Mila si rigirò nel sono."Alice...Alice...No!...non...no..non lasciarmi qui..." La sveglia cominciò a suonare,discreta come sempre,ricordandole,come sempre,un gatto che stava per essere soppresso."Stai attenta signorina Wellindor,se non fai uscire bene il suono sembri una strangolatrice di gattini nel pieno dell'opra..."era il ritornello preferito della sua insegnante di canto delle elementari.Alice non la sopportava."se sentissero la sua,di voce,i gattini smetterebbero di soffrire e morirebbero subito"."Mila Wellindor e Alice Whitebow!Cosa avete da parlare tanto?" Alchè solitamente Alice faceva un smorfia o un gestaccio di nascosto(ma evidentemente non così tanto...) e veniva subito mandata dal preside.Al solo ricordo un semi-sorrso affiorò dalla sua bocca impstata dal sonno."Milaaaa!puoi scendere un secondoooo...?" -fa che non l'abbia chiamata la preside,fa che non-"Mi dovresti spiegare un cosaaa!" L'aveva chiamata.Mila guardò l'orologio:le sette e quindici."Mamma arrivo....sono..."con una rapida occhiata verso la porta del bagno decise con quale piano uscire da quella situazione terrificante."Sono nella doccia!"-"Ti aspetto!"Sua madre,Jennifer Wellindor,non si smentiva mai.Ci cascava.Sempre.Mila entrò nella doccia e aprì l'acqua per dare l'illusione a suo padre nella camera da letto accanto,di fare davvero la doccia.Poi entrò in camera sua,si cambiò il pigiama sporco e mise i suoi soliti vestiti presi a caso dall'armadio di legno che troneggiva nella sua camera.Mise nello zaino merenda,libri(ecco a cosa serviva tenere tutto in camera ammassato in un angolo;non era disordine,ma strategia)il portafoglio,due biglietti per la metro e (in via del tutto eccezionale)un borsellino di stoffa azzurra e le rifiniture in cuoio,regalatole da Alice per il Natale di due anni prima:coneneva lucidalabra,il suo cellulare(ma come era finito lì dentro?!)un matita per occhi e un penarello indelebile nero(non si sa mai quando può servire).prese il suo skateboard ed aggrappandosi al ramo del tiglio che cresceva davanti la sua finestra,si calò pian piano fino al tronco e poi fino a terra.Ecco a cosa servivano anni di esercizio( e di sette in ginnastica,nonostante tutto.Ora sapeva di stare piuttosto sulle scatole alla prof).Sgattaiolò silenziosamente nel retro dell giardino e scavalcò il muretto giusto in tempo per sentire la madre che,ancora una volta,si rendeva conto di averla persa.ma venne quasi messa sotto dalla macchina del padre che le bloccava la strada."Dove credi di andare,signorina?" la madre era affacciata alla finestra.Ora capiva cos'era quel suono.Una rarissima risata di sua madre.Le sembrava di essere in un poliziesco.
"emh...a..scuola,papà?" risposta esatta."Allora cosa fai ancora qui?E' tardissimo!" ed il caso volle che di li,in quell'istante fatidico,passasse anche Noemi Bringtown.Noemi era una cheerleader,molto carina ma non altrettanto sveglia,purtroppo.Peccato,perchè sennò sarebbe stata una ragazza perfetta."Emh...aspettavo Noemi,ovvio!"Lei si fermò a guardarla con quei suoi occhi scuri e sottolineati-diverse volte con mascara e eyeliner.Lei aveva tentato diverse volte di diventare amica di Mila ed Alice,ma loro preferivano solo stare insieme e basta."Noemi..?"-"Si,Noemi!vero?"come già sottolineato,Noemi non era particolarmente sveglia.Mila si chiese quante volte avrebbe dovuto farle l'occhiolino senza farle credere di avere un pericoloso e contagiso tic all'occhio(considerando che lei avrebbe potuto benissimo chiamare l'ambulanza)"io...Oh,Si,ceeerto..."non era stata particolarmente convincente,ma almeno ci aveva provato,giusto?"Ah..allora...MUOVETEVI,E' TARDI!" tipico di suo padre.
"Emh...ciao?"l'aveva appena usata come pass per uscire indenne di casa e stavano facendo la strada di scuola insieme,quindi salutare le sembrava il minimo."ciao" rispose lei,convinta.Bene,almeno sapeva parlare."senti,per la cos adi mio padre,io..."-"non ti preoccupare.Senti,magari non parlo molto,ma questo non vuol dire che sono stupida.Tuo padre ha scoperto che avevi fatto qualcosa-che evidentemente non avresti dovuto fare -e ti ha beccata,così tu mi hai usata come scusa per poter scappare.Non ti preoccupare,va tutto bene."eccome se parlava,la ragazza.Forse non era così svampita."come sta Alice?e perchè non sei con lei?" le lacrime le salirono velocemente agli occhi."Lei...io...non lo so."Non voleva piangere davanti ad un'estranea,ma quella...era un emergenza?"Cosa le è successo?"Chiese lei,allarmata."E' scappata."-"Mi...Mi dispiace...C'è qualcosa che posso fare per aiutarti?" Mila le si era appoggiata completamente ad una spalla,piangendo a dirotto.Certo,diceva di Alice come se fosse un cane,ma almeno la stava consolando.Ed in quel fragile momento,bastava poco a diventare qualcosa per lei.Era così che aveva baciato harvey.Così che s era fatta consolare in mezzo alla srada da una cheerleader biondissima,riccissima,magrissima e-anche se non se lo sarebbe mai aspettato-anche simpatica.Così che si era fatta una nuova amica."Si.Vieni con noi a cercarla."-"Voi...Chi?" erano già arrivate alla scuola ed Harvey era appoggiato alla ringhiera del cancello.Anche a quella distanza si potevano notare le occhiaie profonde.Mila si asciugò gli occhi,non voleva che gli altri la vedessero piangere,non voleva che lui la vedesse piangere.Almeno,non di nuovo."Noi".
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end.
Mystery / ThrillerChiudi gli occhi. Pensa alla tua canzone preferita. Lasciati cullare dalle sue note dolci,ma allo stesso tempo malinconiche. Apri gli occhi. Ecco,ora sei pronto a leggere. ************ dopo un lungo periodo di traumi,la 15enne Alice decide di metter...