DOMANI.

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Harvey rischiava di impazzire.

Era successo tutto in un attimo...aveva lasciato che i suoi genitori tornassero in Europa senza di lui per seguire una ragazza,poi la ragazza in questione era scomparsa e lui in un battito di ciglia si trovava in un parco con una ragazza (molto carina) e quasi sconosciuta che la mattina aveva baciato.Puf.E non sapeva dove potesse essere Alice.Era questa la cosa peggiore.Perché diciamocelo,il fatto di stare fianco a fianco con una ragazza tremendamente carina(nonché migliore amica di Alice) a cui piaceva..cioé pensava di piacere,non era assolutamente una vosa spiacevole.Anzi,lo rendeva quasi felice.Quasi.Ma non riempiva il vuoto.Aveva passato la giornata a cercarla.Aveva urlato il suo nome nei vicoli bui,saltando addirittura la scuola.E lei non c'era.Era scomparsa;come se in un secondo si fosse materializzata in un'altro paese. Poi un pensiero (quasi) felice gli balenò nella mente-E se fosse andata in Europa a cercarmi?-ecco.Questo sarebbe stato uno scherzo del destino accettabile.Ma non probabile.Lei non sapeva neppure in che paese abitasse.Fli occhi di Mila erano persi nel vuoto.Fissava un punto alle sue spalle.Improvvisamente sorrise,cosa anche decisamente preoccupante,perché lui non aveva mai visto Hitler sorridere,ma se lo avesse fatto probabilmente il suo sorriso sarebbe stato simile a quello."So dove si trova."

"Mila...?"-"Fidati di me."Per un secondo gli parve di vedere Alice nei suoi occhi,quelli sguardo così sicuro eppure così...un misto tra dolce e furbo.Ma assolutamente da Alice.Così Harvey cedette molto facilmente."hhhh...dove."

" Vedi quella quercia? Li da piccole io ed Alice giocavamo per ore."Harvey riusciva quasi a vederle:due bimbette che giocavano a fare le grandi spie sul ramo più alto dell'albero secolare"Alice mi aveva confessato che non sopportava più questa città,troppo affollata,troppo frenetica.Troppo grande.Avevavamo solo tredici anni...E lei sembrava già così adulta,era già così Alice."sorrisetto commosso dal ricordo"Lei voleva il caldo anche d'inverno,quel calore che non avrebbe mai potuto avere qui.Lei voleva Los Angeles."Harvey non poteva non darle ragione.Capiva cosa intendeva:lei non pensava al calore oggettivo,quello del clima.Per quello non aveva mai avuto problemi,anche se era piuttosto freddolosa.Lei intendeva il calore delle persone.poi si rese conto che sapeva dov'era."che aspetti?!Andiamo!dobbiamo trovarla!"-"No,non possiamo...ci serve una macchina,delle provviste...non possiamo sparire così."-"Allora quando?"-"Domani dopo la scuola."Lui non poteva aspettare.Lui voleva raggiunderla subito.Stinse i pungi,affondando le unghie nei palmi fino a farsi quasi male.Voleva piangere.Era così frustrante sapere che quello che desideri più al mondo é accanto a te e non puoi averlo.Poi si ricordò di Mila.'Domani.Dopo la scuola.'ripeté in un sussurro,fissando il vuoto."Allora ci vediamo."disse,freddo.Mila gli piaceva,era carina,intelligente.Lui aveva una cotta per lei.Domani.

end.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora