Un enigma da risolvere

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Mi svegliai di soprassalto.

Respiravo affannosamente e mi sentivo il cuore in gola. Batteva all'impazzata come se cercasse di prendere il volo e uscire dalla mia cassa toracica a forza di colpi d'ala.

Mi sentivo la testa pesante e dolorante. Una fitta atroce mi colpì la tempia.

Sfiorando con la mano il capo sentii qualcosa di appicicoso. La portai davanti agli occhi e alla vista del sangue sulle dita spalancai gli occhi sbigottito.

Mi tastai il resto della faccia e mi resi conto di essere imbrattato di sangue secco.

Scansai le coperte del letto e mi diressi con passo svelto allo specchio.

Rimasi stupito da quello che vidi.

Sulla tempia destra avevo un taglio profondo, che lentamente, senza il bisogno di intervenire medicalmente, si stava risanando.

"Ma come diavolo è potuto accadere?!" pensai impietrito. "Una semplice caduta dal letto accompagnato dalla botta contro uno spigolo non avrebbe mai potuto provocare una ferita del genere..." riflettei. " Eppure...eppure io ricordavo qualcosa...ma... com'era possibile...?"

Appena sveglio immagini di una ragazza spiritata e di una luna rosso sangue mi avevano pervarso i pensieri, ma le avevo ignorate, declassandole come avvenimenti successi in un incubo, eppure...era tutto vero. Mi tornarono in mente i fatti accaduti ieri notte e rimasi scioccato nel costatare che erano accaduti veramente. Eppure non riuscivo a spiegarmi quel taglio, ricordo di essere impazzito dopo che la Cooman aveva terminato di declamare la Profezia, ma...possibile che io abbia battuto la testa su un sasso e che non me ne fossi neanche accorto?

"La profezia." quella parola si insinuò tra i miei pensieri. "Quella profezia è importante!"

L'emozione si fece strada in me e il pensiero di aver avuto sempre ragione e, invece, Rose torto, mi rallegrò.

Siamo stati scelti, qualcosa deve essere svelato, qualcosa di vitale importanza; e tutto questo era dimostrato da quello che era successo ieri notte.

Una fitta di dolore alla tempia mi riportò alla realtà e un pensiero si insinuò nella mia mente.

"Ma se mi trovavo svenuto sulle rive del lago, come facevo a trovarmi nel mio letto stamattina?" considerai spiazzato. "E la Cooman? Che fine ha fatto? Si ricorda qualcosa? Si trova ancora in riva al lago? O ha spiccato il volo?" mille domande si affollarono tra i miei pensieri confusi.

Sentii uno dei miei compagni di stanza mugugnare assonato e rigirarsi rumorosamente tra le coperte; questo bastò per destarmi dalle mie riflessioni e per rendermi conto che non potevo farmi vedere da nessuno in questo stato.

Presi le mie cose dal baule, ma prima di lasciare il dormitorio, mi venne in mente un commento che il Cappello Parlante aveva fatto l'altra sera allo Smistamento della nuova arrivata:

- Un futuro pieno di sorprese ti attende... ma presumo che questo tu già lo sappia... -

Quelle parole mi fecero riflettere molto durante la giornata.

***

- Potter è in ritardo! Di nuovo! - cominciò a sgridarmi la professoressa McGranitt come varcai la soglia della sua aula. - Lo sa benissimo che io non tollero ritardi nella mia ora! Dov'era? Non credo che la scusa del "mi sono perso e non trovavo la sua aula" sia credibile signor Potter, lei conosce meglio di tutti il castello dopo sette anni di frequentazione. -

Abbassai la testa colpevole e mi diressi silenziosamente al banco in prima fila.

- Potter sarebbe gradita una sua risposta. - mi incalzò la preside.

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