"la incitava Alice che da sempre era più abile e veloce di lei nell'arrampicarsi sugli alberi."Eccomi eccomi arrivo!"disse lei."devo dirti una cosa..."ed ecco.L'illuminazione che aspettava.Il ricordo risaliva piano piano nella sua mente.Sorrise,in un modo forse poco spontaneo ed un po inquietante,ad Harvey."So dove si trova".
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end.
Mystery / ThrillerChiudi gli occhi. Pensa alla tua canzone preferita. Lasciati cullare dalle sue note dolci,ma allo stesso tempo malinconiche. Apri gli occhi. Ecco,ora sei pronto a leggere. ************ dopo un lungo periodo di traumi,la 15enne Alice decide di metter...