LA FUGA

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Mila infilò la testa nella porta socchiusa per guardare : l'infermiera.No. Questo non era possibile. Non l'avevano avvertita quel giorno che sarebbe stata la giornata del giallo tutti-contro-Mila. Sembrava quasi che sapessero e che cercassero di impedirle di scappare.

OK. L'infermiera. All' inizio Mila sperava bastasse tirare un pezzetto di muffin dall'altra perte della sala ed urlare "VAI A PRENDERE IL BISCOTTINO,DA BRAVA!" per farlelo inseguire e scappare nell'attimo di distrazione post-traumatica (un pasticcino sprecato e il pavimento sporco;cose che questa non poteva sopportare) per poter scappare via. Diciamo che aveva anche pensato di farlo,solo che non c'erano pasticcini da lanciare. Quindi...che fare? Correre via urlando? Farsi inseguire? Chiamrla al cellulare dicendo che aveva vinto un set di coltelli tagliaformaggio e che doveva andarli a ritirare? Illuminazione. La finestra. era la prima cosa che aveva notato quando era entrata li dentro quella mattina: era ampia ed i vetri pulitissimi. Si poteva vedere il proprio riflesso opaco,guardare stupito il mandorlo in fiore che faceva ondeggiare i suoi lunghi rami carichi di boccioli al vento. A che altezza si doveva trovare ? Mila chiuse la porta facendo bene attenzione a girare diverse volte la chiave nella toppa,per non trovarsi faccia a faccia con l'infermiera nella sua fuga disperata. Aprì la finestra fecendosi forsa sulle sue braccia mingherline per sollevare il pesante vetro (antifurto ed antiproiettile, garantito. Diceva l'etichetta sull'angolo sinistro) ed affacciarsi sul davanzale: due piani,almeno.

e pensare che lei sperava si dovesse saltere da un altezza vertiginosa solo una volta al giorno. Così però erano già due a distanza di poche ore( new record! -brava M,vedi che ce la fai? ), ma chissà quante altre fughe simili avrebbero dovuto affronatre per andare incontro al loro...destino. Mila si caricò lo skateboard e lo zaino sulla spalla e con una mano si coprì il naso nel tentativo di non respirare (era allergica. Soprattutto ai mandorli moolto fioriti) mentre con la mano libera si aggrappò alla finestra e saltò. Cosa aveva da perdere? Tutto. La navetta per il centro sarebbe passata solo tra mezz'ora e solo una volta al giorno. E poi la gente diceva che a New York i trasporti funzionavano perfettamente. Si vedeva. Atterrò sul tronco robusto e tortuoso del mandorlo, per poi saltare con un ultimo balzo fino a terra (prendendosi una storta. Un sorriso malinconico affiorò sul suo volto pensando alle risate che Alice si sarebbe fatta vedendola atterrare così. Che stupida. Alice era una maestra nel nascondersi ed arrampicarsi sulle cose. Ed oltretutto,ora zoppicava pure.). Sentì un forte bruciore provenirle dal piede, così faorte da farle contorcere il volto in una smorfia sfigurata. Guardò per terra.Fantastico. Ortica. Ora il piede le bruciava pure. Che fortuuuuna( altra ironia :) ) ! Saltellando su un solo piede riuscì ad arrivare alla sazione della metro. Era ancora presto e non vi era ancora traccia di nessuno,apparte qualche grazioso topo di fogna ( di quelli grandi come cavie o piccoli gatti) che rosicchiava un delizioso avanzo (probabilmente i resti dell'ultimo spazzino che aveva cercato di portarlo via dalla sua...emh...casa). stranamente ed ironicamente, guardarlo le mise fame. Ricordò all'improvviso la sua colazione: nulla. PUUF. Ecco cos'era quella strana sensazione tra la nausea e...Non riuscì a trattenere uno sguardo carico di desiderio verso il suo zaino, dove forse era annidato qualche resto di vecchi pranzi. Scuotendo per bene il suo portapranzo giallo fluo( guardandolo continuò a pensare che forse i suoi genitori avevano davvero bisogno di andare ad un di quelle trasmissioni, tipo a scuola di stile). Un mezzo taco piuttosto malridotto. La fae era troppa. Senza volerlo, Mila si ritrovò a mangiare quell'ultimo pezzo di taco con entrambe le mani, rendendosi conto di non essere cosi diversa da quel criceto,infondo.

end.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora