UNA GIORNATA COME LE ALTRE

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Mila si sorprese di vedere Harvey non muovere un muscolo mentre lei gli sfiorava il braccio.Che fine aveva fatto quella specie di tremolio così dolze che lui faceva ogni volta che lei lo toccava?Che non gli piacesse più? Harvey era l'unica cosa sicura che le era rimasta,senza Alice. Solo ora Mila si rendeva conto quanto dipendesse da lei,quanto senza di lei fosse persa,come Robin senza Batman. Doveva ammetterlo,anche se con riluttanza. Lei era la spalla di Alice. Non rideva che alle sue battute,non aveva altre amiche oltre lei. Ed Alice aveva altre amiche? Si,a centinaia. Si rispose da sola. Era ovvio,tutti volevano Alice come amica. Lei era perfetta. E se...e se anche Harvey...SE anche lui...? Mila non aveva il coraggio di porsi neppure la domanda. -Andiamo pappamolla.Non hai il coraggio neanche di parlare con te stessa? Figurati confessarlo a lui. Hahaha.- Fece un lungo sospiro interiore,seguito dalla vera domanda: e se Harvey vedesse in lei solo Alice due?.No.Non doveva minare così la sua autostima. Ma comunque Harvey non si era mosso. Che ne era stato del dolce-imbranato-nerd-timido-adorabile ? "Harvey io..." No, così non andava.Ci seviva qualcosa di più..." Harvey,dovremo.." disse improvvisamente con voce carica di eccessiva dolcezza NON adatta al momento."Mila?" Ecco,ora H aveva avuto una reazione. Lo aveva spaventato. Qui ci serviva la vera Mila. Sempre che ne esistesse una. "H,amico,dobbiamo parlare" Disse,predendo un lugo sospiro(vero) seguito dal meno falso dei sorrisi che lei potesse fare in quel momento.

"ok,ti seguo" Aveva funzionato. Aveva spaventato a morte l'unico ragazzo di cui le importasse davveroin quel bui momento,ma lui le era ancora al fianco. Era per questo che lui era cominciato a piacerle: era costante ed a volte anche troppo. Mila guardò l'orologio mentre camminavano in un luogo "sicuro" (sempre che ne esista uno nel liceo più ...no. Quel liceo non aveva nulla di più. In un liceo di New York) erano quasi le otto e la campanella sarebbe suonata a secondi. Idea. Prese Harvey per il braccio trascinandolo verso il bagno delle ragazze con un "Muoviti non abbiamo molto tempo". Lei aveva ancora gli occhi gonfi. Lui cercava di starle dietro correndo il più-meno( con le gambe lunghissime che aveva sarebbe arrivato in Cina direttamente correndo sull'acqua ed in meno di mezz'ora). Alla porta del bagno delle ragazze si fermò piantando i piedi. "Ma H,dobbiamo."-"Mila..." a guardargli c'era un folla di ragazze imbufalite che si stavano rifacendo il trucco( ma chi è che si rifà il trucco nel bagno della scuola di prima mattina?!). Bhe, cosa pensavano quelle oche? Che lei portasse ogni giorno ragazzi nel bagno femminile per parlargli?! "H,non crederai che..."-"Mila preferirei uscire di qui" la interruppe.Oh,cavolo. Lo credeva anche lui. Ecco l'opinione che aveva di lei la persona a cui in quel momento teneva di più al mondo. Arrossì improvvisamente( con la pelle chiara che si ritrovava arrossiva molto,troppo,facilmente)"Harvey, ma cosa vai a pensare?!"-"Cosa?...cioè,tu...io...bangno..." -"NO idiota." Disse lei,quasi scoppiando a ridere per sdrammatizzare la situazione."Voglio solo parlarti."-"Ah" Disse lui,riprendendo colore. Mila non se ne era accorta ma prima era sbiancato pericolosamente. Che carino."Allora parla."-" E' per quella cosa che dobbaimo fare dopo scuola..." SI guardò intorno. Le oche avevano teso quelle insidiose orecchie nella loro direzione. Per loro quello era meglio di un Twilight mattutino. Perchè tutto quello che diceva era INTERESSANTE per loro?!?!?! "VI TOGLIETE?!" chiese a voce un po' troppo alta a quelle papere drogate,che ritornarono sbuffando alla loro routine mattutina di trucco-in-bagno. Pufui.

"Ti ascolto."Disse H. Era tornato quello di prima,per fortuna. Anche se forse era solo per la paura che lei lo chiudesse in un bagno o che il professore lo trovasse dietro una porta su cui era chiaramente specificato "PER RAGAZZE". Quello non avrebbe sicuramente fatto bene alla sua già precaria reputazione tra i maschi( che si credevano tutti dei machi assurdi solo perchè avevano recentemente scoperto che correre dietro un pallone come cani ipereccitati piaceva un sacco) "Senti.."-"No Mila prima io. Senti...-No,vai prima tu"-"No prima tu!" dissero quasi in coro,cosa che li portò a ridere cancellando tutto l'imbarazzo e la tensione di qualche secondo prima. Comiciò Mila alla fine,grazie ai modi da cavaliere ottocentesco di harvey. Aww." Senti...Può essere che io abbia accidentalmente invitato una cheerleader a caso a venire con noi a Los Angeles." Lui sorrise sereno"cose che capitano. Quindi può essere anche che io abbia invitato accidentalmente Mellie?" No Mellie no. Lei e Mila erano state quasi amiche da piccole. Era quel quasi che non la convinceva però. Erano troppo diverse e ..."Hey,ma così seiete in mioranza! tre splendide ragazze ed un solo Harvey?" Le uscì così, senza pensare. Però. Doveva pensare più spesso,allora,se quando non-pensava le venivano idee tanto brutte. Harvey era immerso nei suoi pensieri,come se stesse soppesando davvero l'idea di un alro non-femmina."Vediamo...con noi potrebbe venire...Samuel? NO,lo so! " ironia della sorte,difficile fosse una coincidenza,la campanella suonò in quel momento ed Harvey scappò dal bagno delle ragazze come se gli andassero a fuoco i pantaloni. Si,era decisamente un bravo ragazzo.

Per tutte le lezioni MIla non riuscì a concentrarsi. " Mila wellindor!" Disse la professoressa di biologia,compiaciuta." PRESENTE!" Urlò senza rendersene conto Milla,colta alla sprovvista.Tutta la classe scoppiò a ridere. L'insegnante sembrava delusa,come un cucciolo abbandonato in una calda ed accogliente giornata d'estate."Io...Io pensavo sapessi la risposta,signorina Wellindor." Risposta a quale domanda? E poi, giusto così per chiedere...che materia stavano facendo? Biologia giusto...ricordò qualcosa riguardo cellule vegetali e cose varie simili a questa. Ma perchè lei avrebbe dovuto sapere la risposta? "Non ha alzato la mano?" MIla si guardò il braccio. Effettivamente era ancora alzato,quel brutto traditore." Professoressa io..." Rispose per lei direttamente la professoressa,che si incupì,improvvisamente seria perdendo l'aria sorpresa di pochi attimi prima."Mila hai una brutta cera. Vai in infermeria." Mila pensò che forse non aveva mai avuto un colpo di fortuna così grande. "Grazie 'prof" Disse lei già mezza alzata dalla sedia,pronta ad uscire. Il banco accano al suo era vuoto.

Mila,seduta nell'infermeria con un termometro in bocca, ripassò mentalmente per la trilionesima volta il piano per arrivare a Los Angeles. Sarebbero usciti tutti( anche l'accompagnatore di Harvey) da scuola alle tredici. Avrebbero chiamato i genitori dicendo che sarebbero rimasti a scuola per studiare per la verifica...di biologia( quando cerchi di pensare razionalmente non hai molta fantasia),poi sarebbero andati in metro fermandosi ogni tanto per mangiare(non sapeva cosa) e dormire(non sapeva dove). L'ultima parte del piano era un po' confusa,ma non li riguardava direttamente in quel momento. L'importante era arrivare a Los Angeles e...E poi? Cosa avrebbero fatto? Guardò l'orologio laccato di rosa che aveva sul polso( che cosa avevano in mente quelli che le lo avevano regalato?!) l'una meno un quarto. Non aveva importanza. Mila si tolse con un gesto distratto il termometro dalla bocca: 37.5 . Ormai non c'era più tempo.

end.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora